Ho finito pochi giorni fa di leggere Mockingjay, il terzo e conclusivo libro della saga Hunger Games di Suzanne Collins. Che la serie mi piacesse ho avuto modo di dirvelo in varie occasioni: dietro la copertina del primo volume c’è un mio strillo, la pubblicità del secondo, che tra l’altro è uscito da poco, la potete trovare nel segnalibro allegato a Gli Ultimi Eroi.
Ecco, adesso che ho letto la serie completa, posso dirvi senza timore che si tratta di una delle saghe più belle che abbia mai letto. Dopo aver chiuso il libro, a lungo m’è rimasta addosso una sensazione di tristezza e al tempo stesso quasi di pace. Pensi a questa cavalcata lunga tre libri, pensi a Katniss e a tutti gli altri, alla pace, alla guerra, al mondo di Panem e al nostro, di mondo. Poche volte sono riuscita a trovare in un libro tutto sommato per ragazzi un’analisi così veritiera, così spietata di cosa sia la guerra, dei labili confini tra i combattenti, su come il potere corroda sempre, e porti inevitabilmente alla follia. Niente viene edulcorato, tutto ci viene presentato nella sua cruda realtà. L’ultimo libro che ha saputo farmi sentire nella ossa la guerra è stato Macchine Mortali, di cui non finirò mai dir bene. Ecco, la saga di Hunger Games è così: spietata e vera, terribilmente efficace.
Ma se si trattasse solo di questo, forse i libri non sarebbero quei capolavori che sono. Hunger Games avvince. Hunger Games ti costringe letteralmente a leggere oltre, ad andare avanti, perché ormai vivi nella testa dei personaggi, sei loro, e davvero non puoi mettere giù il libro solo perché devi andare a lavorare, o perché bisognerà pur dormire ad un certo punto. E sapete che questa è una cosa che mi capita sempre meno spesso, di recente. Con Hunger Games mi è successo. I personaggi sono veri, vividi, ti interessa di loro, vuoi sapere come va a finire.
Insomma, io ve lo consiglio caldissimamente, è una delle cose più belle che si possono leggere di questi tempi, e dimostra che la fantascienza è vivissima, e ha ancora molte cose da dire sulla condizione umana e il nostro mondo.