Fukushima, Černobyl’ e le altre

Aggiornato il 19 Marzo 2011

Il terremoto in Giappone mi ha molto colpita, come ha colpito tutti noi, suppongo. Il terremoto resta qualcosa di terrificante per l’uomo: improvviso, assolutamente imprevedibile, devastante, ci toglie una delle sicurezze più radicate in noi, quella nella solidità della terra che calpestiamo ogni giorno.
Comunque, non è del terremoto in sé che voglio parlare, ma dell’incidente nucleare che ne è conseguito. L’incidente a Fukushima è destinato a cambiare molte cose, la rinascita del programma nucleare italiano in primis: la gente ha di nuovo paura, come venticinque anni fa – e io Černobyl’ me lo ricordo molto bene – e questa paura condizionerà le nostre politiche future.
Ora, come sempre quando si parla di fisica, le informazioni che i media fanno circolare circa quel che sta succedendo o – speriamo decisamente di no – potrebbe accadere a Fukushima sono una mescolanza di cose vere, panzane, informazioni corrette e titoloni ad effetto. Tipo che sabato mattina leggo da qualche parte che il reattore di Fukushima sta andando incontro ad una fusione nucleare. Sì, come no. Per cui, nulla, ho pensato che avreste potuto apprezzare un po’ di informazioni al riguardo.
Cominciamo con alcune nozioni di base preliminari: la materia è fatta di atomi. Gli atomi, a loro volta, hanno un nucleo intorno al quale orbitano degli elettroni. Il nucleo, a sua volta, è formato da due tipi di particelle: neutroni e protoni. Tutto ciò che ci sta intorno, e noi compresi, ovviamente, è fatto di atomi. La differenza tra, che so, il ferro e l’aria sta nel numero di elettroni e protoni negli atomi.
Detto questo, passiamo alle fusioni e alle fissioni, e sul perché ci sia una bella differenza tra le due.
In condizioni di densità e temperature molto alte, può succedere che gli atomi possano fondersi tra loro, formando altri elementi. Il caso tipico è quello che abbiamo letteralmente sotto gli occhi tutti i giorni: il sole. Ebbene sì, quando guardate il sole, state osservando una fusione nucleare. Gli atomi di idrogeno di cui è composto il sole (nell’idrogeno c’è un protone e un elettrone) urtandosi a volte si fondono a formare un nucleo di elio (due protoni e due elettroni), producendo energia.
La fissione è il processo inverso: un atomo, bombardato da neutroni di data velocità, si può spezzare in due, producendo energia. Come vedete, c’è una bella differenza.
Le centrali nucleari utilizzano la seconda reazione, non la prima. Il motivo è presto spiegato: per ottenere una fusione, come già detto, ci vuole materia ad alta densità e alta temperatura (stiamo parlando di milioni di gradi), tutte cose che in linea teorica si possono ottenere, ma con un dispendio di energia enorme, superiore all’energia prodotta dalla reazione di fusione. È come giocare ad una lotteria il cui biglietto costa 100 euro e promette un premio di 50: vale la pena? No, perché anche in caso di vittoria avrai intascato solo la metà di quanto hai speso. Lo stesso accade con le reazioni di fusione. Per inciso, nel sole e nelle stelle in generale a fornire l’energia necessaria a riscaldare la materia è la forza di gravità.
Ma passiamo alle centrali nucleari. Come funzionano? Come un bollitore. Il principio è semplicissimo: qualcosa – ora vedremo cosa – scalda l’acqua, che diventa vapore e mette in moto delle turbine che a loro volta producono energia elettrica. Tutto qua? Tutto qua. E la fissione? La fissione è il qualcosa che scalda l’acqua. Abbiamo infatti detto che la fissione produce energia: la massa dei due frammenti in cui l’atomo si spezza è un po’ inferiore alla massa dell’atomo di partenza. La differenza si è trasformata in energia, secondo la famosa relazione di Einstein
E = mc2
Ok, fin qui sappiamo che, se bombardiamo un atomo di un certo materiale “adatto” a spezzarsi con un neutrone con una certa velocità, otteniamo energia. Ma l’energia prodotta in sé è piccola, è ovvio che dovremo spaccare un bel po’ di atomi, e ci piacerebbe anche che la reazione andasse avanti da sola, senza che qualcuno produca neutroni da sparare. La natura ci viene incontro: quando l’atomo si spezza, vengono prodotti anche un certo numero di neutroni, i quali, in linea teorica, sono in grado di rompere altri atomi. Però, l’abbiamo detto, devono avere una certa velocità, e essere anche in numero sufficiente. E qui conviene introdurre un parametro, K, che è uguale al numero di neutroni prodotti dalla reazione fratto il numero di neutroni usati per produrre la reazione stessa. Se K<1, il numero di neutroni disponibili a rompere altri atomi diminuisce nel tempo, e la reazione va ad esaurirsi. In questo caso la reazione è subcritica; se K=1, la reazione riesce a sostenersi, ed è stabile: in questo caso è critica; se K>1, allora ad ogni passo vengono rotti più atomi del passo precedente, e la reazione non solo si sostiene, ma aumenta nel tempo: è supercritica.
In un reattore nucleare in linea di massima la reazione deve essere critica o al massimo un pochino supercritica; questo perché vogliamo controllare la reazione, in modo da poter aumentare la potenza, se necessario, o diminuirla. In genere per farlo occorre variare ad esempio il numero di neutroni disponibili per la reazione. Per farlo, si usano le barre di controllo sbarre di materiale che “assorbe” i neutroni che vengono infilate a piacimento nel nocciolo, ossia la parte del reattore nucleare che contiene il materiale fissile.
Ora, primo punto fondamentale: una centrale nucleare non può esplodere tipo Hiroshima. Tutti gli incidenti nucleari che fin qui si sono prodotti, Černobyl’ compreso, non sono stati esplosioni nucleari. Non sto dicendo che i sistemi di sicurezza impediscono ad una centrale nucleare di esplodere come una bomba atomica: sto dicendo che le leggi di natura rendono impossibile una simile evenienza. Il perché è presto spiegato. Il materiale che si usa per le bombe atomiche e per le centrali di nucleari è spesso l’uranio. Ora, dell’uranio esistono diversi isotopi: gli isotopi sono atomi dello stesso elemento che differiscono per il numero di neutroni nel nucleo. La specie chimica è la stessa, ossia l’Uranio con 238 neutroni è uranio esattamente come quello con 235, ma le proprietà chimiche e fisiche possono essere diverse. L’uranio fissile ossia che può essere usato per le reazioni di fissione, è quello con 235 neutroni (235U). In natura, l’uranio si trova mescolato nei suoi due isotopi, in genere pochissimo 235U e molto 238U.
Ora, in una bomba quel che voglio è che venga rilasciata moltissima energia in un lasso di tempo molto breve: è questo quel che si intende quando si dice esplosione. Nel caso della bomba atomica, voglio che tutti gli atomi si spacchino in brevissimo tempo. La reazione dovrò quindi essere supercritica, e anche parecchio. Per ottenere questo scopo, si deve avere un uranio che sia il più possibile 235U puro. Il materiale fissile per le bombe, dunque, è ad alta concentrazione di 235U.
Nel caso invece di un reattore nucleare, ho interesse a che la mia reazione sia lenta e controllabile; l’uranio usato, dunque, ha un contenuto di materiale fissile molto minore rispetto a quello usato per bombe. Un materiale del genere non può esplodere. Punto.
Ok, va bene tutto, ma gli incidenti nucleari, allora? Perché proprio in queste ore si dice che il reattore di Fukushima potrebbe fondere? Può succedere, per varie ragioni, che la reazione di fissione vada fuori controllo, ossia che si producano troppi neutroni e dunque la reazione aumenti esponenzialmente. Intendiamoci, non è normale che accada: quando succede vuol dire che qualcosa sta andando terribilmente storto. Per capirci, a Černobyl’ ci fu una tremenda catena di errori umani e di progettazione del reattore che portarono alla distruzione dello stesso. A Fukushima, si è rotto il sistema di raffreddamento. E insomma, la reazione può andare fuori controllo. Nel caso peggiore, quel che avviene è che la reazione a catena avanza incontrastata, facendo salire enormemente la temperatura del nocciolo, fino a causarne la fusione. La reazione si è spenta virtù della procedura di SCRAM: le barre di controllo sono scese, hanno assorbito e rallentato i neutroni e la cosa è morta lì. Però c’è un altro fattore da tener presente, ossia il decadimento radioattivo; i nuclei di uranio sono instabili, e naturalmente tendono a perdere neutroni e protoni per trasformarsi in una specie chimica più stabile; nel caso del 238U, prima torio e poi piombo. È questo processo che continua a tenere caldo il nocciolo. Il sistema di refrigerazione serve proprio a raffreddarlo. Se il sistema di refrigerazione non funziona, il nocciolo si scalda sempre più, fino ad arrivare alla situazione limite in cui il materiale di cui è composto fonde. È questa la fusione di cui si parla in queste ore, non è una fusione nucleare, è lo stesso tipo di fusione cui va incontro un pezzo di ferro portato ad alta temperatura. Non sono gli atomi che si fondono, è il materiale che da solido diventa liquido. Questa è una brutta, bruttissima cosa perché in questa eventualità il nocciolo può distruggere le pareti del reattore, che lo confinano, e arrivare a toccare il suolo, contaminando le falde acquifere e il terreno. È quel che accade a Černobyl’: il nocciolo fuse parzialmente, e sta ancora lì. Ma perché è una cosa brutta se il nocciolo tocca il suolo o inquina l’acqua?
Abbiamo detto che durante la fissione gli atomi si rompono. Va da sé che producono una nuova specie chimica. Sono le famose scorie, i rifiuti prodotti dall’energia nucleare. Questi materiali di scarto sono radioattivi, ossia producono radiazioni e particelle che sono dannosissime per la vita. Possono portare alla morte per avvelenamento – alcune delle vittime di Černobyl’ morirono così – e sul lungo periodo provocano il cancro.
In condizioni normali, il nocciolo è ben isolato dall’esterno da un guscio di acciaio e cemento. Peccato che un nocciolo fuso possa bucare questo involucro. Ecco perché la fusione del nocciolo è un evento catastrofico. Per altro, i materiali radioattivi prodotti continuano a produrre radiazioni nocive per moltissimi anni: alcuni per centinaia di anni, ma altri anche decine di migliaia, anche milioni di anni. Questo spiega perché l’area di Černobyl’ è stata completamente evacuata e nessuno è più tornato a viverci.
Ma le esplosioni che ci sono state a Fukushima in questi giorni? Non sono esplosioni nucleari, come abbiamo visto. Semplicemente, quando la reazione diventa incontrollabile, l’acqua del reattore va incontro a reazioni che producono idrogeno gassoso. La pressione sale, proprio come in una pentola che bolle col coperchio. Quando le pressione diventa eccessiva, il coperchio salta. Quel che accadde a Černobyl’, e qualcosa di simile sta accadendo a Fukushima. Il fatto è che esplosioni del genere scaricano nell’aria i materiali radioattivi del nocciolo, causando la contaminazione del suolo e dell’aria.
Insomma, questo è quanto per cercare di capire cosa sta succedendo, e cosa speriamo non accadrà.
Poi, certo, c’è il dibattito sul nucleare. Ma qui si passa dal ramo della scienza a quello delle opinioni; sono tanti i fattori da tener presenti quando si decide di scegliere il nucleare come fonte energetica, e quello della sicurezza è solo uno dei problemi. Un giorno, se vorrete, vi spiegherò la mia posizione al riguardo, che comunque credo sia già nota. Per adesso, limitiamoci a tenere le dita incrociate per Fukushima.

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63 risposte a Fukushima, Černobyl’ e le altre

  1. Ivan scrive:

    Ottima delucidazione Licia, tnx!!!

  2. ***Sognatrice*** scrive:

    In genere non mi interesso dei discorsi sul nucleare. Secondo me non dovremmo usare energia nucleare o energia non rinnovabile. Pero` leggendo i vostri commenti mi sono messa a piangere. Mi metto a piangere molto spesso quando si parla della distruzione dell’ ambiente. Sono sicura che tutti pensano che sono triste ma non e` cosi. Piango per odio e per disperazione. Piango per la crudelta dell’uomo. Piango per quanto siamo egoisti. E` cosi impossibile pensare di vivere senza eletricita? O al massimo utilizandola solo per le cose essenziali? E quando la si usa che sia rinnovabile? Dopotutto i nostri antenati vivevano cosi.

  3. Pietrodn scrive:

    «A Fukushima, si è rotto il sistema di raffreddamento. E insomma, la reazione può andare fuori controllo.» Non è proprio così, la reazione di fissione si è fermata in pochi secondi dopo l’inserimento di tutte le barre di controllo (SCRAM) causato dal terremoto. Il surriscaldamento del reattore è causato dal “decay heat”: il calore residuo che continua ad essere generato dal materiale fissile anche dopo la reazione nucleare. Mi sbaglio?

  4. Babil scrive:

    Oh, santiddio….Netracer, mi fai per piacere il conto energetico di far uscire dall’orbita terrestre un chilo di scorie, dell’energia che serve a farlo rallentare a sufficienza perchè si schianti su Mercurio (sai com’è, la Terra ha una velocità tale da impedirle di cadere nel sole, e gli oggetti che partono dalla Terra tendono ad avere la stessa velocità iniziale) vs. la quantità netta di energia che è stato possibile estrarre dal materiale che ha prodotto quel chilo di scorie?
    E questo se ti accontenti di schiantarlo in un punto a caso di Mercurio, altrimenti ci devi aggiungere anche l’energia per una discesa controllata.
    Questo problema lo avranno anche tra mille anni, peraltro, visto che esiste una cosetta che si chiama conservazione dell’energia.
    Se mai delle scorie saranno lanciate nello spazio sarà per sbarazzarsene una volta per tutte, ma comunque essendo consapevoli che il bilancio energetico sarà negativo.
    Oh, peraltro, si calcola che se si dovesse sostituire con l’energia nucleare l’attuale produzione energetica mondiale basata sul petrolio, tutto l’uranio della Terra basterebbe qualcosa come 20 anni.
    Quindi tra mille anni non si può dire che problemi avranno i posteri con le scorie ma di sicuro non avranno l’energia nucleare (anche se mi viene il dubbio che tu possa pensare che si possa estrarre uranio dagli altri pianeti…Vedi il punto sopra)
    Tra l’altro questa menata del progresso che propugni te la si può rigirare benissi,o: che minchia ci mettiamo a produrre tonnellate di scorie che resteranno un problema per millenni, quando tra qualche decennio sarà inventata la fusione nucleare?
    Vuoi che tra mille anni l’Ordine Mondiale non sia caduto e tutte le persone non vadano a giro grazie all’energia gratuita prodotta dal motore di Schietti o dalle pile di Zamboni? (a scando di equivoci, quest’ultima è una battuta eh, non si sa mai…)

  5. Netracer scrive:

    Licia il tuo discorso implica che tra 20.000 anni possa essere successo qualcosa che ci abbia annientati come civiltà.

    Se le cose stessero così non vedo di cosa ci dovremmo preoccupare. Tra la nostra “caduta” e la successiva comparsa di una specie dominante intelligente potrebbero passare milioni di anni, cosa che renderebbe “inerti” perfino le scorie delle centrali atomiche.

    La probabilità che dei nostri pronipoti possano “dimenticare” tutte le nostre conoscenze e di conseguenza smarrire oltre alle lingue (che mutano in continuazione, ma continuano a trasmettere gli stessi concetti, lo dico da appassionato di linguistica storica…) anche i simboli è piuttosto remota.

    La cosa più probabile è che nel corso di 20.000 anni le persone, cambiando lingua (può succedere) si preoccuperà di aggiornare le scritte e i simboli sulle porte del sito.

    La tua visione di un cambiamento delle nostre conoscenze che può farci dimenticare tutto può passare solo attraverso una serie di catastrofi che possono verificarsi da qui a 20.000 anni.

    Da un punto di vista probabilistico, data la diffusione delle conoscenze che abbiamo oggi (molto superiore a quelle del paleolitico) e data la diffusione dei supporti su cui queste conoscenze viaggiano (libri, giornali, riviste, CD, DVD, rete), è più facile che tra 20.000 anni saremmo in grado di stoccare le storie su Mercurio piuttosto che si verifichi lo scenario che tu stai prospettando.

    Solo che se io dico che magari tra 1000 anni i nostri pronipoti saranno in grado di stoccare le scorie su Mercurio io sono una persona “egoista e poco lungimirante”.

  6. Licia scrive:

    Netracer: comincio a stufarmi. Innanzitutto ti pregherei di non fare il processo alle intenzioni. Io non sto dicendo che le tue argomentazioni siano pretestuose, quindi ti pregherei di fare altrettanto con le mie.
    Tu dici “so dove sta il sito”. Eh. Lo so ADESSO. Tra 20000 che lingua parleranno? Che simboli useranno? Ci saranno ancora esseri senzienti sulla terra? Come faccio a fargli capire che lì c’è roba che non va toccata?
    Ti ripeto che 20000 anni fa c’era la preistoria, c’erano, che so, le Veneri del Paleolitico. Sappiamo realmente cosa rappresentino quelle statuette? Che messaggio volevano comunicare gli uomini che le hanno costruite? Supponiamo – SUPPONIAMO – che fossero un’esaltazione della femminilità, ma vai a sapere. Forse volevano solo farsi due risate su una cicciona.
    Ecco. Magari tra 20000 anni il simbolo del nucleare verrà interpretato dai nostri pronipoti o chi per loro come un simpatico fiorellino. Apriranno il sito e voilà. E non possiamo neppure partire dal presupposto che quella gente lì avrà sistemi per rivelare la radioattività. Magari ci saranno solo animali non senzienti perché noi ci saremo estinti.
    Il paragone con gli asteroidi non regge. Contro quelli lo stato attuale delle conoscenze non può far nulla, ma le scorie non sono un pericolo che cala dal cielo, sono una cosa che produciamo NOI, è come se noi decidessimo di farci schiantare un meteorite addosso.

  7. Netracer scrive:

    Licia il problema dei tempi è un problema che state sollevando in modo ipocrita. Se io costruisco un sito di stoccaggio in grado di resistere a un terremoto di scala 8 richter e in Italia il più potente terremoto registrato (da quando si registrano) è stato 7,2 dovrei ritenere che quel sito di stoccaggio dovrebbe essere sicuro per decine e decine di anni e secoli.

    Certo, se poi, vista la vastità del tempo tra 3000 anni cade un meteorite che spazzerà via l’Italia, spero che tu concordi con me che il problema non sono le scorie radioattive che magari tornano alla luce, ma il fatto che non ci sarà rimasto nulla dell’Italia.

    Se poi dovesse verificarsi un terremoto di scala 9 (e dalla fisica delle placche in Europa la cosa è probabilisticamente tendente a zero, c’è sempre una possibilità ma molto molto remota) sapendo dove si trova il sito si adopereranno tutte le precauzioni del caso per verificare eventuali danni.

    Mi sembra una cosa talmente banale che la questione dei tempi viene sollevata in modo evidente come un pretesto.

  8. Netracer scrive:

    Babil non è un problema meramente quantitativo. Le scorie radioattive usate in medicina diventano “inerti” in tempi inferiori all’uranio arricchito, questo è assolutamente vero, ma sono comunque elementi che restano pericolosi per un perido temporale tale che comunque devi lasciarli ai posteri.

    Senza contare che molti di questi elementi sono anche molto velenosi indipendentemente dal fatto che siano radioattivi.

    Ora il discorso di trovare un sito “sicuro” dove stoccarle è sicuramente un problema. Il tuo discorso diventa semplicemente probabilistico. La probabilità che avvenga una catastrofe naturale in grado di riportarle “alla luce” diventa maggiore con il trascorrere del tempo.

    Ma il problema principale non è tanto la scoria che torna “alla luce” quanto la catastrofe naturale in se.

    Per esempio, tu hai una vaga idea di quanto materiale radioattivo si può liberare dall’esplosione di un vulcano?
    Hai idea di quanti gas radioattivi si sprigionano con un terremoto?
    Il radon è molto più pericoloso dell’uranio (anche perché è molto più facile inalarlo) e la concentrazione di radon nelle zone sismiche è abbastanza elevata.

    Se uno sa dove ha stoccato le scorie nucleari, sa anche che in caso di calamità naturale proprio sul sito (e non esiste zona della Terra che non possa essere colpita da un meteorite…) deve avvicinarsi con tutta la cautela del caso.

  9. joanna scrive:

    gentile scrittrice :-)
    spero che l’Italia fermi la sua decisione di proseguire con il nucleare. Non sono laureata in fisica e forse non comprenderò mai i vantaggi che derivano da quel tipo di energia..ma dopo l’incendio di chernobyl, dopo aver visto la Francia testare le sue armi, dopo il Giappone non credo che sia una scelta intelligente. So che la centrale non è una bomba atomica, e spesso tendiamo a capire male le notizie diffuse dai media..anche io essendo ignorante in materia avevo confuso i termini..avevo assocciato le immagini della bomba su nagasaki a questa situazione. Avevo quasi cinque anni quando è successo in ucraina e avendo vissuto in un paese confinante ricordo la paura, il viso di mia madre quando dovevamo prendere lo iodio per scongiurare eventuali effetti della nube radioattiva. Ora penso alle persone che sono li’, che seppure questa volta l’errore non è umano, la tragedia avviene ugualmente, che non vale la pena di contaminare la terra per far fronte al bisogno energetico. Ci saranno pure altre forme di energie con inquinamenti diversi da quelli nucleari, per non parlare delle scorie che poi vanno a finire chissa’ dove. Incrocio anche io le dita per Fukushima e per quel popolo che in questi giorni vive per l’ennesima volta la tragedia nucleare, questa volta non per mano dei nemici in guerra, ma per un terremoto.

  10. Netracer scrive:

    Licia, confondi i tempi di dimezzamento con la radiotossicità e la radioattività degli elementi.

    Quello che conta è quanto gli elementi impiegano per diventare “inerti”.
    Sia chiaro che inerte non significa che è un elemento non pericoloso. Anzi.

    L’uranio impoverito ha una radioattività paragonabile alla radioattività di fondo. Viene utilizzato (pensate un po’…) per fare le schermature contro le radiazioni in campo industriale e anche in campo medico. Viene usato come zavorra in aerei, elicotteri, barche e perfino nelle mazze da golf, oltre che in campo militare nei giroscopi ad alta precisione dei missili e nei proiettili.

    L’uranio impoverito diventa pericoloso se si ha una prolungata esposizione, se ingerito o inalato o viene a contatto con le ferite (da qui il problema dell’utilizzo all’interno dei proiettili e la cosiddetta sindrome dei balcani).

    • Licia scrive:

      Netracer: è l’ultima volta che ti rispondo perché è la terza volta che ti ripeto che il problema sono i tempi. Te l’ho detto io, te l’ha detto Babil. Secondo te trovare un posto per stoccare rifiuti che hanno tempi di dimezzamento di 30 anni è la stessa cosa che trovarne uno per stoccare materiali che restano pericolosi per 10000 anni. Ne prendo atto, pur non essendo per nulla, ma proprio per nulla, d’accordo con la tua valutazione

  11. Babil scrive:

    Netracer, ti sforzi di trasformare in una questione di principio un problema che è meramente quantitativo. Stoccare scorie radioattive che perdono la loro pericolosità dopo 100 anni è un problema ben differente dallo stoccare scorie che restano pericolose per 1000 o 10.000.
    Tra l’altro, gli elementi che citi tu e di cui Licia ti ha postato i tempi di dimezzamento sono PIU’ radioattivi dell’uranio (“La fiamma che brucia con il doppio dello splendore bla bla bla”) solo che avendo una durata paragonabile a quella della vita umana è pensabile trovare un luogo dove a memoria d’uomo non sono mai capitate catastrofi che le possano riportare alla luce. Sui 10.000 anni sono poco incline a scommettere.
    Oltretutto, altra questione quantitativa: già i rifiuti radioattivi medici è un problema smaltirli. Figurati che problema sarebbe smaltire quelli E tonnellate di ulteriori scorie prodotte dalle centrali nucleari, anche ammesso che le problematiche dello stoccaggio fossero le stesse (cosa che non è, come si diceva).

  12. imp.bianco scrive:

    La notizia dello spostamento di dieci centimetri dell’asse terrestre dovrebbe averlo dato L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La notizia sul loro sito, dopo una rapida ricerca, non l’ho trovata, però ho trovato la news dell’Adnkronos in cui ne parlano

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Giappone-Ingv-spostato-lasse-di-rotazione-terrestre-di-10-centimetri_311778653935.html

    Comunque sempre nel sito dell’INGV c’è una pagina dedicata al terremoto in Giappone che è davvero interessante…

    http://portale.ingv.it/portale_ingv/primo-piano/archivio-primo-piano/notizie-2011/Terremoto-di-mw-8-8-giappone-evento-in-mare/view

    X-Bye

  13. Valberici scrive:

    forse dico una caxxata, ma non è che il terremoto ha influito sulla precessione dell’asse? O magari ci sono stati spostamenti di massa che hanno determinato uno spostamento del baricentro…

  14. Enrico scrive:

    Ciao Licia,
    sono ‘relativamente nuovo’ nel senso che ti leggo sempre ma intervengo rarissimamente. Però stavolta non ho resistito .. continuo a sentir dire che il terremoto in Giappone ha spostato l’asse terrestre di 10 cm … ora sono molti anni che ho fatto astronomia al Liceo ma non riesco proprio a capire deve e come li hanno misurati quei 10 cm. Sinceramente mi sembra l’ennesima bufala. Se son 10 ‘gradi’ di inclinazione dell’asse sono un’enormità. Se son proprio centimetri si riferiscono all’orbita ? più stretta ? più larga ? Ma allora mi pare una fesseria.

    • Licia scrive:

      Enrico: eh, bella domanda. Adesso non ho tempo di cercare la fonte di questa informazione, per cui ipotizzo: probabilmente la distanza tra il nord geografico e quello magnetico è aumentata, o diminuita, di 10 cm. Il nord geografico è il punto in cui l’asse di rotazione terrestre “spunta” dalla superficie della Terra (non è che ci spunti fisicamente, eh, l’asse è un ente geometrico), mentre il nord magnetico è appunto il polo nord del campo magnetico terrestre, quello verso il quale le bussole puntano. I due nord non coincidono.

  15. Netracer scrive:

    Ecco Licia, una cosa che non sopporto è l’ipocrisia.

    Se non ti stanno bene le scorie nucleari, allora il ragionamento deve essere valido per tutte le scorie radioattive. Altrimenti è solo ipocrisia.

    Le scorie nucleari ospedaliere finché non diventano inerti sono pericolose, come quelle delle centrali nucleari. Lo sono per molto meno tempo ma sono pericolose.

    E comunque le lasci ai posteri.

    La mia idea è che dobbiamo continuamente fare degli sforzi per incrementare il nostro livello tecnologico per poter lasciare ai nostri posteri un mondo più semplice e più vasto di quello che abbiamo noi.
    Questione di scelte. In ogni scelta ci sono i pro e i contro. Anche nelle tue.

    Oggi noi possiamo solo depositare queste scorie in luoghi il più possibile sicuri. Questo non vuol dire che un domani non sapremmo utilizzarle in modo migliore oppure metterle in luoghi ancora più sicuri come appunto in un pianeta inospitale e inabitabile come Mercurio.

    Fare in modo che i nostri posteri possano avere un livello tecnologico che sia in grado di permerterglielo è uno dei nostri compiti. Questa è vera lungimiranza.

    Se non vuoi lasciare scorie nucleari ai posteri allora proponi un bel referendum per l’abolizione della medicina nucleare in Italia. Questione di coerenza.

    Puoi anche iniziare a vivere come facevano le antiche tribù primitive, così consumi meno energia, però ti avviso, le donne delle tribù primitive morivano di solito prima dei 35 anni perché senza la medicina e l’igiene delle epoche moderne e contemporanee erano più esposte alle infezioni degli uomini e avevano quindi una mortalità molto più elevata. Ogni cosa, come ho detto, ha i suoi pro e i suoi contro.

    Possiamo anche trasformare l’intera Italia in una distesa di pannelli solari termodinamici e usare solo quelli. Ci troveremo a pagare il chilowattora tre volte di più, quindi facendo diventare i cittadini ancora più poveri di quanto siano oggi. Pro e contro.

    Anche la povertà fa morti, molti di più, statisticamente, di quanti ne fanno le fuoriuscite di radioattività dai siti di stoccaggio.

    • Licia scrive:

      Netracer: a me i problemi sembrano proprio di ordini diversi, e ti ho anche detto perché, e su questi perché non mi hai risposto.
      Ti quantifico il problema. Circa i rifiuti radioattivi prodotti dalle attività mediche ho trovato questo:
      Radioactive medical waste tends to contain beta particle and gamma ray emitters. It can be divided into two main classes. In diagnostic nuclear medicine a number of short-lived gamma emitters such as technetium-99m are used. Many of these can be disposed of by leaving it to decay for a short time before disposal as normal waste. Other isotopes used in medicine, with half-lives in parentheses, include:
      Y-90, used for treating lymphoma (2.7 days)
      I-131, used for thyroid function tests and for treating thyroid cancer (8.0 days)
      Sr-89, used for treating bone cancer, intravenous injection (52 days)
      Ir-192, used for brachytherapy (74 days)
      Co-60, used for brachytherapy and external radiotherapy (5.3 years)
      Cs-137, used for brachytherapy, external radiotherapy (30 years)
      Ossia il rifiuto che dura di più ha un’emivita di 30 anni. (http://en.wikipedia.org/wiki/Radioactive_waste)
      Trovo invece che le scorie delle centrali nucleari hanno emivite nell’ordine di centinaia di migliaia di anni, o giù di lì. La fonte dell’informazione è la stessa di prima.
      A me sembrano cose diverse, poi vedi tu.

  16. Valberici scrive:

    Si, hai ragione, forse di questi tempi diamodo troppa importanza ai vari “twitter”.

  17. Valberici scrive:

    Dire che in futuro le scorie saranno sicuramente riutilizzabili o rese innocue grazi alla tecnologia evoluta è il cavallo di battaglia dei costruttori delle centrali. Ma potrebbero finire “in mezzo ad una strada” prima di avere una soluzione, possibilità piccolissima, certo, ma esistente.

    Comunque stavo guardando la lista dei mangaka dispersi…ed è davvero triste leggere certi nomi…ma spero che possano essere ritrovati, almeno alcuni… :(

    • Licia scrive:

      Val: a quel che ho capito sono persone che non si sono fatte vive su Twitter o in altro modo. Se è così, prima di dichiararli dispersi ci penserei bene: non è che dopo un terremoto il tuo prima pensiero deve essere necessariamente dire ai tuoi fan s che sei vivo…

  18. Netracer scrive:

    Capisco le tue perplessità sulla questione ma il discorso ha poco senso.

    Nessuno può dire che un sito deve durare così tanto. Tra 1000 anni magari le scorie radioattive le spediremo su Mercurio (intendo il pianeta) per stoccarle a qualche chilometro sotto la superficie.

    Non possiamo ragionare per il futuro in termini di quello che sappiamo fare ora, ma dobbiamo tenere conto della nostra capacità di evolvere la tecnologia a nostra disposizione, perché come in 200.000 anni la razza umana si è evoluta, nulla esclude che lo possa fare ancora nei prossimi 200.000 soprattutto sul piano tecnologico.

    • Licia scrive:

      Natracer: mi stai praticamente dicendo che il discorso è questo: adesso accumulo monnezza, poi ci penseranno i posteri a decidere cosa farne? Se è così, mi sembra decisamente egoistico e poco lungimirante

  19. Netracer scrive:

    Il fatto che ci sia una scala di mille nei tempi è palese, ma non è che le scorie nucleari mediche possono stare tranquillamente all’aperto.

    Se serve un sito di stoccaggio per le scorie nucleari mediche deve avere gli stessi standard di sicurezza delle scorie nucleari per la produzione di energia. Perché sempre di roba radiattiva si tratta.

    Il problema del sito di stoccaggio ce l’hai comunque anche rinunciando alle centrali atomiche.

    Se pensi che il problema dello stoccaggio delle scorie nucleari per la medicina abbia un costo inferiore, io non sono d’accordo perché in realtà si producono molte più apparecchiature per la medicina nucleare di quante siano le strutture per la produzione di energia.

    L’uranio sarà anche molto più radiattivo rispetto al tecnezio 99, al gallio 67, allo iodio 123 e 131, all’indio 111, al tallio 201, ma non è che questa roba faccia bene alla salute da non richiedere lo stesso tipo di trattamento.

    • Licia scrive:

      Netracer: certo. Però una cosa è cercare un sito che debba contenere scorie radioattive per 100 anni, e un’altra è cercarne uno che regga 200000 anni. Per esempio, se deve reggere per 100 anni posso anche scegliere una zona a bassa sismicità: se deve stare lì per 200000 anni direi di no. E comunque, che ne so che succede alla crosta terreste su tempi scala del genere? Senza contare un problema che citavo nei commenti di ieri: come faccio a far capire agli esseri senzienti che popoleranno la terra tra 200000 anni che lì dentro ci sono scorie tossiche che non devono aprire? Non è un problema stupido. Basta pensare che 200000 anni fa sulla terra c’erano i Neanderthal…e per tradurre le iscrizioni egizie, che risalgono solo a qualche migliaio di anni fa, abbiamo dovuto aspettare la stele di Rosetta…

    • mirko scrive:

      ciao interessantissima la cosa
      i tempi di emivita sono altissimi si parla anche di 14000 e piu anni,poi
      scorie a bassa intensita’: stracci camici eccc
      scorie a medi aintensita’ : soluzioni licquide eccc fanghi
      scorie ad alta intensita’ :produzione scarti di fissione eccc

      poi in medicina nucleare si usa: iodio123 )gg di decad,
      californio,americio,iridio,irilio,berillio,bismuto,cobalto 59 e 60 iodio 131 e tanti altri tra cui anche altri comunque.

      poi il plutonio nelle centrali?dalla fissione si ottiene plutonio 239 e compagnia bella che si usa in armi nucleari,poi il cesio 135 cesio 137 e tutti i vari prodotti,e sottoprocessi di lavorazione scarti fissione uranioimpoverito,il mox e compagnia bella e stupenda da diventare fosforescenti poi tutta una seria di considerazioni eccc

  20. douxamer scrive:

    grazie per questo post, semplice e chiarissimo!

  21. Ale scrive:

    Grazie Licia per le spiegazioni adesso ho le idee mi sono molto più care.Ora ragazzi non ci resta altro da fare che sperare e pregare.

  22. Netracer scrive:

    Sono arrivato qui tramite il blog di Walter.

    Volevo far presente che il problema delle scorie riguarda anche i materiali della medicina nucleare ospedaliera, che magari usano altri elementi al posto dell’uranio ma che sono comunque radiattivi.

    Quindi non è che se uno non costruisce centrali nucleari non ha bisogno comunque di siti di stoccaggio delle scorie radioattive.

    Certo, le scorie nucleari delle centrali elettonucleari sono scorie ad alta pericolosità e che impiegano circa 100.000 anni contro i 100 delle scorie ospedaliere a diventare inerti, ma il problema si pone anche per quelle ospedaliere.

    Solo che non rinunciamo di certo alla medicina nucleare per questo.

    • Licia scrive:

      Netracer: appunto. C’è una differenza di ordine mille nei tempi scala, e non credo sia una cosa che si possa ignorare nel dibattito.

  23. mousse scrive:

    Qui c’è un elenco di autori giapponesi che si sono fatti sentire:

    http://www.animenewsnetwork.com/news/2011-03-11/anime/manga/game-industry-members-check-in-after-quake

    Speriamo che non succedano altri disastri.

    • mirko scrive:

      i disastri di tree mile island? poi negli states? le prove nei vari atolli?nel deserto del nevada?sotto terra?in tunnel?sotto al mare?i sottomarini usa e urss?

  24. Pingback: Approfondimenti /articoli | Il Sito Ufficiale di Francesco Falconi

  25. Lorè scrive:

    Un commento che forse non è in tema con il post…stasera tornando a casa ho letto su un post su fb che non si hanno notizie dell’autrice di ranma…e di tanti altri…la cosa mi ha colpito tanto, perchè in questi casi si cerca di estraniarsi dalle immagini e dalle notizie che si ricevono…ma vedere quel volto noto tra tanti sconosciuti mi ha sconvolto…non è una persona che conosco, non è la mia migliore amica…ma è una persona che tramite il suo lavoro è entrata nella mia vita, mi ha donato qualcosa, anche se un semplice sorriso, e le devo esser grata per questo…oggi la campana è suonata anche per me

  26. Lysa scrive:

    Grazie. Necessitavo di qualche spiegazione chiara.

  27. Pingback: Fukushima, Černobyl’ e le altre | Licia Troisi | Attimi di pensiero non lineare

  28. Walter Loggetti scrive:

    Ottima spiegazione Licia.

    La condividerò anche sul mio blog se non ti spiace.

    Per quanto riguarda il terremoto ed il maremoto…

    Sinceramente non riesco ad essere “sorpreso”, sgomento, si ma non sorpreso, ed anche, e sembrerà brutto dirlo, “orribilmente” affascinato da quelle immagini, da quel gorgo gigantesco, dal muro d’acqua che con tutta la sua violenza e potenza spazzava via tutto quello che si trovava davanti…

    Stranamente però per quanto sia stata grande la distruzione avevo una sorta di deja vu… La sensazione di familiarità con quelle immagini…
    con i silos che saltavano in aria, con gli allarmi, con le onde che arrivavano con il terremoto…

    E’ come se in precedenza avessi già visto tutte queste cose…
    quindi mi trovavano in un certo senso non stupito di fronte a quello che avveniva…

    Ed in un certo senso è veramente cosi’…
    Sono cresciuto a robottoni nagaiani…
    Ogni settimana un mostro meccanico distruggeva una città del giappone…
    macerie, morte, distruzione, allarmi, persone che vanno ordinatamente ai rifugi… paura, ma determinazione.

    Ed allora ho capito quel senso di familiarità… è perché effettivamente le ho viste.
    Non so quante versioni della torre di tokyo piegate e distrutte ho visto…
    non so quanti tsunami ho visto che portavano via tutto quanto…

    Sembrava a vedere quelle immagini che da un momento all’altro potessero spuntare fuori Godzilla o Gamera…
    La distruzione che lo tsunami si è lasciato dietro… poteva benissimo far parte di un film su godzilla…

    Peccato che stavolta i robottoni nagaiani non si sono fatti vivi…

  29. Valberici scrive:

    Comunque credo che il futuro dell’ energia sarà “a carbone” :)

  30. Yaxara scrive:

    Trovo quanto meno fuorviante definire la fissione nucleare il processo inverso della fusione, in quanto i due fenomeni non hanno pressocché niente da spartire. Per esempio, possiamo parlare della fissione di un nucleo (e sicuramente non di un atomo, in quanto in questi processi l’elettrone non c’entra granché, tanto meno all’interno del sole in cui le energie in gioco sono milioni di volte maggiori dell’energia di ionizzazione) di idrogeno, su cui invece si basa tutta la fusione? Cos’avrebbe da fissione un protone isolato? E come possiamo fondere un nucleo di uranio con un suo simile, visto che basta un neutrone a spaccarlo?

  31. Elfo98 scrive:

    Io ero già contro il nucleare per la sua pericolosità e per il semplice motivo che, secondo me, l’uomo deve investire nell’energia pulita, perchè se c’è un terremoto e si frantuma un campo di pannelli solari, è solo un danno economico. Se c’è una centrale nucleare, invece, il danno è ben più grave. Ma ora che ho saputo delle scorie, sono ancora più convinto che il nucleare sia una pessima cosa.

  32. ziska scrive:

    @ Francesco: sì infatti. In Italia, è noto, vivamo letteralmente su giacimenti di Uranioda fare invidia. Siamo il primo esportatore al mondo ;)

    @Fabio: una cosa che stanno cercando di fare per ridurre la pressione ed evitare un’esplosione è quella di fare dei fori per far ruoriscure in maniera controllata l’idrogeno che s’è formato. Tecnicamente come si faccia e praticamente cosa voglia dire e quali conseguenze portare non lo so. Andrebbe chiesto all’esperta ;)

    Il mio motivo di avversione al nucleare è lo stesso di Licia. Le scorie. Sembra che non siamo in grado di sopravvivere senza lasciare eredità ingombranti alle future generazioni. E pochi giorni fa il governo ha ridotto gli incentivi al fotovoltaico, compreso quello domestico. “per evitare che la gente ci lucri sopra”. Sì, vabbè.

    Detto questo leggo i giornali e incrocio le dita. Da quando sono stata lì il paese e la gente mi sono entrati nel cuore. Incrocio le dita. Tutte. E anche di più.

  33. LilithInfernal scrive:

    O__O vorrei dire si e no XD ma sinceramente non sono una grande sperta in materia XD posso dirti che il potere della stampa e dei giornalisti è potente…co bombardano sempre di informazioni negative sul nucleare O_O seguiti da green peace..ma non possiamo scrollarci di dosso tutte le responsabilità se il mondo sta tra virgolette impazzendo sarà anche colpa nostra u.u se non delle centrali nucleari di tutta una serie di fattori :(

  34. Fabio scrive:

    Scusa, il mio iPad ha memorizzato il tuo nome tutto attaccato quando ho scritto l’indirizzo su Safari… Volevo scrivere “licia” :)

  35. Fabio scrive:

    Liciatroisi, come sempre molto precisa e molto chiara, grazie per la spiegazione! Ma sorge un dubbio, si è parlato dell’utilizzo di acqua di mare per raffreddare il reattore. Ma se la temperatura è già molto alta non c’è il rischi che avvenga un’evaporazione immediata? (il termine tecnico mi sfugge)… E poi non c’è modo di interrompere le reazioni di fissione? A quanto ne so, grazie alle mie conoscenze elementari di chimica, se la temperatura si abbassa anche le reazioni dovrebbero concludersi…

  36. Nihal 98 scrive:

    Te lo dico senza offesa, Licia: dopo un po’ sono andata un pallone!! A meno della metà della tua spiegazione non capivo più nulla, ma ho letto lo stesso tutto e dopo ho capito. Anch’io tengo le dita incrociate per Fukushima, SPERIAMO CHE NON SUCCEDI NIENTE!!! :( E anch’io, come te, sono rimasta colpita dal terremoto, ma più ancora per il reattore nucleare. Grazie a te o capito la differenza fra fusioni e fissione e tutto il resto. :) Lo so che ti sembrerà strano ma, non pensavo che tu sapessi tutte queste cose!! Ma non è una critica, è un complimento. Si vede che ai studito tanto, invece io ( anche se ho 12 anni e dovrei studiare tanto ) studio poco, non perchè non mi va e quindi neanche tocco il libro, ma alcune cose non le capisco proprio ed è come se io non le avessi studiate.
    Ancora tanti complimenti per tutte le cose che sai, e teniamo tutti le dita incrociate.

  37. Sara scrive:

    Ice Phoenix: si potrebbero usare auto a consumo energetico. E dove troviamo l’energia che è fonte di discussione delle centrali nucleari? Semplice, i tedeschi hanno in progetto ( di cui no ricordo mai il nome :p ) di mettere quei pannelli (di cui non ricordo neppure di questi il nome :) )che vanno ad energia solare nel deserto in Africa. Il sole semplicemente produrrà giorno dopo giorno energia senza pericoli e inquinare. :)
    Il problema è che i due paesi non hanno ancora raggiunto un’accordo.
    Scusa il fuori tema Licia e sono felice che Alberto la pensi come me su quella cretinata ;)
    CIAO A TUTTI!

  38. Playrom scrive:

    santa fusione fredda quando arrivi? io ancora aspetto di vedere mr fusion come in ritorno al futuro *_* xD

  39. Pigliadraghi scrive:

    Fra l’altro quello è pure cesio, di certo non il più clemente fra gli elementi radioattivi.
    Ottima spiegazione, vai sempre meglio.

  40. Axelander scrive:

    Speriamo bene. Come hai detto tu licia a chernobil si sono fatti tanti errori. Ma confido nella professionalità dei giapponesi che quando fanno qualcosa la fanno bene.

  41. Daniele scrive:

    Grazie per la chiarissima spiegazione Licia. Ho subito condiviso il tuo post su Facebook :)

  42. Ice Phoenix scrive:

    Hai ragione Licia. Mi aspettavo una risposta del genere e alla fine il problema non è la centrale in sè ma i problemi che comporta la sua costruzione, la sua messa in sicurezza e, come hai detto anche tu, lo smaltimento delle scorie. Fatto sta che se non si trova una fonte energetica alternativa che sia in grado di sostenere le esigenze di tutta la popolazione mondiale, presto quando si esauriranno le fonti di petrolio ci ritroveremo a secco e ritorneremo a camminare con le carrozze…il che non mi dispiacerebbe troppo :D ma questo sarebbe il male minore poichè per non aver saputo amministrare al meglio le nostre risorse energetiche sperperandole avremmo vanificato i grandi progressi fatti fino a quel momento dall’umanità.
    Speriamo solo che prima che ciò accada l’umanità abbia messo su un po’ di giudizio…
    Un bacio :P e grazie ancora Licia della tua risposta

  43. @Licia: non solo passare al nucleare significa spostare la dipendenza dal petrolio all’uranio. E questo dovrebbe far pensare a certi meccanismi politici…

  44. Alberto scrive:

    Sara,anche a me sembra THE DAY AFTER TOMORROW…terremoti di potenza inaudita,tsunami che devastano nazioni intere,cicloni e picchi solari…LA FINE è VICINA,redimetevi finchè siete in tempo..apparte scherzi,Licia,mi è piaciuto molto come hai spiegato l’argomento..ho letto il post con molto interesse visto che sono appassionato di fisica…io personalmente non avrei nulla in contrario sulla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano se non fosse per la corruzione che governa il Paese..:D

  45. Sara scrive:

    WOW… :)
    Grazie. Mi hai aperto gli occhi perchè non riuscivo a capire bene se, come hai detto, si trattava di fusione nucleare o qualcos’altro.
    Non voglio essere paranoica perchè non ci credo neppure io ma…mi sembra tanto l’inizio dell’apocalisse…
    THE DAY AFTER TOMORROW ;)
    Cavolate a parte, mi piacerebbe, come gli altri, sapere come la pensi sul nucleare nel nostro paese.

  46. LambeAndoLambe scrive:

    Ottima spiegazione: scientifica e leggibile allo stesso tempo. Andrebbe divulgata ai TG. Anch’io mi sono torto le mani quando hanno parlato di “fusione nucleare”. Ho pensato “Beh, e che male ci sarebbe in una FUSIONE NUCLEARE: avremmo risolto tutti i problemi energetici dl pianeta. In fin dei conti a poterla controllare sarebbe come ad avere un piccolo sole sulla Terra che produce energia senza scorie per un qualche miliardino di anni!”
    Invece la fusione del nocciolo è un problema di natura opposta. Solo che a Cernobil è derivata da un’incompetenza (anche sperimentale) dei tecnici/scienziati della centrale (se non ricordo male hanno praticamente deciso di alzare TUTTE le barre di contenimento che separavano fra loro quelle di uranio per testare la potenza del reattore o qualcosa di simile e questo ha prodotto una reazione talmente incontrollata che il calore prodotto ha deformato le sedi di scorrimento delle barre che poi non potevano più scivolare alla loro posizione di contenimento, ergo il nocciolo si è bello che liquefatto); a Fukushima invece è successo qualcosa che forse era un tantino meno controllabile dall’uomo. Ciò non toglie che ora il disastro incomba, ma spero vivamente che il Giappone di oggi sia ben più preparato e consapevole dell’URSS di 25 anni fa.

    • Licia scrive:

      LambeAndoLambe: a Černobyl’ stavano facendo un esperimento – ironia della sorte – sulla sicurezza. Solo che a farlo erano tecnici non addestrati e personale stanco. Senza contare i difetti di progettazione del reattore che lo rendevano instabile quando lavorava a basso regime. Comunque sì, in sostanza, stando alle ricostruzioni, i tecnici tirarono fuori quasi tutte le barre di sicurezza; il fatto era che non sapevano a cosa stavano andando incontro, e per altro ci hanno rimesso anche la vita.

  47. artyfowljr scrive:

    Mon dieu, finalmente c’ho capito qualcosa del nucleare O_O Grazie.
    Dita incrociate per Fukushima. Mamma che shock questi giorni, il primo giorno che si parlava del terremoto non sapevo se i giapponesi che conosco stessero bene o meno, solo a pensarci mi veniva il mal di stomaco >_<

  48. Francesca scrive:

    fantastica spiegazione!!!
    se tutti i miei libri di testo fossero così chiari come lo sei tu sicuramente passerei meno tempo sui libri!

  49. Ice Phoenix scrive:

    Licia, una parola…STRAORDINARIA!Spiegazione impeccabile, chiara e oggettiva senza sfociare in catastrofismo e allarmismi inutili. Nemmeno a scuola ho mai sentito una spiegazione così ben fatta e che comunque spazia molto in diversi argomenti. Dovresti dedicare altri post ad argomento scientifico così come hai fatto anche con quello delle stelle a proposito del 2012.
    Speriamo bene perché gli incidenti nucleari sono una cosa seria… :(

    Mi piacerebbe molto conoscere la tua opinione a riguardo del nucleare e soprattutto in Italia. Poiché, come si è visto, le centrali sono utili ma anche estremamente pericolose e nonostante i sistemi di sicurezza può sempre accadere qualche imprevisto. Purtroppo se ne parla male e troppo poco quando questa è una decisione seria che potrebbe risollevare l’Italia o gettarla definitivamente nel baratro. Per non parlare dello smaltimento delle scorie radioattive. Se lo prendono alla leggera, (come quello dei rifiuti ordinari tra l’altro… :( )affidando questo compito delicato a “certe aziende” di dubbia fiducia al minor prezzo stiamo proprio a posto…Meglio che non ci pensi… Ah, povera Italia :cry:
    Comunque ripeto, sarei molto curiosa di conoscere la tua opinione, sempre che non ti prenda troppo tempo, :P
    Un bacio a tutti!!! :D

    • Licia scrive:

      Ice Phoenix: il nucleare mi vede scettica per una ragione: le scorie. Al momento non esiste un progetto definitivo per lo stoccaggio delle scorie radioattive. Il problema non è da poco conto: le scorie restano radioattive anche per milioni di anni. Dove lo trovo un sito di stoccaggio che mi garantisca una sicurezza di un milione di anni? Poi si pone un altro problema cui spesso non si pensa: tra un milione di anni chi ci sarà sulla terra? Che lingua parlerà? Come faccio a indicare chiaramente il sito di stoccaggio, in modo che i futuri abitatori non ci vadano a ficcare il naso?
      Pensate che ancora non abbiamo trovato un posto per le scorie prodotte durante il breve periodo nucleare italiano. E stiamo parlando di un lustro fa.
      Questo discorso, poi, vale nel caso in cui il ciclo dei rifiuti venga gestito in tutta legalità. Ma sappiamo che in Italia la criminalità organizzata è pervasiva, e lucra molto sui rifiuti. Per cui io già mi immagino le score radioattive stoccate nell’orto della vecchietta, interrate nel primo pozzo, che avvelenano persone e cose per anni e anni.
      Per cui, no grazie.

  50. Playrom scrive:

    quale è la tua posizione? :D
    comunque hai fatto bene a spiegare tutto ciò , i media esagerano e sparano solo castronate…menomale che esiste internet

  51. Leila scrive:

    0_____o

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