In memoriam

Ho letto la notizia sull’Ipad, dopo essermi svegliata al suono dell’iPhone. Adesso, scrivo dal mio Air.
Dovrei dire qualcosa, vista la parte che la tecnologia Apple ha giocato e gioca ancora nel mio lavoro, nel mio svago, nella mia vita. Non ho mai amato i marchi, eppure anni fa feci una deroga attaccando il logo della mela morsicata dietro la 600 dei miei. Un gesto di cui poi mi sono pentita, ma che è sintomatico.
Steve Jobs sarà stato un visionario, un genio, non credo di avere le competenze per dirlo. A una prima occhiata, più che altro mi è sempre sembrato un grandissimo venditore. Ho visto più di uno dei suoi celebri Keynote, e quel che mi colpiva era la perfezione comunicativa del tutto: da manuale, roba da far vedere a chiunque per lavoro – e lo facciamo tutti – deve comunicare con altre persone. Le presentazioni con slide minimali piene solo dei dati che contano, il suo look sempre uguale perché, ce lo insegnano già i fumetti, un personaggio costruisce la sua identità soprattutto su un rigido codice di abbigliamento: i pantaloncini rossi di Topolino, la pelle arancione di Fred Flintstone, il maglioncino a collo alto di Steve Jobs. E anche il modo in cui parlava, la capacità che aveva di farti sembrare straordinario l’ordinario, e quella frase celebre “one more thing”, che preannunciava l’arrivo del pezzo forte, che anch’io ho citato un miliardo di volte. Steve Jobs ha venduto persino se stesso come un prodotto, e ha trasformato un ennesimo marchio in qualcosa di diverso, qualcosa che persino i noglobal, persino chi in genere non si fa fregare dalle sirene del capitalismo, erano fieri di esporre sul cofano della macchina, o tatuarsi sulla nuca. Non voglio dire che i prodotti Apple non siano dei buoni prodotti. Lo sono, non ho di che lamentarmi. Soprattutto, dietro c’è sempre una buona idea, che incontra i bisogni del cliente e che nel 90% dei casi è stata anche ben sviluppata e tradotta in tecnologia. Ma fosse solo questo Apple non sarebbe quel che è. No, è che Steve Jobs ci ha convinti che Apple è una filosofia, un modo di vedere la vita, “think different”. Che poi non sia così, che la Apple sia soltanto un’altra delle grandi corporation, con luci e ombre quanto qualsiasi altra multinazionale, che i suoi prodotti vengano dalle stesse fabbriche lager da cui proviene tutta l’altra elettronica che abbiamo dentro casa, è lapalissiano. Ma quando lo sentivi parlare, pensavi che non fosse così.
Ma stamattina non ho pensato al venditore, non ho pensato ai prodotti. Ho pensato all’uomo. Che non conoscevo, certo, ma che ho sfiorato ogni volta che ho aperto un mio Mac, e al quale mi accomuna l’appartenenza a questa razza strana, bella e terribile: siamo tutti esseri umani, e tutti condividiamo lo stesso destino. Il cancro è una malattia strana: quando non ce la fa uno, è come se avessero perso tutti. Purtroppo di recente ci sono state parecchie sconfitte.
Addio Steve Jobs, grazie per aver semplificato la mia vita così tanto in questi anni.

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32 risposte a In memoriam

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  3. Nihal984ever scrive:

    Giusto, addio Steve!

  4. Sara :D scrive:

    Ho letto la notizia sul giornale, poi ho detto “Vediamo un po’ se Licia ha scritto qualcosa su di lui! “E avevo ragone il post è molto equlibrato :) ..A mio padre faceva molta simpatia Steve Jobs , dalle pubblicità, dalle cose grandiose che ha realizzato , dal suo essere genio.. forse ha ragione valberici presto ne parleranno meno , ma credo comunque che molte persone lo ricorderanno..:) Perciò Addio Steve!

  5. Trinity scrive:

    … e qualche ora prima moriva una bella persona: Anna staccato Lisa (anche lei di cancro)

    • Licia scrive:

      Trinity: lo so. Non ero una sua assidua lettrice, anche perché l’avevo scoperta da pochissimo, ed era anche a lei che mi riferivo quando parlavo di sconfitte…

  6. Simone scrive:

    @Valberici è vero! Io che l’ho amato e quelli come me non siamo il web,però non credo (anzi,spero di no) che tra un mese non ci siano ancora molti tweet a riguardo! Vabbè…io però non intendevo molto in questo senso,tweet e messaggi di stato,intendevo più il dolore di un lutto generale ecco! Un dolore ancora per tutti quelli come me che lo hanno (e lo ammirano) tutt’ora!!!

  7. Valberici scrive:

    Simone: riparliamone tra un mese e vediamo quanti twit, post, pagine su feisbuc e articoli su riviste specializzate online gli saranno dedicati in quel momento. Poi, per carità, se hai ragione tu farò pubblica ammenda :)

    p.s.: sono sicuro che tu non lo dimenticherai, ma tu e gli altri che lo avete amato non siete il web, siete persone ;)

  8. Simone scrive:

    La mattina del 6 Ottobre mamma mi ha dato la notizia e sono rimasto malissimo per tutto il giorno….non che ora non lo sia,e di sicuro si protrarrà per mooolto tempo.

    Poi vorrei dire una cosa a @Valberici riguardo “…ma vedrai che la rete si dimenticherà di lui in poco tempo.”
    Ma ti rendi conto di quello che hai scritto??? Credo proprio di no! Spiegami come si dimenticherà un uomo…anzi un GENIO che ha creato 3 aziende (non 1) e oltre a questo ha dato la possibilità a tutti di conoscere la tecnologia mettendocela in tasca e in borsa con iPhone e iPad!!!

    E poi un’altra cosa a @Simone per “Anche perche’, per essere sinceri, la Apple ha inventato pochissimo.”
    Può essere anche vero che la Apple non ha creato 1000 prodotti,però se quello che ha inventato la Apple è “pochissimo”,dimmi tu come ha rivoluzionato praticamente il mondo!!!

    Steve Jobs ha creato il COMPUTER,l’iPod,l’iPhone ed ora l’iPad!!! Per l’epoca erano rivoluzioni,no invenzioni!!!
    Per quanto riguarda tutti gli altri competitori(ai quali sicuramente fai riferimento),sono loro che hanno inventato pochissimo.

    SI SONO BASATI TUTTI,SULLE CREAZIONI DI STEVE JOBS! A PARTIRE DAL COMPUTER,AGLI ALTRI TIPI DI iPod,PER NON PARLARE DEGLI SMARTPHONE,E OGGI ANCHE GRAZIE AGLI iPad,QUANTE SOTTOSPECIE DI TABLET CI SONO??? E poi sai come si dice no???

    La APPLE (Steve Jobs) avrà creato pochi oggetti….POCHI MA BUONI!!!

    Steve Jobs rimarrai per sempre nel mio cuore grazie alla tua grande forza di vita! Sei un esempio e come hai detto tu all’Università di Stanford:

    “Stay Hungry. Stay Foolish!”

    Per @Licia,invece,vorrei dirti che mi fa sempre piacere leggere il tuo blog,perchè io e te abbiamo le stesse passioni in comune (1 è Lady Gaga e l’altra la Apple). Sono davvero felice di averti conosciuto attraverso i tuoi libri,e le tue simpatiche presentazioni a L’Aquila! Spero di rivederti presto…e di parlare di Lady Gaga e degli iPad!!! :)

  9. Sam scrive:

    one more thing… farewell

  10. Un post di raro equilibrio. Grazie

    Marco

  11. Alessandro scrive:

    Volevo segnalarti questo bellissimo articolo di Stephen Fry su Steve Jobs:
    http://www.stephenfry.com/2011/10/06/steve-jobs/

    “As always there are those who reveal their asininity (as they did throughout his career) with ascriptions like “salesman”, “showman” or the giveaway blunder “triumph of style over substance”. The use of that last phrase, “style over substance” has always been, as Oscar Wilde observed, a marvellous and instant indicator of a fool.”

  12. Berenice scrive:

    Simone: Io sono con Licia e, sperando di non essere inopportuna, vorrei farti notare che l’esempio calzava a pennello: se ci soffermassimo seriamente sulle implicazioni che ha il nostro uso giornaliero di benzina, saremmo probabilmente così nauseati che andremmo in bicicletta o in tram per il resto della vita. Ci sono una miriade di motivi per cui non lo facciamo, ma dire che non abbiamo alternative è cercare invano di discolparci. E’ per questo che chi ha un ruolo “passivo” ha una responsabilità quasi pari a chi ce l’ha “attivo”.
    Bellissimo il discorso di Stanford.

  13. Fransis scrive:

    Ci mancherai Jobs! Grazie per aver fatto diventare un sogno realtà. È grazie a te se adesso scrivo in internet con il mio ipod. Grazie per averci fatto usare in tutto questo tempo quello che vedevamo solo nei film di fantascienza!
    Mi mancherai un casino

  14. Alberto scrive:

    La morte è molto probabilmente la migliore invenzione della vita. … Spazza via il vecchio per fare posto al nuovo.
    Una delle sue frasi più belle :D

    P.S. Nonciclopedia e Wikipedia hanno ufficialmente riaperto :D

  15. Matteo scrive:

    A me sono piaciuti i suoi consigli, tipici di chi ha una vita fatta di 1000 momenti No, ai quali ha sempre trovato il modo di reagire, dai quali ha sempre trovato il modo di imparare. Mi piacciono le persone positive, come lui, che non si piangono addosso, ma tirano fuori la voglia di fare quando meno te lo aspetteresti. Non c’entra la sua azienda, c’entra lui nel mio piccolo dispiacere quotidiano.

  16. Matteo Vitturi scrive:

    Mi ha sempre colpito un aspetto forse poco evidente ma che, secondo me, costituisce una delle chiavi del successo industriale e commerciale.
    Si tratta della capacità di intuire, e dimostrare poi, che era possibile riuscire a far fare ad un computer cose nuove in modo non convenzionale, in modo che si stagliava rispetto al comune modo di affrontare i problemi e risolverli.

    Un esempio tecnico: quando ha introdotto l’uso del mouse nei primi personal computer, chiunque altro avrebbe realizzato il “legame” al sistema introducendo un circuito integrato ad-hoc; invece Steve Jobs si è alzato di un livello, astraendosi quindi dall’aspetto fisico della macchina, scegliendo di realizzare un software.

    Questo è solo un piccolissimo esempio del suo genio.
    _M.

  17. Simone scrive:

    Edit

    Scusate, volevo scrivere: dovremmo smettere di esorcizzare la paura ecc.

    Mi si sono intrecciati i diti :-)

  18. Simone scrive:

    Licia: C’e’ una sostanziale differenza fra subire un regime e crearlo. Attualmente non vedo alternativa al pieno di benzina, ma se ci fosse la prenderei seriamente in considerazione. Pero’ non puoi negare la differenza abissale fra chi ha un ruolo passivo e chi ha un ruolo attivo. Per questo non accuso chi compra Apple o Microsoft o… Vorrei comunque evitare di accomunare l’abilita’ nel marketing con la genialita’. Anche perche’, per essere sinceri, la Apple ha inventato pochissimo. Ha soprattutto infiocchettato il prodotto finale.

    Valberici: sono d’accordo. Non e’ il caso di Jobs (almeno finora), ma dovremmo esorcizzare la paura della morte che ci spinge a riabilitare chiunque muoia. E’ un meccanismo molto triste, come dici tu: nel giro di pochi giorni, ci dimentichiamo e archiviamo tutto.

  19. Valberici scrive:

    Simone: Beh, credo sia chiaro che Jobs sia stato tutto fuorchè un “bene per l’umanità”, però sono rimasto comunque colpito dalla sua malattia. Insomma davanti alla morte non vedo non più il capitalista e lo sfruttatore ma l’uomo.
    Esiste comunque il rischio di creare un falso mito…ma vedrai che la rete si dimenticherà di lui in poco tempo.

  20. Giulio GMDB© scrive:

    Uno dei migliori post su Jobs che ho letto…

  21. Simone scrive:

    Licia: si applica alla lettera a qualunque lavoratore dipendente. C’e’ una bella differenza fra essere squali ed essere cibo per gli squali.

    • Licia scrive:

      Simone: oddio, non volevo iniziare questo discorso immenso…No, anche i lavoratori dipendenti possono essere squali. Ogni volta che compri un prodotto stai sfruttando il lavoro di qualcuno dall’altra parte del globo, ogni volta che fai il pieno di benzina avalli le politiche criminali di qualche compagnia petrolifera. Era più o meno questo che cercavo di dire con I Dannati di Malva.

      Giulio GMDB©: grazie :)

  22. Simone scrive:

    Licia: non esageriamo, anche gli schiavi del Bangladesh sono dentro il capitalismo, ma non vorrei scaricare colpe su di loro ;-)

  23. Simone scrive:

    Licia: passero’ per il solito comunista incazzato, ma non mi accontento che qualche satrapo sia piu’ sorridente della media :-)
    Anche il nostro amato presidente del consiglio racconta barzellette, ma fondamentalmente applica la citazione di Jobs a tutta la politica. Ecco, preferirei che l’apparenza corrispondesse alla realta’, anche quando non mi piace.

    • Licia scrive:

      Simone: è quello che ho detto. Ha dato un volto sorridente ad una cosa brutta. E non è un bene. Ma il discorso è ampio e complesso: ci siamo tutti, dentro il capitalismo, volenti o nolenti, a volte come vittime, a volte come carnefici. Non ci crediamo assolti solo perché non giochiamo in borsa e non abbiamo fondato una multinazionale da miliardi di dollari…

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  25. Simone scrive:

    Non per fare polemica, d’altronde sono anch’io un utente Apple. Ma c’era qualcosa di pericolosamente totalitario nella filosofia di Jobs. Quella famosa frase “Non chiedere al cliente che cosa vorrebbe, sei tu che devi dirglielo” (cito a memoria) era contemporaneamente una grande intuizione commerciale e roba da impalarlo sulla pubblica piazza. Forse, e lo dico con rispetto, la piu’ grande tristezza e’ che questo modo di lavorare abbia avuto tanto successo. Per me dimostra che l’umanita’ ha bisogno di essere trascinata verso la banalita’, invece di elevarsi verso la conoscenza personale e il miglioramento delle proprie competenze. Cinquant’anni fa sognavamo un futuro di cervelloni capaci di fare tutto, e invce ci siamo involuti verso una specie schiava del prodotto fatto e finito, dentro una scatola sigillata.

    • Licia scrive:

      Simone: vabbeh, questo è l’annoso problema della filosofia che c’è dietro il Mac, che può piacere o meno. Io ti posso rispondere che preferisco lavorare, e lasciare che gente più capace di me risolva i problemi software e hardware che col mio lavoro non c’entrano niente. Ma alla fine è questione di gusti. E se vogliamo scendere sulla polemica, Steve Jobs ha dato al capitalismo un volto sorridente, quando dietro c’è sempre il solito schifo, ma non è stato neppure l’unico a farlo. La vita di un uomo, soprattutto uno come lui, ha luci e ombre, e non ho la presunzione di parlare di quel che non so. Ho messo in luce un aspetto che mi aveva colpita, tutto qua.

  26. Valberici scrive:

    “mi è sempre sembrato un grandissimo venditore” anche a me.
    Spero che la sua morte non crei problemi ai lavoratori della Apple.
    E spero che a Jobs la Morte si sia presentata con un sorriso, perchè quando si parla di cancro a volte la terribile signora può essere compassionevole.

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