Misfits 3×01

Sarò onesta: ho sempre considerato Nathan uno degli elementi portanti di Misfits. Non l’unico, ovviamente, ma uno dei punti di forza della serie, assieme alla fantastica fotografia, all’ottima sceneggiatura, ai guizzi di regia, insomma a tutte quelle cosette che mi hanno fatto amare Misfits per due stagioni. Quando ho saputo che Sheehan avrebbe lasciato, sì, lo ammetto, mi sono stracciata le vesti. Questo per dirvi che il mio grado di prevenzione nei confronti della terza stagione di Misfits era alto. E probabilmente è colpa di questo atteggiamento di fondo se questa prima puntata mi ha lasciata un po’ così. Eppure non è tanto l’assenza di Nathan a pesare. È che l’alchimia delle passate stagioni non funziona. L’impressione è che si sia rotto qualcosa.
Innanzitutto, Misfits in genere ha delle puntate granitiche, monoblocco: la struttura è semplice, lineare, compatta. Certo, c’è la trama orizzontale, ma in linea di massima tutto ruota intorno al cattivo di puntata, o ad uno snodo di trama che porta avanti la trama di stagione. Stavolta, fino a metà puntata sono stata lì a chiedermi la storia dove l’avessero lasciata. C’è la cattiva di puntata, che però è francamente risibile. In passato avevamo avuto cattivi memorabili, tipo il lattofilo o la tipa casa e chiesa del finale della prima stagione, oppure scarsi a livello di personaggio ma con poteri fighi, tipo il tizio che credeva di vivere in Grand Theft Auto. Stavolta la biondina con la frangetta storta non attira, e comunque non è il fulcro della puntata. Che oscilla invece pericolosamente tra vari registri: da un lato, dobbiamo capire che fine hanno fatto i Nostri, e come se la cavano coi nuovi poteri, dall’altra dobbiamo metterci il cattivo, infine dobbiamo presentare il famigerato nuovo personaggio, Rudy. Il risultato generale è che nessuno dei tre filoni di trama viene trattato con un minimo di tensione narrativa. Lo spettatore rimane spiazzato di fronte a eventi che si accumulano per inerzia e sembrano non voler coagulare attorno ad alcun punto focale.
Ma veniamo a Rudy, che tanto lo sappiamo che quello era il nostro maggior timore. Innanzitutto, non capisco questa fretta di farcelo conoscere così, di botto, in una sola puntata. Nella prima stagione si erano presi il loro tempo per presentarci i personaggi, li avevamo scoperti man mano. Per dire, solo a fine prima stagione comprendevamo quale fosse il potere di Nathan. Invece di Rudy non solo conosciamo il potere (e vabbeh), ma anche i suoi trascorsi con Alisha, che volendo potevano tenere in piedi molti episodi, si risolvono in quattro e quattr’otto, in modo sciatto e sbrigativo. Già è abbastanza implausibile che un teppista da servizi sociali ci resti così male perché la tipa con cui perde la verginità – tra l’altro notoriamente donna di facili costumi – lo molli dopo l’iniziazione sessuale (ma magari questa ce la spiegheranno, magari all’epoca Rudy era un ingenuo verginello), francamente ridicola è la vergogna che Alisha prova davanti alle accuse di Rudy. Voglio dire, due anni fa Alisha si fece conoscere dai suoi compagni con una fellatio simulata su una bottiglietta di plastica, Simon ha ben presente cosa faceva la sua donna prima di mettersi con lui, non è mica un mistero né una sorpresa che la chiamassero “cock monster”. Il risultato, è che anche il pezzo in cui Alisha chiede scusa a Rudy per quanto gli ha fatto risulta artefatto, vagamente moralistico e comunque fuori luogo. Ma vabbeh. Rudy, invece? Che ce ne pare di Rudy?
Rudy al momento parla come Nathan senza esserlo. È un personaggio diverso, ma fa le stesse cose, dice le stesse cose, nell’economia complessiva della narrazione svolge lo stesso ruolo. Una cosa che avrei preferito non vedere. Senza contare il fatto che al momento ai miei occhi non ha alcun elemento di interesse, anzi lo trovo vagamente fastidioso. È che è gratuitamente volgare. Ok, Misfits è sempre stato volgare, ma era una volgarità in contesto, e l’uso della parolaccia, del doppio senso, trovava più o meno sempre la sua ragione d’essere. E poi, ahò, faceva ridere. Rudy e la sua “fissazione”, chiamiamola così, non fanno ridere. Non lo so perché. Sembra coprolalia fine a se stessa, ed è una cosa che ho smesso più o meno venti anni fa. In tutta la puntata si salveranno due o tre battute, di cui una in effetti di Rudy, ma mi pare un po’ pochino.
Per il resto, si intravede un accenno di trama orizzontale, ossia il venditore di poteri che vuole resuscitare la moglie/ragazza/sorella/diosacosa, ma al momento la cosa lascia un po’ così. Sì, Kelly col suo potere assurdo fa ridere, sì Simon e Alisha sono tanto carini, sì Curtis…Curtis boh, è un po’ inutile come sempre, ma se questo deve essere un assaggio di quel che seguirà io non mi sento molto invogliata a prendere un altra cucchiaiata. Ma parla la donna che s’è vista tutta Terra Nova e tutta Falling Sky, e questa puntata di Misfits dà comunque quaranta piste ad entrambe, per cui credo che proseguirò nella visione. Con le dota incrociate, però.

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9 risposte a Misfits 3×01

  1. pinkman scrive:

    Ciao
    Ho dato una rapida occhiata al tuo blog e letto recensioni su Terranova e Falling Skies che condivido a pieno. Se non sbaglio non ho visto nei tuoi post mai menzionare la serie tv Breaking Bad. In caso non l’hai ancora vista ti consiglio caldamente di farlo :) L’unica serie TV che è riuscita a farmi riprendere dal vuoto lasciatomi da Lost. :)
    Ciao

  2. Babil scrive:

    Boh, a me capita di insegnare in classi dove tutti i maschi sono come Nathan (a parte qualche Simon che di solito ha l’insegnante di sostegno) e le femmine sono come Kelly…Quindi quel genere di personaggi ha perso un pò di attrattiva per me. Voglio dire, capisco come mai il superpotere del loro guardiano nel primo episodio fosse quello di prendere un accetta e farli fuori.
    Detto questo, la prima stagione l’ho trovata divertente, ma ho smesso di vederlo già alla seconda stagione. Queste trame dove c’è un mistero ma non si va mai avanti ed invece si confondono le acque di proposito mi danno sui nervi.

    In attesa che riparte Game of Thrones e True Blood, ultimamente sto incominciando ad apprezzare molto Farscape.
    Qualcuno lo segue?

  3. Peppolo scrive:

    ciao licia so che non è questo il luogo giusto per dirtelo ma oggi ho ricevuto il tuo nuovo fumetto e l’ho letto in men che non si dica (è STUPENDO!!!) ma mi sono accorto che in una delle prime pagine compare messo bene in evidenza il simbolo caratteristico di Tolkien… perchè?

  4. ezio scrive:

    Non ho ancora visto la terza stagione, ma mi pare di capire che probabilmente doveva essere diverso il finale della seconda. Forse conveniva introdurre lì dei nuovi personaggi con nuovi poteri e rendere loro i “nuovi Misfits” del centro sociale, magari mandandoli poi di tanto in tanto nel bar di Alisha e Curtis, usandolo come punto di ritrovo del gruppo e inserendo con qualche comparsata dei vecchi protagonisti.

  5. Martina scrive:

    Abbi fede, col tempo migliora…ho visto tutte le puntate ed è un crescendo di emozioni.

  6. Mutabile scrive:

    Siccome non sono in grado di commentare il post evitando possibili spoiler, faccio un commento sintentico.
    Di tutta la terza serie, io mi ritrovo a “salvare” solo il personaggio di Rudy. Già questo dice tutto mi sa.

    Non ci posso ancora credere che hanno pure approvato una quarta stagione. Cambiassero almeno nome alla serie…

    • Licia scrive:

      Mutabile: la impressione era proprio quella: non che non ci sia qualcosa che non va in Rudy, ma qualcosa di più profondo a livello di scrittura…

  7. Valberici scrive:

    Io ho abbandonato la serie dopo la terza puntata. :(
    Peró in compenso Spartacus si sta riprendendo. :)

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