Scrivo mentre guardo un film già visto. La sinistra che ha perso pur avendo tecnicamente (??) vinto. Le ultime sezioni scrutinate che non fanno altro che aumentare inesorabilmente le percentuali del centro destra, e il risicato vantaggio che si assottiglia sempre più, fino a trasformarsi in un pareggio così preciso che manco il fine tuning dell’universo. Dove ho già visto tutto questo? Nel 2006. Prodi II. Sarà per questo che osservo col triste distacco di chi c’è già stato, ha già visto tutto e…e che vuoi fare? L’Italia è così. Da sempre.
Comunque. Non è questo quel che mi interessava dire. Noto che il sentimento dominante, sulla rete e tra conoscenti e amici, è lo sconcerto. Non se l’aspettava proprio nessuno. Eravamo tutti convinti che Berlusconi fosse un problema morto e sopolto, tanto che in molti ci eravamo dedicati a nuovi fenomeni rampanti. Più o meno tutti si aspettavano un forte M5S, ma, diciamocelo, dai, nessuno si aspettava Berlusconi al 30%. Ed è questo il dato che mi interessa. Nessuno, di noi, se lo aspettava.
Se chiedete ad un qualsiasi elettore di sinistra di indicarvi un suo conoscente che ammette di votare PDL dirà che non ne conosce. So che questo fenomeno succedeva anche con la DC: la votavano tutti, ma a quanto pare nessuno lo ammetteva. E allora, vabbeh, diciamo che c’è della gente che lo vota e non lo dice. Sia pure. Ma qui stiamo parlando di un italiano su 4 (ricordiamo che un altro su quattro proprio non vota). Mica bruscolini.
Mi è dunque venuto un dubbio. Che questo paese è ormai attraversato da un’insanabile frattura: ci sono due anime che proprio non si parlano, non si guardano, non frequentano più neppure gli stessi posti. Tutta quell’Italia che Berlusconi lo voterebbe anche da salma (e siamo più o meno lì, perché politicamente un morto già lo è, e anche fisicamente non è che abbia la faccia di uno in gran forma) è completamente ignota a chi vota altro. Non sappiamo dire perché continuano a votarlo, non sappiamo manco dire chi esattamente sono. È gente cui non solo la voce della sinistra, pure di quella più fiaccamente moderata, non giunge manco per sbaglio, ma con cui ho l’impressione che quella sinistra non ci voglia neppure parlare.
Ora, le mie sono considerazioni terra terra. Certo che ci sono altre ragioni per questa sconfitta di una coalizione che in teoria doveva vincere con percentuali bulgare (e per teoria intendo il contesto, il periodo storico e le condizioni nelle quali il centro destra s’era ritirato un anno e passa fa), e pure capire perché Grillo pigli tutti questi voti non mi sembra per niente difficile. Ma io il problema del perché nessuno s’era immaginato questo ritorno en masse al nuovo che avanza me lo porrei.
Facile dire che son tutti scemi, come sto leggendo ovunque, che ve lo meritate, morite ammazzati, blablabla. Però con quel 25% di italiani occorre fare i conti, se si vuole “cambiare qualcosa” (termine anche questo che nel dibattito politico mi sembra aver perduto ogni significato). È quelli lì che tocca convincere per governare. È quelli lì che occorre capire, per modificare le cose. Oppure ti continueranno a votare quelli che ti hanno votato sempre, e sempre lo faranno, sempre più stanchi e sempre di meno, comunque.
Altro appunto a chi lancia strali contro i malvagi che ci hanno riconsegnato mani e piedi all’Unto del Signore: per esercitare il diritto di voto ci vuole quel minimo di coscienza civica e di conoscenza del mondo che molti non hanno. Massacrare la scuola pubblica, come è stato fatto da tutti per decenni, lasciare che la televisione, sulla quale ancora la maggior parte degli italiani forma la propria visione del mondo, si trasformasse nello scempio di oggi, altra cosa cui destra e sinistra si sono applicate con la medesima foga negli anni, produce gente che non ha materialmente gli strumenti per fare una scelta consapevole. Io prima di inveire, che non serve a un beneamato, se permettete, due domande su cosa si possa fare, e dove siano le colpe di chi non è stato capace di convincere gli altri della bontà della propria proposta, me le farei.
Buonanotte. O cattiva, a seconda di come volete vederla.
SPOTLIGHT
Presentazione per la Libreria Spartaco ed eventi passati
19 novembre 2020, 11:30
Sono giorni complicati e pienissimi di cose. Settimana scorsa, come avete visto, ho fatto tanti eventi. Un altro ci sarà stasera; l’appuntamento è alle ore >>>
I miei prossimi appuntamenti
Venerdì 6 Dicembre – Sabato 7 Dicembre 2019 – Più Libri Più Liberi – Roma
Venerdì 6 Dicembre
h 16.00 – 17.00
Firma copie presso lo stand Comics&Science
h 17.00 – 18.00
Firma copie presso lo stand Tunué
Sabato 7 Dicembre
h 14.00 – 16.00
Firma copie presso lo stand Tunué
h 17.30
Presentazione de Il Re dei Rovi di Marcelo Figueras. Interverranno Francesco Troccoli e l’autore in collegamento da Buenos Aires.
Lo confesso, io sono l’appestato.
L’ho fatto e quindi lo sono: un coglione. Forse anche peggio, perché ho fatto peggio. Si, ho votato Lega. Il partito razzista, quello pagano, quello dell’acqua raccolta nelle ampolle alle foci del po’.
Non è certo quello che si potrebbe definire il mio partito ideale, ma le cose non sempre vanno come vorremmo.
Non credo che ai puri interessi sapere come mai l’ho fatto. Non credo che servirebbe raccontare di Onofrio, amico calabrese che racconta di quanto i soldi pubblici abbiano distrutto la sua splendida terra e che ora invoca un federalismo feroce, non credo che serva parlare di Davide, intimo amico che urla di mandare l’esercito nella sua Sicilia per estirpare il cancro mafioso che si sta divorando la sua terra. Non credo che serva parlare di Harry, mio intimo amico italo-nigeriano che forse si sente più italiano di me. Non credo serva mettere in evidenza che non vedo in Berlusconi un santo, ho votato contro di lui in altre elezioni, ma nemmeno un mostro e meno che meno un dittatore. Lo vedo come una semplice persona. Una persona che percorre, umanamente disperato, l’ultimo tratto della sua vita politica e non.
Ecco, io non ho elementi per credere che ci si riuscirà a parlare tra avversari politici, ma spero. Spero, un giorno, di poter parlare con coloro che avranno voglia di capire. Spero che si potrà avere una memoria storica condivisa in questo mio vecchio, stanco, cementificato, soffocato, splendido paese, almeno su questi anni di Seconda Repubblica. Non ce l’abbiamo fatta con gli orrori del ’900. Riproviamo.
Si vota Grillo perché c’è una parte d’italiani con le mani tra i capelli che spera in un vero cambiamento. Per farlo occorre mandare tutti A CASA, sia destra che sinistra, per un po’ di depurazione
Leggermente OT. Perché una donna di successo e influente come te insieme ad altre donne impegnate, non lanciate una forte e decisa, mediatica e virale campagna per ottenere una Donna come presidente della Repubblica? E’ tutto talmente in movimento, si è dimesso persino il Papa, che potrebbe essere possibile se riusciste a fare la giusta pressione. Io fossi in voi ci proverei, dopo che per anni ogni volta che si parlava di donne e politica era per motivazioni non certo lusinghiere. Sarebbe una forma di risarcomento e certo una agevolazione per leggi legate a tematiche di genere. Non una candidata precisa, ma una rosa di nomi su cui inchiodare i politici. Se non ora quando?
L’idea è sicuramente ottima, anche se preferirei un presidente del consiglio donna, ma non mi sento granché in grado di creare movimenti di opinione
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L’esito delle elezioni sono di certo sconfortanti, ma bisogna dire che forse si apre un’occasione unica per il paese se il PD e Grillo sapranno coglierla. Premesso che un’alleanza ufficiale M5S PD sarebbe la fine dell’M5S e un governissimo PDL PD sarebbe la fine definitiva del PD, oggi c’è la possibilità, in 7 o 8 mesi di fare una serie di provvedimenti che finalmente potrebbero cambiare il volto del paese. Niente voli pindarici su riforeme epocali ma solo poche cose che Bersani dovrebbe proporre a Grillo prima di andera a nuove elezioni. Le cose da fare sarebbero:
- riforma elettorale che restitusca alla gente la possibilità di scelta (collegio uninominale maggioritario puro come per le elzioni del presidente delle regioni)
- legge sul conflitto di interesse
- annullamento o riduzione drastica dei contributi ai partiti
- tetto massimo alle retribuzioni di parlamentari e manager pubblicicon dratica riduzione di indennità varie
- tetto massimo alle retribuzioni dei parlamentari regionali e dei dipendenti di regioni, comuni e province che non debbono superare le retribuzioni corrispondenti agli equivaleni incarichi o posti di lavoro a livello nazionale
- riduzione del numero dei parlamentari locali e periferici
- abolizione dell’IMU per la prima casa e riduzione tasse per le aziende che stabilizzino i precari
- abolizione del valore legale degli ordini professionali (per capirci un laureato in legge o in medicina può fare la professione senza essere obbligato ad iscriversi ad un albo corporativo che serve solo a tutelare gli interessi dei baroni e ade azzerara la mobilità sociale che in Italia è già oari a zero)
Questo dovrebbe essere il programma minimo che il PD dovrebbe presentare senza richiedere il voto di fiducia dell’M5S, che potrebbe dare la sua astensione sulla fiducia (al senato i parlamentari grillini dovrebbero uscire dall’aula al momento della fiducia perché l’astensione al senato è votio contrario). Poi l’M5S potrebbe votare i singoli provvedimenti eventualmente emendati durante la discussione, come dovrebvbe peraltro avvenire in un sistema parlamentare serio.
Naturalmente l’M5S non dovrebbe rivendicare alcun incarico ministeriale ma dare il proprio voto favorevole ai singoli provvedimenti, mentre il PD dovrebbe fare un governo con ministri in numero limitato e fuori da ogni logica di spartizione tra i vecchi dirigenti e capicorrente. Fare le cose dette non è impossibile in quanto PD e M5S nei due rami del parlamento avrebbero una maggioranza talmente ampia da poter assorbire anche i franchi tiratori e potrebbero fronteggiare ogni forma di ostruzionismo.
Una volta approvate le misure proposte il governo si dimetterebbe e si andrebbe a nuove elezioni.
Naturalmente occorrerebbe un bel pò di coraggio e fantasia da parte di Grillo che non può pensare di continuare a fare la protesta e basta, del PD che deve mettere da parte i tatticismi di chi vorrebbe un governissimo con i berluscones nella logica del mantenimento dei privilegi di casta, a rischio di una sparizione dal panorama politico alle prossi elezioni in cui M5S prenderebbe il 60% dei voti e il PDL il restante 40%, e da parte di Napolitano che dovrebbe accettare uno scenario del tipo di quello indicato (peraltro Napolitano, che io stimo moltissimo, un anno fa ha fatto, in buona fede, il grave errore di non mandare l’Italia alle elezioni anticipate, nelle quali il PD avrebeb stravinto e il PDL sarebbe sparito, nominando il governo tecnico e dando il tempo a Berlusconi di farsi una verginità politica che i gonzi hanno accettato).
Spero che lo scenario delineato si avveri, ma non ci credo troppo perché purtroppo il PD è capace solo di danneggiarsi da solo ed è condizionato da politici di lungo corso incapaci di farsi indietro e la scare spazio a gente nuova, mentre noon nutro troppo fiducia nella capacità di Grillo di uscire dalla comoda posizione della critica distruttiva.
Perfettamente d’accordo. Poi, se Bersani preferisce suicidarsi in alleanze pindariche col PDL, faccia, ma si prenda pure la responsabilità di distruggere la sinistra in Italia. O ci si appatta, o si muore, direi.
io non sono d’accordo con l’ultimo punto, perchè da più possibilità di truffa, ad esempio: basterebbe una laurea in medicina per esercitare la professione di medico,e se fosse una laurea comprata? Gli ordini professionali sono una tutela in più per i cittadini, non sono infallibili, ma sono sempre una protezione, che non guasta mai. Se gli italiani fossero più onesti non ce ne sarebbe bisogno, ma visti gli esiti delle ultime elezioni è chiaro che si bisogna di queste protezioni
Approvo quasi in pieno.
Per gli ordini professionali andrebbe comunque istituita una tutela (giusto l’esempio del medico)
“Nessuno, di noi, se lo aspettava.”
Io sì. Non perché abbia chissà quali doti o un pessimismo dilagante, ma semplicemente perché la gente non vuole ricordare e non impara dagli errori del passato.
Vi rendete conto che in abruzzo B. ha vinto?
Gli ha rifilato quelle ciofeche di legno a rendere ed ha vinto?
Ha speso tutto per le parate mediatiche (così niente più l’aquila) ed ha vinto?
I partiti di sinistra non hanno più veri militanti, e senza scendere nelle strade è impossibile capire cosa sta succedendo. Un tempo nei grandi palazzi popolari c’era un militante diffusore dell’ unità, oggi non ci son manco più le sedi di partito.
Tutti stanno comodamente seduti sulle poltrone di casa a ponzare sui massimi sistemi.
Intendiamoci, non è che scendendo ta la gente si vince, ma certamente si hanno migliori strumenti di comprensione.
Dedico 8 ore settimanali al mio partito, che essendo un partito leninista prevede la diffusione del giornale, come scrisse Lenin nel Che fare. Questo significa che io sto davanti ai cancelli di una fabbrica o suono alle porte. In una settimana parlo con almeno 200 persone. Poi faccio attività sindacale, e anche in questo caso sto in mezzo ai lavoratori. E’ da almeno tre settimane che si capiva che il PD non ce l’avrebbe fatta. Poi, come dici tu, difficile scoprire “chi vota DC”. Ricordo i tempi in cui nessuno votava Andreotti, e poi…
Vabbè, ora aspettiamoci una ulteriore perdita di sovranità verso l’europa, che si sta “facendo” sempre più velocemente. Poi ci saranno riduzioni dei salari e moti di piazza, spero non troppo violenti. Ma credo che non finiremo allo sfascio e in miseria, il capitalismo europeo non lo consentirà. Poi tra un anno si vedrà.
Ecco, appunto. Centrato il problema. Ma qui tutti preferiscono darsi degli intelligentoni perché hanno votato Bersani. Ammazza, ahò, come si dice dalle mie parti…
Pare che debba chiarirmi, perché mi sa che qualcuno manca il punto. Ma mi dite che senso ha, ai fini di migliorare l’Italia, per noi, mica per qualcun’altro, eh, per ottnere quel che vogliamo qui e adesso, dare del coglione a un terzo d’Italia? Sono coglioni irrecuperabili. Vabbeh, ma allora andatevene, ma davvero, eh? Perché se la pensate così ritenete evidentemente che non ci sia ragione di fare alcunché, e dunque vi consiglio di andarvene altrove. Poi, suppongo, ve ne andrete anche da lì, quando voteranno un altro demagogo, e lo faranno. Oppure possiamo provare a dialogare col “nemico”, non per scenderci a patti, ma per portarlo dalla nostra parte. Ma non è questa la politica?
Era quello che diceva Renzi devi cercare di allargare i confini del tuo campo, non di stringerli.
Io prima di inveire, che non serve a un beneamato, se permettete, due domande su cosa si possa fare, e dove siano le colpe di chi non è stato capace di convincere gli altri della bontà della propria proposta, me le farei.
Mi pare una posizione molto ragionevole, un po’ di aria fresca finalmente. Mi fanno istintiva tristezza tutti i proclami in rete del tenore “me ne vado all’estero”, “siamo un paese di xxxx” etc etc. Credo che il tuo approccio sia quello più fecondo, che bisogna capire perché è successo quello che è successo, smettendo di dire che facciamo schifo e basta, ma cercando di andare un po’ al di là. Se c’è stato un difetto di comunicazione, o meglio se le cause – come suggerisci – possano essere più profonde, coinvolgendo appunto la scuola.
Denigrare un terzo del paese mi sembra uno sport molto praticato al momento. Tanto praticato quanto tristemente inutile.
Guarda che io ci lavoro a scuola, e quando ho deciso di fare questo mestiere uno dei motivi era appunto quello che siccome il paese stava andando a rotoli, forse avrei potuto fare la differenza contribuendo a rendere le nuove generazioni più colte ed intelligenti.
Quindi mi spiace, quello di cui tu vaneggi io ho provato a farlo nel concreto e dopo anni posso dire che è stato tutto inutile. Tutto. L’Italia è un paese di merda, gli italiani sono merda e questa cosa non si può cambiare, non importa quanto la analizzi.
Certo, l’atteggiamento non è fecondo, mi spiace ma semplicemente non ho il potere di fare altro. Il problema è che non ce l’hai nemmeno tu perchè qui l’unico potere che sarebbe utile sarebbe quello di uccidere con il pensiero.
Forse, invece di accusare sempre gli altri di stupidità per goncolarsi nelle propria autopresunta superiorità,sarebbe il momento di fare una vera e profonda autocritica. Magari ammettere di non aver capito il paese negli ultimi 20 anni. Che magari alla gente che ha sudato una vita per comprarsi la casa girano giustamente le bxxxe di pagarci 400 euro di tasse, beccarsi l’aumento iva dopo che il passaggio all’euro già ne aveva distrutto il potere d’acquisto (forse non ve ne sarete accorti ma il passaggio nelle offerte dei supermercati da “tutto a 1000 lire” a “tutto a 1 euro” a raddoppiato il costo della spesa di molti). Il paese era allo stremo e dei giaguari non frega un cxxxo a nessuno. Tanti sacrifici affrontati per cosa? I Fiorito, Lusi, Formigoni e Mps vari per dire gli scandali principali che rappresentano bene tutta una classe politica da rottamare.
*gongolarsi
L’autocritica è quello che ha rovinato la sinistra. Ripeto, anche se ci piace tanto cospargersi il capo di cenere è profondamente sbagliato fornire degli alibi a chi ha votato il nano.
Sia da perenne lezione il discorso finale di Dog Ville:
http://www.youtube.com/watch?v=tSNjf1JxgPI
ed il relativo finale, che purtroppo non sono riuscito a trovare su youtube.
Come ho detto molte volte in sedi diverse, si può combattere l’ignoranza, ma non si può combattere la stupidità, perchè la stupidità non ha orecchie per sentire, nè occhi per leggere. L’italia è, semplicemente, tristemente, stupida.
Come disse Moretti “con questa classe dirigente non vinceremo mai”. Si è avuta una possibilità con le primarie e la si è buttata via in nome dell’usato sicuro, sicuro sì… di perdere. Sono vent’anni che la classe dirigente del centrosinistra ha perso contatto con la gente. Quando capiranno che carisma e capacità comunicative non sono di destra ma condizioni necessarie per fare politica oggi come la padronanza della retorica lo era nell’antica gracia forse cambierà qualcosa.
Il problema di Renzi non era il carisma e la capacità comunicativa ma proprio che diceva cose di destra…
Ad ogni modo per motivi anagrafici il suo momento arriverà ineluttabile; almeno per me non ci sono molte probabilità di vederlo morire di vecchiaia come invece ogni giorno mi auguro di poter fare con il nano.
Comunque, ‘sta storia incomincia un pò a stancarmi: non mi puoi attribuire la COLPA del voto di un 30% di gente che mi fa perfino schifo definire italiani alla sinistra che non ha votato Renzi alle primarie: la responsabilità è proprio loro. Ecchecavolo!
Un film gia’ visto, ma a quanto pare gli Italiani non vogliono perdersi nemmeno una replica, peggio che i film di natale…
L’unica soluzione, che poi sia possibile da attuare oppure no è da vedersi, è l’emigrazione. Non esiste più alcuna speranza per questo paese. Tutti hanno molteplici colpe, ma di certo non quella di non convincere chi vota il nano. Chi vota il nano non va convinto, non merita di essere convinto. Nell’ipotesi puramente fantastica che tu riuscissi a convincerlo ne faresti una persona migliore, ovvero gli faresti del bene. Inaccettabile.
E poi parliamoci chiaro, hai bisogno di uno che ti convince a non votare il nano quanto hai bisogno di un pubblicitario per vendere i soldi. Se venti anni di evidenza non hanno potuto nulla…