Come vedete, alla fine ho praticamente resuscitato la rubrica di commento alle puntate dei telefilm. È che in questo periodo sono ossessionata dallo story-telling. Non so, forse sono sull’orlo di una rivoluzione in quel che scrivo , ma la mia vita è letteralmente dominata dalle storie. Anyway. Torniamo a parlare di Once Upon a Time, che si avvia verso il finale di stagione. Qui, le precedenti puntate.
Allora, come sapete io non credo granché all’oggettività del bello, in tutti i campi, letteratura compresa. Così tante volte mi sono imbattuta in prodotti con evidenti limiti e difetti che mi hanno comunque catturata e appassionata, che ormai non sto più a guardare il pelo nell’uovo, quanto il prodotto nella sua completezza. Però devo dire che questo The Evil Queen è proprio oggettivamente brutto, e lo è perché, per la prima volta da quando guardo questa serie, i difetti non vengono controbilanciati manco da mezzo pregio, e sono così evidenti e marchiani che fanno arrabbiare. Il punto è che OUAT sembra non avere più un briciolo di passione, sembra scritta con la mano sinistra e ad occhi chiusi da chi ha solo voglia di chiudere tutto al più presto. Non mi capacito di come questa gente abbia potuto scrivere le quaranta puntate precedenti: questo episodio sembra buttato giù da uno che non ha mai scritto nulla in vita sua.
Innanzitutto, si sprecano gli stratagemmi di trama cheap, che c’erano anche prima, per carità, ma adesso c’hanno su delle frecce verdi al neon con su scritto “lo faccio perché sennò non si va avanti”. Tipo Gold e Belle che passano sotto il campanile della biblioteca proprio mentre lassù c’è Hook, in modo tale che il nostro possa vedere che il Coccodrillo è ancora vivo. How convenient, come si suol dire. O Snow e Regina che vagando nel bosco finiscono nel villaggio massacrato proprio mentre la prima sta discettando di come la Evil Queen non sia poi così Evil, e che c’è speranza per tutti, al mondo. Lo “I take it back” di Snow l’ho trovato una cosa devastamente irritante, roba da spegnere il televisore all’istante.
Va bene, siamo nel mondo delle fiabe, un certo manicheismo ci sta, ma francamente personaggi che cambiano idea così, nel giro di tre secondi, perché la sceneggiatura lo vuole prendono la sospensione dell’incredulità e la fanno letteralmente a pezzi. E in una serie del genere la sospensione di incredulità è fondamentale. Già ti muovi sull’orlo del kitsch – ed è anche la tua forza – non puoi tirare troppo la corda.
Ma la cosa più brutta in assoluto è l’involuzione e il massacro perpetrato allo splendido personaggio di Regina: in quest’episodio è semplicemente una cretina. Ma chi mai al mondo può pensare di essere amata dal proprio popolo quando davanti a un villaggio di vecchi, donne e bambini che non vogliono rivelarle dov’è Snow reagisce con ghigno da malvagio fine ti monto mormorando “uccideteli tutti”? No, davvero, chi? Sorvoliamo sul fatto che per motivi ignoti Regina deve farsi trasformare da Rumplestiltskin, mentre, mezza scena prima, a Storybrook, lo fa da sola. Non contenta, una volta trasformatasi, si dimentica immediatamente di non apparire più come Regina e di aver perso i suoi poteri, facendosi quasi decapitare dalle sue stesse guardie. Una scema, ve lo dicevo. Anche lo svelamento del suo piano a Henry, con tanto di successiva cancellazione della memoria di quest’ultimo, urla “spiegone!” da qualsiasi lato lo si guardi. O ancora, in base a quale geniale ragionamento Emma ritiene che Tamara sia il pericolo per Storybrook paventato da Pinocchio?
Tutto nella puntata è farraginoso, la sceneggiatura procede infilando deus ex machina, i personaggi non hanno più senso. Ripeto, io non capisco. La prima stagione era ottima, chiusa in se stessa, l’inizio della seconda filava alla grandissima. Perché non c’è stata un’attenta progettazione di tutta la seconda stagione? Perché quest’episodio sembra scritto in fretta e furia da gente che con questa serie non c’ha mai lavorato. L’unica cosa che mi viene in mente è che, a fronte del calo degli ascolti durante la prima metà della stagione, i produttori abbiano chiesto un cambio di rotta: ed ecco Gold e Regina tornare cattivi, ecco nuovi cattivi spuntare fuori così, a muzzo. Ormai questa serie procede a vista, senza sapere più dove sta andando. Io non credo che anche un buon finale di stagione potrà risollevare la serie, e meno che mai riscattare un episodio così sciatto e francamente brutto.
Mi spiace, mi spiace perché fin qui il lavoro fatto era egregio, e OUAT forse non era eccellenza, ma era un buon prodotto, godibile e con punte di assoluto valore. Ora quelle punte sono controbilanciate da roba come questa, che francamente non doveva proprio andare in onda. Vabbeh, vedremo.
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Presentazione per la Libreria Spartaco ed eventi passati
19 novembre 2020, 11:30
Sono giorni complicati e pienissimi di cose. Settimana scorsa, come avete visto, ho fatto tanti eventi. Un altro ci sarà stasera; l’appuntamento è alle ore >>>
I miei prossimi appuntamenti
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Presentazione de Il Re dei Rovi di Marcelo Figueras. Interverranno Francesco Troccoli e l’autore in collegamento da Buenos Aires.
Ma tacete tutti va… Hipster del cavolo
Once Upon A Time è la cosa piu bella che in sto fottuto mondo si potesse inventare…
E vogliamo parlare di Capitan Uncino che per tutta la seconda stagione è stato picchiato come se fosse un pivello da ogni ragazza che incrociava la sua strada? Un personaggio inutile, che avrebbero potuto sfruttare decisamente meglio.
Quella dello spiegone è stata di gran lunga la più imbarazzante.
Purtroppo, comunque, gli orrori non sono finiti qua.