Oggi avrei voluto fare un post lunghissimo di esegesi di Star Trek Into Darkness, visto che sono anche fresca di rivisione di una puntata della serie classica di Star Trek legata al film (dai, non vi dico di più sennò mi dite che è spoiler, anche se l’identità del cattivo del film è tipo il segreto di Pulcinella), ma, dannazione, ci si è messa di mezza Cavacon, che è stata un’esperienza così bella e piacevole che proprio non ce la faccio a non parlarne. Mannaggia a loro .
E insomma, come sapete, questo fine settimana ho partecipato alla fiera del fumetto di Cava de’Tirreni. A Cava c’ero già stata eoni fa, ma non ricordavo pressoché niente, e l’ho trovata una piacevole sorpresa. Nonostante le origini campane, Cava non ospita miei parenti di vario grado – che sono invece per il resto abbastanza ben distribuiti tra le varie province campane – e dunque non la conoscevo bene. È davvero un bel posticino, per altro coi portici, elemento architettonico che io adoro, ma che in genere a sud di Bologna non si vede molto. Tra l’altro ci spira l’arietta del mare, ed è proprio piacevole.
La fiera è stata piacevolissima e divertente: a parte che era frequentatissima – e il cosplay era d’alto livello, come ormai accade sempre più spesso; non potrei proprio più praticarlo, sob… – c’era tantissima passione, che è la cosa più bella, almeno per quel che mi riguarda. Ci sono eventi magari più grandi, ma assai più freddi e impersonali; è bello invece quando c’è quell’atmosfera di casa, quel senso di condivisione, che io trovo assolutamente fantastico. Il mondo dei fumetti e dei games è soprattutto questo, almeno per come la vedo io.
E poi ho conosciuto un sacco di persone fantastiche: gli organizzatori, Barbara Baraldi, che non avevo mai incontrato di persona, Davide Perino, e tantissimi altri (sapete che ho problemi coi nomi ).
E poi ci siete stati voi. Che siete stati un sacco, calorosi e gentilissimi. Dovrei ricordare tutte le chiacchierate, le firme, e le foto, ma siccome siete stati un sacco, ricordo due episodi per tutti: la ragazza col cartello “We Love Licia”, che finirò per attaccarmi sul letto per i momenti discendenti della curva della mia autostima, e la ragazza che aveva tatuato su un fianco una frase delle Cronache: morire è facile, è vivere che richiede coraggio.
La macchina fotografica non ce l’avevo, per cui le foto che vi allego qui sotto sono rubate ad altri. Grazie mille a Ugo di Pace e Helena Lestrange per le foto!
- Parola di Ido
- Dark e in qualche modo classicheggianti. Io e Barbara Baraldi.
- Li ho fregati tutti! Il trono di spade è mio!
- Lo vedi che la cosa è reciproca? (cit. :P). Foto di Ugo Di Pace
- Sempre io con Barbara Baraldi. Foto di Ugo Di Pace
- Un po’ ingobbite, si firma. Foto di Helena Lestrange.
- Discreta coda alla firma copie. Foto di Helena Lestrange.
- Io e Martino D’Amico. Foto di Helena Lestrange.
- Con Francesco Nobile. Foto di Helena Lestrange.
- Assieme a Barbara. Foto di Helena Lestrange.
- Sempre più storta :P. Foto di Helena Lestrange
Ciao Licia! Hai ragione, il Cavacon è stato una bellissima esperienza! Mi mancano le chiacchierate davanti a una pizza con mozzarella di bufala, il pubblico delle conferenze sempre partecipe e numeroso, le passeggiate sotto gli archi per ripararsi dal sole, il vento che soffiava dal mare e profumava di sale
Un’altra frase bella di licia, fra le più belle e più attuali è nell’ultimo di nashira:
“Grosse gocce di pioggia avevano cominciato a cadere. Rimasero entrambi col naso all’insù, a guardare il mondo avanzare ancora di un passo lungo il cammino del caos”
Simply wonderfullllll
;-)<3
Wow Licia, tu seduta sul trono di spade *_* hai proprio ragione sono fantastici!
Ami i sicofanti e non digerisci i detrattori; beh ragazza, io penso che dovresti abituarti anche ai secondi sai? Sono financo più preziosi dei primi
indispensabili direi a chi vuole fare bene u.U
Per il resto mi consigli mica, in risposta a questo post, il nome di qualcuno alla Mondadori a cui rivolgermi direttamente per proporre il mio manoscritto? Sono convinto di aver scritto qualcosa di valido e le vorrei anch’io, sai, le fan adoranti con lo striscione in mio onore e i bagni di folla
mi fanno gola, ecco; spero che sapere che mi sono tatuato sull’avambraccio la citazione “io miro con l’occhio, sparo con la mente e uccido col cuore” non pregiudichi la faccenda: è solo che la trovo anni luce sopra la filosofia da baci perugina di Ido, questa frase…sempre senza offesa eh
Non sai proprio di cosa stai parlando e non sarò certo io a spiegarti cosa implica scrivere e condividere col lettore. Ti auguro di impararlo quando pubblicherai. Tip: non sempre è tutto rose e fiori, e non sto parlando neppure di detrattori.
Brava e bella come sempre
Anche io c’ero al Cavacon e ora sono molto contento di avere un bel libro firmato e una bella foto con te.
Finalmente ho anche scoperto che non sono l’unica persona che quando scrive gira la mano in maniera assurda. Impostiamo la mano nello stesso identico modo e di ciò sono molto contento.
Prima mi chiedevano: perchè scrivi così? e io rispondevo : Non lo so , ma ormai ci sono abituato!
Ora posso rispondere : Che mi frega , scrive così anche Licia!
Sembrate quasi sorelle tu e Barbara.
E comunque quando firmi assumi posture quasi fachiresche, fortuna che per scrivere i libri usi delle tastiere.
Riguardo alla frase è una delle mie preferite, anche se per me in testa alla classifica c’è l’altrettanto frequentemente citata: “C’è uno strano misto di piacere e dolore a osservare chi si ama mentre è senza di noi”.
Confidenza per confidenza, quella che preferisco io è questa: “Il senso della nostra esistenza supera il tempo della vita. La condanna degli esserti mortali, o forse il loro dono, è questo: bisogna vivere senza capire. La speranza è l’unica linfa che ci permette di andare avanti. Ci saranno ancora guerra e disperazione, e poi pace e speranza, e poi ancora buio. È in questo eterno circolo che risiede il significato, l’unico a cui da mortali possiamo aspirare.”