Sono diventata una spettatrice di Realtime. Non so se debba vergognarmene o meno. La tv mi serve sostanzialmente per mettere a riposo il cervello quando sono troppo stanca per fare qualsiasi altra cosa, e guardare torte monumentali e vestiti da sposa in genere è in grado di sortire l’effetto desiderato. Comunque, il punto non è questo.
Qualche settimana fa girava il promo di una nuova trasmissione. Prima ti facevano vedere uno studio televisivo, poi interrompevano la trasmissione e dicevano qualcosa: “basta con gli studi televisivi, va in onda la verità”. Il programma pubblicizzato era un qualche reality estremo americano, in cui la gente andava a raccontare segreti di famiglia e ci faceva i conti.
Come mio solito, la cosa ha indotto la mia testa a fare voli pindarici.
La tendenza si sta un po’ invertendo, ma per molti anni la tv è stata invasa dai reality di vario genere. Ha iniziato il Grande Fratello, poi se ne sono aggiunti tonnellate e tonnellate di altri, sugli argomenti più impensabili. Adesso va più il docu-reality, ma siamo sempre lì: la gente vuole la “verità”. E come si arrabbia se viene fuori, che so, che quelli di Forum sono tutti attori, e quel caso umano così commovente in realtà non è mai esistito!
Io tutta questa fissazione per la “verità” non l’ho mai capita. Diciamocelo, vivere la vita in prima persona è interessante, ma guardare dall’esterno le vite degli altri è mediamente palloso. Lo capivano quelli che avevano Mediaset Premium e si guardavano Il Grande Fratello 24/7: per lo più era noia pura, perché la vita è anche noia, poco da fare. Non credo trovereste granché interessante guardarmi adesso, mentre passo la mattinata a scrivere. Poteste stare nella mia testa, ci sarebbe da divertirsi, ma guardarmi da fuori non ha alcun interesse.
Personalmente, preferisco d gran lunga la finzione. Il che è abbastanza ovvio, considerato il lavoro che faccio. Non so, non trovo nulla di realmente interessante in un privato esibito così, senza filtri e senza alcun tipo di stimolo alla riflessione, sbattuto in tv in varie forme e con pretese di realtà che sono semplicemente ridicole. C’è sempre una telecamera, da qualche parte, e le persone in scena lo sanno; per questo non saranno mai realmente e davvero se stesse, anche se non ci fosse dietro comunque un team di autori e una sceneggiatura. La letteratura, invece, è tutto un discorso intorno alla finzione. Le storie non sono “vere”, almeno nella maggior parte dei casi, sono frutto dell’invenzione dell’autore. Spesso, anche quando il sostrato è reale, c’è di mezzo la sensibilità dell’autore che filtra, dà un’impronta piuttosto che un’altra ai fatti. Eppure, io trovo molta più verità in un libro qualsiasi che nell’ennesimo reality in cui c’è qualcuno che confessa i suoi terribili segreti.
Lo dicevo anche l’altro giorno a Pordenone. Ciò che più mi attira del fantasy – e dell’inventare storie in generale – è la possibilità di piegare il reale ai tuoi scopi. Nel fantasy questo avviene all’ennesima potenza: non sei solo padrone dei tuoi personaggi, ma anche del mondo nel quale si muovono. Sei tu che fai le regole e decidi cosa esaltare e cose invece mettere in ombra.
La realtà è multiforme, cangiante, immensa. Quando ti ci imbatti, quando la guardi senza filtri, è difficile comprenderla, perché è irriducibile in unità. Grandi tragedie sono venute fuori da interpretazioni semplicistiche della realtà. La letteratura invece è sempre un discorso sulla realtà: l’autore ne prende un pezzo, lo illumina col faro personale della propria sensibilità, della propria poetica, e te lo porge. Senza pretese di assoluto. È il suo punto di vista. Ma è comunque una riflessione. È un po’ come se i libri prendessero il meglio dalla vita, via le parti noiose, e ne distillassero solo quel che può interessare nell’ottica di una certa riflessione. È la ragione per cui un libro arricchisce la nostra esperienza di vita – se è un buon libro, certo – e un reality lascia un po’ il tempo che trova.
Ogni tanto, comunque, ficcanasare nelle vita degli altri produce un certo grado di soddisfazione. Il pettegolezzo nasce per questo. Ma è cosa meschina e di breve durata. Per questo, negli ultimi tempi, sto segando sempre più tempo a internet e a quel po’ di televisione che guardo: meglio un buon libro e una buona storia.
SPOTLIGHT
Presentazione per la Libreria Spartaco ed eventi passati
19 novembre 2020, 11:30
Sono giorni complicati e pienissimi di cose. Settimana scorsa, come avete visto, ho fatto tanti eventi. Un altro ci sarà stasera; l’appuntamento è alle ore >>>
I miei prossimi appuntamenti
Venerdì 6 Dicembre – Sabato 7 Dicembre 2019 – Più Libri Più Liberi – Roma
Venerdì 6 Dicembre
h 16.00 – 17.00
Firma copie presso lo stand Comics&Science
h 17.00 – 18.00
Firma copie presso lo stand Tunué
Sabato 7 Dicembre
h 14.00 – 16.00
Firma copie presso lo stand Tunué
h 17.30
Presentazione de Il Re dei Rovi di Marcelo Figueras. Interverranno Francesco Troccoli e l’autore in collegamento da Buenos Aires.
Mamma mia, parole sante. Oggi c’è falsità ovunque, più la gente cerca il “vero” e più vengono offerti programmi che vanno avanti per messe in scena architettate ingegnosamente (nemmeno tanto) per fare ascolto, con le varie litigate, battibecchi, storie commoventi e soprattutto (quanto lo odio) finte lacrimucce. No words. Ma va bene così, è lo spettacolo.
La mia professoressa di spagnolo del liceo ha sempre criticato il fantasy, e sia a me che a mia sorella diceva che dovevamo leggere altro (che poi che ne sapeva lei di quello che leggevamo o no… boh); quando invece il Fantasy non è affatto (o almeno non solo) un mondo irreale, magie, elfi, folletti e draghi, ma è anche pensiero, riflessione, realtà non in quello che c’è di esteriore, ma nei pensieri e nelle convinzioni dei personaggi. Ma quale scrittore, anche aspirante, non inserisce nel suo lavoro qualcosa di suo o del mondo che lo circonda?
Tanti personaggi di storie Fantasy sono molto più veri di persone realmente esistenti.
Grande! Hai detto esattamente quello che volevo dire a mia mamma quando voleva che cambiassi genere di libri!
Cavoli hai proprio ragione!
Licia volevo chiederti se per favore potevi dirmi quando è la presentazione di nashira 3xke mi piacerebbe molto esserci
” meglio un buon libro e una buona storia” e su questo sono molto d’accordo.
In attesa del nuovo libro di King mi permetto di suggerire la lettura del nuovo libro di Tito Faraci, cosa che magari avrai già fatto
lo sto leggendo or ora
.
Il fantasy è bello anche perchè ti permette di riscrivere la tua storia e ciò che volevi fare in passato e non lo hai fatto, lo puoi far fare a uno dei tuoi personaggi e mediante ciò che prova lui, vivere anche te in parte quell’esperienza=)
Saluti:)
Sei una leggenda quanto Nihal e Sennar per me, sarebbe fantastico anche stare immobile a fissarti mentre scrivi!!! <3
Voglio stare nella tua testa <3
Hai perfettamente ragione. Il bello del fantasy è proprio questo. Non ha limiti.