Apologia di Peppa Pig

Sento parlare in giro (leggi, sui social network) di Peppa Pig, the new Teletubbies. I bambini ne sono pazzi, chiunque abbia un figlio tra i due e i cinque anni deve farci i conti. Ovviamente, arrivato il successo, arrivate le critiche: è molto chic al momento parlarne male. Rincoglionisce i bambini, è disegnata male, che palle, la odio. Io, francamente, la adoro. I perché sono presto detti.
Sì, Peppa Pig è disegnata male; non peggio di Spongebob o le Superchicche, comunque. Ma è disegnata esattamente come un bambino disegnerebbe una famiglia di maiali. Il disegno è proprio di quelli che possono piacere ad un bimbo: semplice e coloratissimo. Certe scelte di animazione ti fan capire che non è scarsità di cura nella produzione (per dire, i nostri arrossiscono quando sono sotto sforzo), ma una precisa scelta artistica (che paroloni, eh?).
Le storie durano cinque minuti, il tempo medio dell’attenzione di un bimbo, e riguardano sempre esperienze in cui un bambino di quell’età può riconoscersi: il raffreddore, la gita al parco giochi (Patata City, vi giuro che sono caduta dal divano quando l’ho sentita…), la vacanza, il primo giorno d’asilo, il litigio con l’amica del cuore.
Ok, sono storie semplici, ma, devo dire la verità, divertono anche me. Ci sono piccole note di autoironia che magari a un bambino sfuggono, ma che rendono il prodotto divertente anche per un adulto. Non lo so, la puntata in cui Peppa incontra la Regina che vuole premiare la persona che lavora di più in Inghilterra (per la cronaca, la signorina Coniglio, che nel mondo di Peppa Pig c’ha il monopolio di tutte le attività: c’ha il supermercato, guida il treno, fa la pompiera, guida l’elicottero di salvataggio, gestisce parchi giochi e bancarelle di vario livello e grado…) secondo me è un capolavoro di autoironia.
Ma, soprattutto, in tutte le puntate che ho visto non ho mai beccato contenuti smaccatamente sessisti, anzi. Mamma Pig lavora, e in molteplici situazioni viene mostrata come decisamente più in gamba del povero Papà Pig, che ci fa più o meno sempre la figura del pasticcione. Le femmine fanno anche lavori maschili (la su citata signorina Coniglio, per dire, ma anche Mamma Pig lavora coi pompieri), i bambini giocano tutti assieme ad esempio a basket, maschi e femmine all together. Può sembrare una cosa da poco, ma non lo è, considerando la sessualizzazione spinta delle pubblicità dei giochi (tu, femmina, bambolotti, tu, maschio, costruzioni, macchinine e soldatini). Per dire, io la leziosissima Sofia la Principessa non la reggo, ma a Irene piace, per cui non gliela vieto, che tanto non servirebbe a niente. Peppa invece è divertente, colorata, e, via, anche intelligente. Molti di quelli che l’additano come arma di rincoglionimento di massa non hanno mai visto un episodio. Poi, vabbeh, può non piacere, questo è ovvio.
Altre critiche, comunque, si appuntano su un punto più delicato: la quantità enorme di marketing legato a Peppa Pig. C’è la qualunque di Peppa Pig, tonnellate e tonnellate di roba con cui scucire i soldi ai genitori. Ok, dà fastidio anche a me, ma viviamo in un mondo capitalistico e consumistico, in cui qualsiasi cosa viene mercificata: Peppa Pig è solo un elemento di un puzzle assai più vasto. Il marketing investe qualsiasi prodotto di successo, Peppa Pig ha più prodotti in giro solo perché ha più successo. Poi, l’abbondanza di prodotti può essere una buona occasione per far capire ad un bambino che non può avere tutto quello che vuole e che non si può comprare tutto. Io, almeno, ci provo.
Insomma, io la Peppa la difendo. Ho visto infinitamente di peggio in giro.

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24 risposte a Apologia di Peppa Pig

  1. Anish dalla terra del vento scrive:

    i miei cuginetti,la vedono ogni giorno,hanno un’età adatta, uno 2 e l’altra 5 anni, ma,ti posso assicurare, che se a guardarla è una bambina di 9 anni rompiscatole e logorroica come mia sorella, peppa pig ti va in odio.Domenica ero in un centro coomerciale,e alle 4.00, è arrivata un’ ondata di gente, tutti per vedere peppa pig.Io stavo priovando le scarpe nuove(che voglio da una vita) in un negozio e sono stata costretta ad andarmene, perchè mia sorella voleva incontrare peppa!!!! Io vedo i bambini di 9 anni tutti fissati con questa peppa, boo!! io alla loro età ( ora ho 14 anni), leggevo Harry Potter e i tuoi libri, non guardavo peppa pig!! io credo che sia un cartone adatto, a bambini molto piccoli, e credo che le mamme debbano moderarne la visione ai più grandi,… credo che mia sorella ne sia indipendente, e io ormai allergica. tanti saluti, non vedo l’ora di cominciare a leggere nashira3, ultimamente la scuola mi vieta tutto!! continua così, tanta stima….

  2. domadraghi scrive:

    Io non ho niente contro Peppa Pig, solo che il mio nuovo prof di italiano ci racconta tutte le puntate e ha inserito Peppa tra gli eroi greci….Quindi il nuovo schieramento di Omero, secondo lui, sarebbe Achille, Odisseo e Peppa Pig.
    Insomma, ci rimani un pò perplesso……Però vabbè, a un liceo Artistico quasi tutto è concesso

  3. Marta scrive:

    Si, anche a noi piace Peppa Pig! Ogni personaggio è diverso con i suoi pregi e difetti, Peppa non è un’eroina, fa cose normali, a volte è capricciosa, come lo è ogni bambino. Papà Pig si divide i compiti con Mamma Pig, in un episodio cucina, nell’altro passa l’apirapolvere, poi in un altro mette i bimbi a letto, vera parità in ogni episodio!
    E’ vero poi quello che scrivi sull’ironia, in un episodio si scopre che Papà Pig è architetto e dopo aver fatto costruire una casa il Sig. Lupo ci soffia sopra per verificarne la stabilità!!
    Mio marito però preferisce Pota Pig, una parodia molto ben doppiata che si trova su youtube!

  4. Oarf scrive:

    Pepa è mitica…ma le parodie sono meglio

  5. bellabionda scrive:

    io non capisco perchè tutti insultano la povera peppa…è sempre meglio di quei cartoni insulsi e violenti!

  6. Woodstock scrive:

    Peppa Pig è disegnato male. Io aprirei un dibattito qui, sui disegni per bambini. Non credo che un bambino abbia bisogno di un disegno per bambini, non fosse altro che sono stato bambino anch’io e odiavo i disegni per bambini.
    Sono stato bambino a cavallo tra gli anni 70-80, e per bambino intendo dai 3 ai 5 anni, età dell’asilo. C’erano tre cartoni animati disegnati semplici (Calimero, I Barbapapà e la Pimpa): un po’ Calimero mi piaceva, ma I Barbapapà e la Pimpa non riuscivo a guardarli. Ricordo che pensavo ‘ma perchè sono così brutti’?
    Per i libri era la stessa cosa. Avevo un libro di favole di Esopo illustrate con disegni da bambini orrendi, stilizzati, semplificati all’ennesima potenza. Dall’altro lato avevo un libro di dinosauri disegnato magnificamente. Non facevo altro che sfogliare quello e chiedermi perchè, il libro delle favole, non era stato disegnato così.
    All’epoca me le chiedevo sul serio queste cose e da grande forse ho capito la risposta del perchè dare un disegno da bambino ad un bambino è una sciocchezza. Il bambino quando cresce non si trova circondato da un mondo ‘disegnato semplice’, ma vede quello che vedono gli adulti.
    Un albero è un albero così com’è. Un gatto è un gatto così com’è. Tutte le cose sono così come sono e le vedono alla stessa maniera sia gli adulti sia i bambini. Non parlo di fantasia, parlo proprio di occhi. Parlo per esperienza personale di bambino a cavallo tra gli anni 70-80 perchè in quegli anni ci fu la famosa Invasione del 1978, come dice Paolo Barbieri.
    Avevo tre anni quando arrivarono Goldrake, Mazinga Z e Jeeg Robot d’acciaio. Disegni magnifici, mai visti prima. Fu grazie a loro che iniziai a prendere una matita in mano per cercare di riprodurli. Disegnare un Barbapapà non era stimolante, non ne ho mai disegnato uno. Nessuna passione interna mi spingeva a disegnare La Pimpa. Ma Goldrake sì. Ma quello che vedevo fuori dalla finestra (alberi, parchi, animali) sì. Li disegnavo come disegna un bambino di 3-4 anni, dunque semplici, ma però la fonte, lo stimolo, veniva da un disegno complicato, sia esso Goldrake, sia esso il gatto che vedevo sul terrazzo. Vedevo un gatto reale, non un gatto disegnato alla Peppa Pig.
    Quando arrivarono altri magnifici cartoni animati, come la Stella della Senna, Conan il ragazzo del futuro, Capitan Harlock, Capitan Futuro, Bia, eccetera, ero già ‘grande’ (elementari) e il discorso La Pimpa vs Goldrake era naturale che non reggesse più.
    Ma non reggeva neanche quando ero all’asilo. I cartoni animati, o gli albi illustrati in maniera semplice per bambini, erano brutti e li consideravo brutti anche da bambino.
    Pegga Pig spopola perchè oggi tutti i cartoni animati sono generalmente semplici o disegnati male, spesso senza sfumature, con ombra fatte male al computer. La nostra generazione è stata fortunata a crescere con i disegni di Miyazaki (Conan il ragazzo del futuro).
    Se il paragone è Peppa Pig contro Spongebob o contro i Teletubbies allora è una partita parrocchiale. Allora sì si appassionano a Peppa Pig, anche perchè oggi i cartoni animati sono pochissimi rispetto agli anni 80. La scelta oggi è molto più limitata.
    Io bambino negli anni 80 potevo scegliere tra un elenco sconfinato di cartoni animati. Ne guardavo moltissimi, tutti di genere diverso e a colpirmi, prima ancora della storia, erano i magnifici disegni. La mascella dell’Uomo Tigre che si muove quando veniva lanciato contro le corde, il movimento dell’acqua dello stagno quando si tuffava dentro Ranatan, il movimento degli zoccoli al galoppo del cavallo della Stella della Senna, la cenere della sigaretta che cade dalle labbra di Gighen quando è in tensione per uno sparo.
    Con un disegno complicato, il bambino si abitua ai dettagli.

    • _sibi_ scrive:

      in effetti i cartoni animati si sono ridotti notevolmente nel giro di pochi anni. Ma veramente pochi. Basti pensare che fino a qualche anno fa passavo interi pomeriggi davanti ai cartoni,sicuramente meno pregevoli rispetto a quelli sopracitati, ma tanti. Ora, nonostante interi canali dedicati a trasmettere solo quello, i cartoni sono sempre gli stessi, indubbiamente carini e molto divertenti, ma sempre gli stessi, anche in diversi canali… :/ è un peccato perchè io mi divertivo molto a guardare quelle storie infinite, appassionanti e con disegni così belli e vorrei che anche chi è nato qualche anno dopo di me possa vederli…e invece sono scomparsi, al loro posto telefilm o questi nuovi cartoni animati, che ripeto mi piacciono, ma sono un’altra roba

  7. Keira scrive:

    Guarda io non ho mai visto questo cartone e quindi non posso giudicare, so solo che alle mie cuginette piace da impazzire e che ad un centro commerciale in zona hanno dovuto bissare l’ospitata di Peppa Pig, tanto il successo che aveva avuto la prima. Da ignorante a proposito la mia unica domanda è.. perché un maiale??? ahahahah, giuro, io non ci avrei mai pensato, sarei curiosa di sapere ;)

    poi, su certi commenti che ho letto come “risposte” a questo post… siamo un po’ in parecchi ad avere un sogno che si fatica a realizzare, ma premere così e in questo modo, sinceramente… su te, poi che, appunto, che ci puoi fare?
    L’importante è non arrendersi, almeno io così credo, insistere e non arrendersi, se uno davvero vale e merita arriverà il momento (vorrei citare la Rowling a proposito). Altrimenti, pazienza. Tempo fa Glenn Cooper rispose ad una mia mail dicendo che si ha comunque la soddisfazione di aver fatto qualcosa di proprio che piace davvero.E io concordo in pieno.

    just my opinion.

    Non vedo l’ora che sia venerdì, finalmente :)

    Besos

  8. _sibi_ scrive:

    io mi faccio la maratona di cartoni quando viene il mio cuginetto! Peppa Pig, Adventure time(fantastico!), spongebob(che guardavo anche da piccola) son bellissimi! e sono anche adatti a un pubblico più maturo! :P mi divertono un sacco, e sono tante le persone a cui piacciono, anche fra i ragazzini della mia età

  9. Alberto scrive:

    Licia ho appena visto in tv la pubblicità per la promozione de “Il Sacrificio”. Mi sono sentito come un bambino la mattina di Natale, e ho 18 anni :)

  10. Nihal scrive:

    licia verrai in Sicilia? Ti adoro sei un mito *-* Grazie di tutto :)

  11. gisella scrive:

    anche io difendo peppa… me la guardo almeno una volta al giorno con i miei fratellini e alcune volte e geniale.

    P.S hai visto quanti lavori fa zia coniglio???

  12. Ciao Licia, leggo questo tuo testo in difesa di peppa pig… Sinceramente non mi pronuncio… Ti sto scrivendo, e forse in maniera spudorata, per un consiglio! Nel mio piccolo spero che se hai trovato 5 minuti per peppa pig, magari puoi trovare 5 minuti anche per me che scrivo da quando avevo 16 anni e che nonostante ho ormai 37 anni ancora non sono stato notato come te.
    Ho proposto i miei scritti alle case editrici e la maggioranza mi ha chiesto soldi… all’inizio ho aderito spendendo molti dei mei stipendi che guadagnavo come addetto di supermercato… La Mondadori non mi ha mai risposto nonostante abbia mandato diversi testi e il mondo ormai è donna!… Io ho cominciato diversi racconti, ho vinto diversi concorsi letterari nazionali ed Internazionali e persino due registi erano interessati ai miei scritti…. Ma poi… Tutte parole, parole, parole… Ho scritto persino a Maria De filippi perchè scrivere è la mia passione, ma proprio nessuna casa editrice investe su di me…. Non so più che fare! Non capisco! Mi premiano ai concorsi nazionali ed internazionali, ma non pubblicano i miei libri se non pago! Ed io sono disperato! Non capisco! Il talento ce l’ho o no? Io chiedo a te… Se hai anche solo 5 minuti, passi a guardare i miei scritti e mi dici se secondo te merito… E Se merito, per favore, puoi segnalarmi tu alla Mondadori che non mi caga in nessun modo?

    • Licia scrive:

      Valutare seriamente gli scritti di qualcuno prende molto più di cinque minuti…C’è stato un periodo in cui dicevo che avrei letto gli inediti che gli aspiranti scrittori mi passavano, m stava diventando un lavoro che sottraeva tempo alla mia, di scrittura, e, ai tempi, alla tesi. Tra l’altro, il mio giudizio sarebbe solo il mio giudizio: io non ho il potere di far pubblicare nessuno, né credo di avere le capacità per dire ad alcuno se ha talento o meno. Mi spiace…

    • peccato…. Poteva uscirne un bel romanzo a 4 mani se davi un’occhiata… però pazienza!

    • C’è stato il periodo che leggevi gli aspiranti scrittori? Chissà quante volte da ragazza hai sognato che qualcuno leggesse i tuoi scritti… Nessuno ti ha obbligata… E sono sicuro che se puoi e se davvero hai raggiunto il successo, se vuoi… puoi benissimo segnalare ad una casa editrice un bravo scrittore… che te ne sarà grata! Ma forse hai paura della concorrenza?

    • Licia scrive:

      Ho già spiegato che leggere – per davvero, per essere utili e dare un parere sensato – il manoscritto di un esordiente è un lavoro che si mangia pezzi consistenti di giornata. La ragione per cui non lo faccio più è questa. C’è gente, per altro, che è pagata dalle case editrici per leggere gli inediti, e fa solo quello. Per dire. Se però tu preferisci credere al complotto pluto-catto-giudaico, liberissimo.

    • C’è gente pagata che legge… Ma non in Mondadori!!! In tutti questi anni ho ricevuto le risposte di tutte le case editrici e quando dico tutte intendo proprio tutte… E hanno sempre avuto la cortesia di rispondere! L’unica che non ha mai risposto è Mondadori, quindi certo che credo al complotto e al fatto che per raggiungerla ci sono altre strade che ai comuni “mortali” non sono concesse! Tu cosa penseresti al posto mio se tutte le case editrici ti rispondono e la Mondadori no?

    • Licia scrive:

      Vabbeh, Antonio, non mi pare tu abbia voglia di parlare, quanto di cercare conferme a giudizi che ti sei già fatto. Questa non è una discussione, sei te che te la canti e te la suoni. Non lo so perché non ti hanno risposto, non faccio né il lettore né l’editor; mi meraviglia piuttosto che ti abbiano risposto le altre case editrici, visto che, stando ad altre testimonianze che ho avuto, è raro lo facciano. E non me ne stupisco: la Mondadori riceve in media 100 manoscritti al giorno, pensa mandare 100 lettere di valutazione al giorno. Comunque, ripeto, non mi pare che io e te stiamo intavolando una discussione; senza contare che in teoria si stava parlando d’altro.

  13. Nihal scrive:

    Okay, d’accordo, però è intollerabile vedere questi bambini abbandonati davanti alla televisione. A me Peppa Pig non piace, ho sempre preferito animazioni più movimentate, però ciò non significa che sia malvagio, proprio per i motivi elencati da te qui sopra – la prova che l’Inghilterra è avanti, c’è poco da fare – ma in ogni caso è un motivo in più per prendere i figli e metterli davanti alla tv. Tanto ci sono i cartoni animati a insegnare le figure geometriche, i colori, i nomi delle cose e tutto il resto appresso… E i genitori? Si fanno i fatti propri fino alla fine delle puntata – per carità, non tutti, la mia libraia di fiducia per dire, una persona che stimo molto, si è rimboccata le maniche e ha messo su laboratori di lettura cui partecipano anche i figli…
    Io a Peppa Pig rimprovero solo questo: è un’occasione in più per gli adulti o chi per loro di evitare di far sperimentare qualcosa di meraviglioso come la lettura ai propri figli. Perché scoccia, perché ho i piatti da lavare, perché torno tardi da lavoro e sono stanco… Ma non è così che va. La tv deve essere relegata a tempi più brevi. Ieri non so come ho fatto a convicere mia sorella – di otto anni e non cinque – a rinunciare ai cartoni animati – messaggio subliminare – e leggere un libro insieme a me. Un libro bellissimo per i bambini, che ho letto quando avevo dieci anni, ma infinitamente noioso per me che leggo ben altro… Però lo faccio. Volevo leggere io qualcosa ieri sera, ma ho sacrificato la mia mezz’ora di lettura per lei. E mia sorella si è divertita. Ecco, quello che voglio dire è solo questo: per quanto un cartone animato o un film o una serie televisiva possa essere bella, istruttiva e tutto quello che vogliamo, non sarà mai paragonabile a un libro. E’ ovvio, un bimbo di cinque anni non sa leggere ma la mamma potrebbe, la sera, o quando ha un po’ di tempo, spegnere la tv per dieci minuti e leggergli una storia. E’ l’insieme di tutte queste cose – tv, gioco, lettura – che va bene. Ma per quanto vedo in giro, i bambini rifiutano categoricamente i libri e se ne stanno lì tutto il giorno impalati davanti al televisore come se non esistesse altro al mondo e questo è un male che Peppa Pig, purtroppo, alimenta.

    • Licia scrive:

      Io a mia figlia leggo, tutte le sere, e lei “legge” a me; c’è il tempo del gioco e c’è il tempo della televisione. Per il resto, che ti devo dire? La teledipendenza dei bambini non l’ha inventata Peppa Pig.

    • Nihal scrive:

      Non dico che l’ha inventata Peppa Pig la teledipendenza, che è quanto meno istruttivo come cartone animato, però molti genitori – e ne ho visti davvero parecchi – si nascondono dietro la scusa che il cartone animato insegna e non dedicano ai figli il tempo che dovrebbe essere quello della lettura. Non troppa, ovvio, una paginetta al giorno, però il bambino lo apprezza e apprende la sana abitudine di leggere. Per fortuna che certi cartoni animati ci sono, a soppiantare quelli violenti che fino a qualche tempo fa andavano molto di moda, solo che non bisogna usare il cartone animato giusto e istruttivo quale Peppa Pig è per evitare di dedicare tempo ai propri figli. L’accusa non era rivolta a te, comunque, è scontato che una scrittrice e lettrice quale tue sei insegni queste cose meravigliose alla propria figlia, generalizzavo ;) .

      PS: Parlando di lettura: Naschira3 è stupendo e non vedo l’ora di sapere come va a finire la storia.

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