Archivi del mese: giugno 2014

Thanks!

First of all, forgive me again for my poor English, but I’d like to speak again to my Polish fans and to all the great people that invited me to Dni Fantastyki.
As you probably already know, from 26 to 29 of June I’ve attended to this fantasy festival that took place in Wrocław, a wonderful Polish city. I travel a lot for work, especially in this period, with my new book out, and I’m a bit tired. For this reason, before to leave I wasn’t sure I would have enjoyed my stay in Wrocław. But in the end my trip to Poland proved to be a great experience that I enjoyed so much. I didn’t know Wrocław, and I’ve been astonished by its beauty. It is a wonderful place, full of color and life, with mignificent cathedrals and very quite and beautiful spots by the river. I suggest you to go and visit it, because it is really worth it.
The festival too was great. I felt at home, with all cosplayers, nerds and people liking pop culture like me. The castle is fantastic, the atmosphere of the festival was great, and I really really enjoyed it. But the best thing of all were my fans. It is difficult to explain how great it is when people that live so far from me come to me, when I’m a stranger in a foreign country, and say that the loved my stories, that they were important in their lifes. It is something so fantastic, so amazing that it is really difficult to find words to express it (expecially in English :P ). So thank you very much for attending to my panels, for the drawings, the cosplays, and you words and love. And thanks to all the people that made my stay in Poland so great: Madgalena, that took care of me in these four days, Peter and all the other promoters of the festival, Iga that translated my Italian words in Polish, Mirko and all the fantastic people that I met. Thanks, thanks again.
Here you can find some pictures of this adventure: I haven’t my reflex with me, so pictures are worst than usual, but I think that they can anyway express something of this trip, the emotions that I’ve felt in these days.
See you soon!

Dni Fantastyki 2014

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See you in Poland!

Hi everybody! Forgive me again for my poor English, but this post is specially intended for my Polish fans :) . This year I’ll attend to the Days of Fantasy in Wroclaw. I’ll be there from 26 to 29 of June. Here my schedule

27 of June
8.00 pm
Panel about gender in literature

28 of June
5.00 pm

29 of June
12.00 pm

You can find all information on the convention website. Well, see you soon for all those that will attend!

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Le Nuove Guerre

Come vi avevo preannunciato, le nuove copertine dell’edizione bestseller delle Cronache sono state solo il primo passo. Fra qualche giorno, infatti, potrete trovare in libreria la nuova edizione bestseller de Le Guerre del Mondo Emerso, sempre con copertine realizzate da Corrado Vanelli. Ve le incollo qua sotto.
A me piacciono molto; al solito, Corrado ha messo in luce aspetti diversi dei personaggi rispetto a quelli messi in luce finora, e ha scelto giustamente di dare un’interpretazione molto personale di Dubhe, Learco e Rekla. A me piacciono molto. Soprattutto ho una cotta per quella di Rekla: avete notato il riflesso sulla spada? :) .
Bon, a voi i commenti. Io intanto vi ricordo che domani, 21 Giugno, ore 17.00, potremo vederci alla Libreria Ubik, Via Aldo Moro 150, a Frosinone.

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Pieni e vuoti

La mia memoria è una cosa strana. Ci sono cose che ricordo molto bene, eventi magari non fondamentali, ma che ho stampati in mente chiaramente. Ricordo soprattutto i sentimenti, le emozioni, belle o brutte, di tutti i periodi della mia vita. E poi, ci sono cose, anche importanti, che sono semplicemente scomparse. Non se sia una cosa patologica o no, a volte me lo sono chiesto, ma ho dei buchi, a volte grossi.
Un buco non indifferente è il mio esame di maturità. Intendiamoci, non è che non ricordo proprio niente. Mi mancano però dei pezzi. Ho dei flash separati, e dei punti di buio. È vero che l’evento appartiene per quel che mi riguarda ad una vita fa. L’università ha rappresentato per me uno spartiacque definitivo: prima ero una persona certo ansiosa, ma la cui ansia non riguardava mai l’attività scolastica. Non avevo mai davvero paura del compito in classe, o dell’interrogazione. Studiavo, e avevo l’impressione che bastasse. Non ricevevo pressioni particolari dai miei, e le cose andavano bene senza troppi problemi. Non mi sono mai dovuta proprio ammazzare di studio.
Poi, misi piede all’università e, senza ragioni specifiche, decisi che studiare non bastava più, che ci voleva un qualche quid che io non possedevo. Così, dall’oggi al domani. Prima ancora che potessi dare qualche esame e provarmi davvero. La mia insicurezza sul lavoro nasce tutta là. E non so da cosa è partita. Comunque.
L’esame di maturità appatiene al periodo immediatamente precedente. Non avevo granché paura. Ero andata bene tutto l’anno, avevo studiato, e mi stavo molto divertendo con la tesina (eravamo i primi a sperimentare quella novità, assieme all’esame che verteva su tutte le materie), non vedevo dove fosse il problema. Quando tutti quelli che ci erano già passati mi dicevano che la maturità non era poi questo granché, io, a differenza dei miei colleghi, ci credevo. Ed è così: ha una grandissima valenza simbolica, certo, ma rispetto all’esame medio dell’università, a livello di difficoltà è una passeggiata.
E così, ho pochi ricordi.
Non ricordo il banco, dove fossi seduta, come fossi vestita il giorno delle prove scritte. Ricordo i faldoni con le prove, l’aspetto della carta su cui erano stampate le tracce dei temi. Ricordo la prof di lettere che cercava di tradurci al volo la versione di greco, mentre i membri esterni della commissione erano fuori. Ricordo la domanda della terza prova sulla quale caddi: fisica, destino volle, una cosa sul moto degli elettroni dentro un filo.
Va meglio con l’orale. Perché ero davvero emozionata, sebbene sicura di me. Di quello ricordo tutto: com’ero seduta, com’era l’aula, le domande e le reazioni dei professori.
Mi viene da pensarci perché ieri è iniziata la maturità, e come ogni anno mi verrebbe voglia di fare uno dei temi. Mi piaceva fare i temi. I post di un blog non sono un po’ tutti temi liberi? O provarmi con la versione di latino (quella di greco, ormai, è proibitiva). O fare lo studio di funzioni dello scientifico, perché era una delle poche cose di analisi che mi divertirono pressoché da subito all’università.
È che a volte mi chiedo se non fosse stata necessaria, la paura della maturità, se non mi sia persa qualcosa, dormendo in pace la notte prima. In fin dei conti, la vita degli uomini è costellata di passaggi simbolici, la cui importanza non sta nella loro difficoltà oggettiva, ma in tutto ciò che a livello sociale rappresentano. La maturità è questo, un rito collettivo cui tutti partecipano, una esperienza che accomuna buona parte della popolazione, una porta attraverso la quale tutti siamo passati. La mia, semplicemente, era aperta. Ho avuto altri simboli, dopo, altri passaggi rituali, diversi. Ma è una mia caratteristica, non ritrovarmi in certe cose e farlo in altre, come se l’attesa di cui certi eventi sono caricati me li abbia resi meno decisivi, più banali. E poi mi sono rifatta dopo, all’università. Alla discussione della tesi di laurea sono arrivata che ero abbastanza uno straccio :P .
Forse ognuno ha il suo percorso, i suoi simboli, i suoi passaggi decisivi. A volte corrispondono con quelli di tutti, a volte no. Per questo probabilmente a ognuno di noi sembra di vivere certe cose come se fossimo i primi al mondo. Il bello sta tutto qua, probabilmente.

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Firma copie

Vi ricordo che oggi, ore 18.00, potremo incontrarci alla Libreria Mondadori del Centro Commerciale La Romanina, qua a Roma. Nell’attesa, vi lascio con una mia intervista :) .

Licia Troisi
La mia Roma fantastica

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Nashira si avvia alla conclusione, io vado in libreria

Anche oggi, post informativo. Innanzitutto, una buona notizia sul lungo periodo: ieri ho iniziato a scrivere Nashira 4. La trama è già pronta, quindi si tratta solo di scrivere. Nell’ultimo periodo mi sono occupata di altri progetti, NICDAP e un’altra cosa di cui spero di potervi parlare un giorno, e tornare a Nashira mi ha fatto dapprima uno strano effetto. Devo dire però che, scritta la prima frase del prologo, sono subito tornata immersa in quelle atmosfere, che in qualche modo non ho mai lasciato. Insomma, sono bella carica, e questo è bene :) .
Aggiornamento sui prossimi incontri: domani 18 Giugno, ore 18.00, possiamo incontrarci per una firma copie presso la Libreria Mondadori del Centro Commerciale La Romanina, qua a Roma. Sono ancora blu, per cui approfittatente per foto limited edition :P . In libreria, mi dicono è già tutto pronto, e hanno le prove.

Ci saranno anche gli shopper di Pandora in omaggio, per cui accorrete numerosi :) .
Questo sabato, 21 Giugno, alle ore 16.00 terrò un incontro presso la Libreria Ubik di Frosinone. Bon, dopo questa, la settimana dopo me ne volerò in Polonia, ma ne parleremo prossimamente. Ultimo incontro prima delle ferie, Forlì, il 10 Luglio, ma anche di questo avremo modo di parlare prossimamente.
A presto, allora!

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La Fata Turchina, o Nihal che dir si voglia

Sono cresciuta coi cartoni animati giapponesi, come gran parte delle persone della mia generazione. Ricordo che fin da piccolissima la cosa che mi colpiva di più erano i colori dei capelli dei personaggi; quelli che vedevo intorno a me (biondo, castano, moro…) erano la minoranza, a fronte delle frotte di personaggi coi capelli verdi o blu. E non si trattava solo di alieni o gente che viveva in mondi fantasy: tutti avevano i capelli di colori strani, anche le persone normali. Ovviamente, ero invidiosa: sarebbe stato bellissimo se anche nel mondo reale fossero esistiti capelli di tutti i colori.
Questa cosa apparentemente banale e anche un po’ stupida evidentemente ha scavato in me assai più profondamente del previsto, perché alla fine credo sia alla base della mia scelta di mettere nei miei libri personaggi con colori di capelli improponibili. Quando mi trovai di fronte alla costruzione del mio primo personaggio vero – non conto quelli dei miei racconti d’infanzia o delle robe che ho scritto prima delle Cronache – ci volli mettere tutto quel che mi attirava di più. Così, Nihal si ritrovò coi capelli blu e gli occhi viola, altro mio feticcio.
Dopo il successo delle Cronache, l’idea di farmi i capelli blu mi ha accarezzata parecchie volte. A trattenermi ci sono state ragioni di volta in volta differenti: la paura di rendermi ridicola, il congresso vicino, per il quale volevo sembrare possibilmente una persona seria, e via di scusa in scusa. Scuse, appunto, perché vengo da un mondo che mi ha sempre insegnato che l’apparenza, tutto sommato, conta relativamente, e la tinta dei capelli non qualifica la persona.
Da due anni sono sostanzialmente una libera professionista che lavora in un campo in cui l’eccentricità è all’ordine del giorno. Ho trentatré anni e ho finalmente fatto i conti col mio corpo e la percezione che ne ho. E, soprattutto, quest’anno fanno dieci anni che Nihal non è più creatura solo mia. Anzi, a dire il vero da un bel po’ praticamente non mi appartiene più, e vive piuttosto nel cuore e nella fantasia dei lettori che l’hanno amata. Insomma, era giunto il momento.
Finalmente, ho portato i cartoni animati nel mondo reale, e ho realizzato un’ambizione che avevo da bambina. È stato un processo lunghissimo, in parte, devo dire, pure un pochino doloroso, per cui non so se lo rifarò a breve, ma per un mesetto andrò in giro come da foto. Quindi, nelle prossime presentazioni, se ci faremo delle foto, saranno limited edition :P . Un’occasione in più per incontrarci, ad esempio sabato 14 Giugno, ore 18.00, a Rimini, in occasione di Mare di Libri, presso la Sala dell’Arengo. Prenotazioni qui :) .

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Firma copie

Brevissima informazione di servizio: stasera, 11 Giugno, ore 18.00, potremo incontrarci qui a Roma per una sessione di firma copie presso la Libreria Mondadori di Via Appia 51. Vi aspetto!

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Da Vinci’ Demons seconda stagione

E così ieri sera è finita anche la seconda stagione di Da Vinci’s Demons, e, puntuale come le tasse, ecco la mia review :P . Non vi tedio col mio giudizio generale su questa serie, piuttosto vi rimando alle puntate precedenti qui e qui.
Dunque, che dire. Comincerei dalla sigla. Nella prima stagione non me n’ero accorta, ma stavolta c’ho fatto caso: le immagini della sigla sono tutte spoiler. Ce n’è una presa da tipo l’ultimo fotogramma dell’ultima puntata. Cioé. Più o meno a metà, quando mi son resa conto della cosa, è partito il conto alla rovescia per le scene che mancavano, e dunque la caccia al tesoro per capire di cosa avrebbero parlato gli episodi successivi. Questa, unita al fatto che la sigla la puoi sentire anche al contrario, che tanto non cambia, è una di quelle piccole cose che mi solleticano in una serie televisiva. Comunque, entriamo nel merito.
Direi che questa seconda stagione è stata più o meno in linea con la prima. Chiusi la visione, un anno fa, timorosa per gli sviluppi della trama, e devo dire che invece la serie continua a mantenersi saggiamente sul filo della vaccata, senza mai cadere di sotto, in un equilibrio complesso tra cose fighe e momenti WTF che finiscono elegantemente a sciogliersi gli uni nelle altre. Sì, ok, la storia viene trattata malissimo (ma quello non muore dieci anni dopo? Ma l’America non l’ha scoperta Colombo?), ma non peggio di quanto venga brutalizzata la scienza nella serie sci-fi media, e comunque a me fa venir voglia di andarmi a studiare le personalità storiche reali dietro i personaggi, per cui direi che non c’è niente di male. Oltre al tempo, anche lo spazio è estremamente realtivo nel mondo di Da Vinci’s Demons, con gente che percorre mezzo mondo in una puntata circa, o a volte con un semplice cambio di scena. Per quel che mi riguarda, non è un grossissimo problema, quando è al servizio del mantenimento del ritmo, che è poi la cosa migliore della serie.
Quindi tutto ok? No. Perché la seconda stagione mi è sembrata molto più altalenante della prima. A fronte di picchi assoluti (tipo la prima puntata, o la sesta, tra le cose più belle viste in questi diciotto episodi totali), ci sono momenti di stanca, episodi che si trascinano lentamente, e qua e là un certo senso di delusione. Mi spiego.
Innanzitutto, la seconda stagione paga lo spezzettamento dei punti di vista. Mentre bene o male la prima era tutta incentrata su Leonardo e la sua quest, nella seconda il Nostro se ne va nella Americhe a cercare il Book of Leaves, mentre Firenze se la vede bruttissima, tra Clarice che fatica a tenere insieme i cocci, Lucrezia che è in missione per l’enigmatico papà-Papa, e Lorenzo che è protagonista di un’infinita sottotrama nel Regno di Napoli. Ora, senza nulla togliere a tutti gli altri personaggi, è ovvio che il focus dello spettatore è tutto su Leonardo: si chiama Da Vinci’s Demons, non Clarice’s Lovers o Lorenzo’s Quest. È ovvio che l’interesse sarà tutto per quello che deve andare a scoprire l’America con vent’anni d’anticipo: tutti gli altri, anche chissenefrega, direi. Ecco, fatta eccezione per alcuni episodi, in cui le sottotrame sono state gregiamente intrecciate e interconnesse, almeno a livello tematico, tutto è parso un po’ slegato: sembrava dovessimo vedere Firenze tanto perché, ehi, ne abbiamo parlato nella prima stagione, mica ce ne possiamo dimenticare, ma senza che ci fosse una reale tensione narrativa. Inoltre, la trama di Lorenzo ha proceduto a passo di lumaca, con alcuni momenti francamente buttati là a perder tempo (l’attacco dei briganti, per dirne uno). Ci sono poi alcuni personaggi che son stati splendidamente caratterizzati, ma usati un po così: parlo soprattutto di Ferrante, non del tutto riuscito, e che esce di scena pure un po’ da cretino, e per certi versi anche Amerigo (che però viene introdotto con una scena fighissima).
Purtroppo, pure la trama di Leonardo mi ha un po’ delusa. Non so cosa mi aspettassi, ma nella stagione precedente abbiamo visto gente che deve scuoiare poveri abissini per portarsi dietro una mappa, non prima di averli liberati da una specie di shangai gigante, e Dracula che si mena con Leonardo. Per la scoperta dell’America mi aspettavo roba oltre. Invece, diciamocelo, a Leonardo & co. gli va di lusso: sì, li catturano, sì, la prova per guadagnarsi la fiducia dei Maya, e l’avvelenamento (che è al centro dell’epidosio più bello della stagione e forse dell’intera serie), sì, i tre enigmi per entrare nel Vault of Heaven…ma la sensazione è che la buona sorte sia più o meno sempre dalla loro. Non hai quella sensazione di costante pericolo, di difficoltà a non lasciarci le penne, che mi sarei aspettata. Peccato, perché l’inizio del primo episodio prometteva faville. Per chi l’avesse visto, pensateci, c’era tutto: l’esotismo, il confronto fra nemici, la morte, la gnocca. Feuilleton distillato che mi ha indotta a stoppare la visione e fare un bell’applauso.
Comunque, al netto la serie continua a divertirmi molto, è la cosa che guardo con maggior piacere in questo periodo, e ha avuto dei gran bei momenti: i primi due episodi ottimi, il sesto, già l’ho detto, fighissimo, gli ultimi due ottimo dittico, con un finale che ridefinisce ancora una volta il concetto di cliffhanger (ma io avevo capito chi era la tipa in catene più o meno a inizio episodio…). Resta tantissima voglia della terza, e la colonna sonora che io trovo meravigliosa. Molti i pezzi indimenticabili. Qui sotto vi attacco uno dei miei preferiti. In sintesi, serie consigliata a chi non pensa che la nostra storia sia una cosa seria e un feticcio intoccabile e che ama l’avventura pura e semplice.

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Prossimi appuntamenti illustrati

Mi hanno appena mandato un po’ di materiale sui miei prossimi incontri.
Alla Libreria Mondadori del Centro Commerciale Roma Est è tutto pronto per domenica 8 Giugno, ore 18.00.

La firma copie successiva è presso la Libreria Mondadori di Via Appia Nuova, mercoledì 11 Giugno ore 18.00.

Infine, altra firma copie a Roma il 18 Giugno, alle ore 18.00, alla Libreria Mondadori del Centro Commerciale La Romanina.

Beh, che dire, per i romani a presto!

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