E così ieri sera è finita anche la seconda stagione di Da Vinci’s Demons, e, puntuale come le tasse, ecco la mia review . Non vi tedio col mio giudizio generale su questa serie, piuttosto vi rimando alle puntate precedenti qui e qui.
Dunque, che dire. Comincerei dalla sigla. Nella prima stagione non me n’ero accorta, ma stavolta c’ho fatto caso: le immagini della sigla sono tutte spoiler. Ce n’è una presa da tipo l’ultimo fotogramma dell’ultima puntata. Cioé. Più o meno a metà, quando mi son resa conto della cosa, è partito il conto alla rovescia per le scene che mancavano, e dunque la caccia al tesoro per capire di cosa avrebbero parlato gli episodi successivi. Questa, unita al fatto che la sigla la puoi sentire anche al contrario, che tanto non cambia, è una di quelle piccole cose che mi solleticano in una serie televisiva. Comunque, entriamo nel merito.
Direi che questa seconda stagione è stata più o meno in linea con la prima. Chiusi la visione, un anno fa, timorosa per gli sviluppi della trama, e devo dire che invece la serie continua a mantenersi saggiamente sul filo della vaccata, senza mai cadere di sotto, in un equilibrio complesso tra cose fighe e momenti WTF che finiscono elegantemente a sciogliersi gli uni nelle altre. Sì, ok, la storia viene trattata malissimo (ma quello non muore dieci anni dopo? Ma l’America non l’ha scoperta Colombo?), ma non peggio di quanto venga brutalizzata la scienza nella serie sci-fi media, e comunque a me fa venir voglia di andarmi a studiare le personalità storiche reali dietro i personaggi, per cui direi che non c’è niente di male. Oltre al tempo, anche lo spazio è estremamente realtivo nel mondo di Da Vinci’s Demons, con gente che percorre mezzo mondo in una puntata circa, o a volte con un semplice cambio di scena. Per quel che mi riguarda, non è un grossissimo problema, quando è al servizio del mantenimento del ritmo, che è poi la cosa migliore della serie.
Quindi tutto ok? No. Perché la seconda stagione mi è sembrata molto più altalenante della prima. A fronte di picchi assoluti (tipo la prima puntata, o la sesta, tra le cose più belle viste in questi diciotto episodi totali), ci sono momenti di stanca, episodi che si trascinano lentamente, e qua e là un certo senso di delusione. Mi spiego.
Innanzitutto, la seconda stagione paga lo spezzettamento dei punti di vista. Mentre bene o male la prima era tutta incentrata su Leonardo e la sua quest, nella seconda il Nostro se ne va nella Americhe a cercare il Book of Leaves, mentre Firenze se la vede bruttissima, tra Clarice che fatica a tenere insieme i cocci, Lucrezia che è in missione per l’enigmatico papà-Papa, e Lorenzo che è protagonista di un’infinita sottotrama nel Regno di Napoli. Ora, senza nulla togliere a tutti gli altri personaggi, è ovvio che il focus dello spettatore è tutto su Leonardo: si chiama Da Vinci’s Demons, non Clarice’s Lovers o Lorenzo’s Quest. È ovvio che l’interesse sarà tutto per quello che deve andare a scoprire l’America con vent’anni d’anticipo: tutti gli altri, anche chissenefrega, direi. Ecco, fatta eccezione per alcuni episodi, in cui le sottotrame sono state gregiamente intrecciate e interconnesse, almeno a livello tematico, tutto è parso un po’ slegato: sembrava dovessimo vedere Firenze tanto perché, ehi, ne abbiamo parlato nella prima stagione, mica ce ne possiamo dimenticare, ma senza che ci fosse una reale tensione narrativa. Inoltre, la trama di Lorenzo ha proceduto a passo di lumaca, con alcuni momenti francamente buttati là a perder tempo (l’attacco dei briganti, per dirne uno). Ci sono poi alcuni personaggi che son stati splendidamente caratterizzati, ma usati un po così: parlo soprattutto di Ferrante, non del tutto riuscito, e che esce di scena pure un po’ da cretino, e per certi versi anche Amerigo (che però viene introdotto con una scena fighissima).
Purtroppo, pure la trama di Leonardo mi ha un po’ delusa. Non so cosa mi aspettassi, ma nella stagione precedente abbiamo visto gente che deve scuoiare poveri abissini per portarsi dietro una mappa, non prima di averli liberati da una specie di shangai gigante, e Dracula che si mena con Leonardo. Per la scoperta dell’America mi aspettavo roba oltre. Invece, diciamocelo, a Leonardo & co. gli va di lusso: sì, li catturano, sì, la prova per guadagnarsi la fiducia dei Maya, e l’avvelenamento (che è al centro dell’epidosio più bello della stagione e forse dell’intera serie), sì, i tre enigmi per entrare nel Vault of Heaven…ma la sensazione è che la buona sorte sia più o meno sempre dalla loro. Non hai quella sensazione di costante pericolo, di difficoltà a non lasciarci le penne, che mi sarei aspettata. Peccato, perché l’inizio del primo episodio prometteva faville. Per chi l’avesse visto, pensateci, c’era tutto: l’esotismo, il confronto fra nemici, la morte, la gnocca. Feuilleton distillato che mi ha indotta a stoppare la visione e fare un bell’applauso.
Comunque, al netto la serie continua a divertirmi molto, è la cosa che guardo con maggior piacere in questo periodo, e ha avuto dei gran bei momenti: i primi due episodi ottimi, il sesto, già l’ho detto, fighissimo, gli ultimi due ottimo dittico, con un finale che ridefinisce ancora una volta il concetto di cliffhanger (ma io avevo capito chi era la tipa in catene più o meno a inizio episodio…). Resta tantissima voglia della terza, e la colonna sonora che io trovo meravigliosa. Molti i pezzi indimenticabili. Qui sotto vi attacco uno dei miei preferiti. In sintesi, serie consigliata a chi non pensa che la nostra storia sia una cosa seria e un feticcio intoccabile e che ama l’avventura pura e semplice.
SPOTLIGHT
Presentazione per la Libreria Spartaco ed eventi passati
19 novembre 2020, 11:30
Sono giorni complicati e pienissimi di cose. Settimana scorsa, come avete visto, ho fatto tanti eventi. Un altro ci sarà stasera; l’appuntamento è alle ore >>>
I miei prossimi appuntamenti
Venerdì 6 Dicembre – Sabato 7 Dicembre 2019 – Più Libri Più Liberi – Roma
Venerdì 6 Dicembre
h 16.00 – 17.00
Firma copie presso lo stand Comics&Science
h 17.00 – 18.00
Firma copie presso lo stand Tunué
Sabato 7 Dicembre
h 14.00 – 16.00
Firma copie presso lo stand Tunué
h 17.30
Presentazione de Il Re dei Rovi di Marcelo Figueras. Interverranno Francesco Troccoli e l’autore in collegamento da Buenos Aires.
La serie e’ una boiata pazzesca…unica cosa interessante e’ lo studio di questa trama fantasy… Come fanno certi sceneggiatori a guadagnarsi da vivere con certi lavori? comunque sono inca, non maya…
Io ho iniziato a seguire questa serie da poco su Sky go.. Ho visto che la prima stagione c era tutta e mi ha incuriosita. Inutile dire che dopo cinque minuti me ne sono innamorata e, arrivata alla seconda stagione, aspettavo con ansia che arrivasse lunedì sera per vedere il nuovo episodio. Si in effetti certi in certi episodi ci sono scene che non mi hanno detto molto però mi è piaciuta un sacco l entrata in scena di Amerigo e anche il fatto che finalmente qualcuno tenga in considerazione l ipotesi che a scoprire l America si stato Amerigo e non colombo. Detto questo non vedo l ora che arrivi la terza stagione
è una delle mie serie preferite, certo non viene prima del trono di spade, ma regala comunque tante emozioni e nonostante tutto direi che la stanno portando avanti molto bene:)