Donc, in questo periodo, come avrete notato, sono piuttosto impegnata nella promozione de Le Lame di Myra (letto? Piaciuto?). Siccome le date si aggiungono, vi faccio un riassuntino sui miei spostamenti delle prossime settimane. Intanto vi ringrazio tantissimo per il calore con cui avete partecipato a queste prime tappe, per me è stato molto bello e importante .
Allora, si comincia la prossima settimana, sabato 19 Novembre, a Milano, con BookCity; ci vediamo alle 18.00 alla Base Milano Sede Principale, per la presentazione del Centro Formazione Supereroi. Se siete curiosi di sapere cos’è, qui qualche informazione.
Il giorno successivo, domenica 20 Novembre, l’appuntamento è invece alle 11.00, presso l’Auditorium del Museo della Scienza e della Tecnica, sempre a Milano, per una presentazione assieme a Sandrone Dazieri.
Il 3 Dicembre, invece, sarò a Grottaferrata, qui ai Castelli Romani, ore 17.30, presso la libreria Adeia, per quattro chiacchiere su Le Lame di Myra.
Infine, almeno per ora, l’11 Dicembre, sempre ore 17.30, sarò alla Libreria Mondadori del Centro Commerciale Roma Est, a Roma, per una firma copie.
Insomma, ci saranno tante opportunità di incontrarsi, vi aspetto!
Dopo l’ubriacatura di Lucca, e il calore dell’incontro di ieri a Roma, è tempo di parlarvi un po’ delle prossime tappe del mio tour in giro per la promozione del primo libri de La Saga del Dominio, Le Lame di Myra.
Dunque, il prossimo incontro sarà domenica 13 Novembre, a Pescara, nel contesto Festival delle Letterature dell’Adriatico. Ci vediamo alle ore 11.00 presso Città Sant’Angelo Outlet Village.
Il week end successivo sarò invece a Milano, per BookCity. Sabato 19 Novembre, ore 18.00, darò una mano al Centro Formazione Supereroi a diffondere il super potere della lettura, presso Base Milano Sala A . Il giorno successivo, domenica 20 Novembre, ore 11.00, presso l’Auditorium del Museo della Scienza e della Tecnica, si ricompone la mitica coppia Licia-Sandrone, per parlare ancora un po’ assieme de Le Lame di Myra e de L’Angelo, il secondo libro con protagonisti Dante e Colomba di Uccidi il Padre.
Bonus, anche se manca un po’, posso dirvi che sarò di nuovo dei dintorni di Roma il 3 Dicembre, a Grottaferrata, alle 17.30, presso la Libreria ADEIA.
Bon, per ora è tutto. Al solito, seguitemi da queste parti per ulteriori informazioni .
Lucca è sempre il posto degli incontri, degli eventi, delle emozioni forti. Lucca dura per me tre giorni, ma dal momento in cui parto, a quello in cui torno a casa, mi sembra sempre che sia passata una vita intera. I giorni di Lucca sono così densi, così faticosi e belli, che sembrano durare un mese.
L’anno scorso, a Lucca era successa una cosa così bella, che non credevo fosse replicabile. Pensavo non ci sarebbero state altre cose, che potessero succedermi là, che potessero anche solo eguagliarla. E invece, siccome Lucca è un posto magico, in cui per qualche ragione un po’ misteriosa, la vita di tutti i giorni viene sospesa, quest’anno è successa un’altra cosa molto bella. L’unico rimpianto è che con me, per forze di causa maggiore, non ci fosse mio marito, perché certe cose, soprattutto cose come Lucca, che in qualche modo ci appartengono così profondamente e parlano anche della nostra storia, andrebbero condivise, e, se non le condivi, sono sempre un po’ diverse. Comunque, è stato molto faticoso, ma anche molto bello, e alla fine sono riuscita a fare più o meno tutto quello che volevo.
Grazie innanzitutto a tutte le persone che sono venute a incontrarmi, e sono state tantissime. Per me è stato molto importante, perché la Saga del Dominio per me rappresenta un nuovo inizio, e quindi sono eccitata sì, ma anche molto spaventata. Per questo il vostro affetto è stato molto importante. Mi spiace solo che i nostri incontri siano stati un po’ fugaci, ma eravate davvero tantissimi, e volevo cercare comunque di fare almeno una firma a tutti. Questo è particolarmente vero per tutte le persone che conosco di persona, e alle quali non ho potuto dedicare il tempo che avrei voluto.
Invidio molto quelli di voi che riescono a farsi un giro presso gli autori e racimolano autografi e foto; io le file per gli autografi purtroppo non le posso fare, e non ho mai il tempo di andarmi a sentire gli autori che amo, che quest’anno erano pure presenti in massa. Comunque, i miei incontri alla fine sono riuscita a farli anch’io. Ho incontrato di nuovo Terry Brooks, che avevo conosciuto sei anni fa, sotto il diluvio di Lucca C&G 2010, e si è riconfermato una persona squisita con la quale è molto piacevole intrattenersi, e con la quale ho scoperto di condividere svariate opinioni sul fantasy e la scrittura. Ho poi scambiato quattro chiacchiere con Tony Di Terlizzi, ugualmente molto piacevoli. Per cui, al netto di tutto, ho scoperto che il mio inglese forse non fa così tanto schifo quanto penso, o meglio, quanto meno basta a farmi capire e a capire cosa mi dicono gli altri, che per me è già una grandissima conquista . Tra l’altro sono anche andata al concerto di Cristina D’Avena, e ho cantato e zompato come scema sulle sigle dei cartoni animati della mia infanzia/adolescenza. Infine, ho conosciuto Don Alemanno che – io mi stupisco sempre – mi conosceva.
Sul fronte degli acquisti, visto che qualcuno me ne aveva chiesto conto, vi faccio una breve lista:
The Walking Rat di Leo Ortolani, che è bellissimo e ve lo dovete prendere per forza;
Dylan Dog – Dopo un Lungo Silenzio scritto da Tiziano Sclavi, che è un’altra cosa splendida che va letta;
ControNatura, di Mirka Andolfo, che però non ho ancora letto;
L’Italia Spiegata agli Alieni, di Stefano Tartatotti, regalo per il consorte, che però mi leggerò ovviamente anch’io
Passando a gadget e roba varia:
il pennino USB a forma di Lord Pando di Rat-Man, che adesso si alternerà a Darth Vaderino nell’accogliere i salvataggi della roba che scrivo;
due magliette prese a Feudalesimo e Libertà per una coppia di amici;
un boccale di Feudalesimo e Libertà per il consorte;
un pigiamone a forma di Totoro per Irene;
sempre per Irene, due pucciosissime zampe da gatto;
un bella casacca nera da usare con la mia armatura, così alla prossima Lucca sarò davvero il Cavaliere Nero, quello che nun glie devi romper er…
un pelouche di Piccettino per un mio amico;
un uovo di drago da Games of Thrones, che è immediatamente diventato il mio tesssssssoro, e sta nel mio studio.
Insomma, ho lasciato in fiera abbastanza un rene, e ho preso più o meno tutto quello che volevo.
Ho fatto anche tantissime interviste, i cui frutti leggerete a vedrete a breve.
La cosa più importante, però, è successa durante la presentazione de Le Lame di Myra. Non è stata una sorpresa, perché la notizia mi è arrivata qualche giorno fa. Da tre anni, a Lucca vengono raccolte le impronte delle mani di artisti che l’organizzazione ritiene particolarmente meritevoli, o particolarmente legati alla manifestazione. Queste impronte finiranno poi su una strada, la Walk of Fame di Lucca Comics & Games. Qui trovate un elenco degli artisti che hanno già impresso la loro impronta. Ve la faccio molto breve: mercoledì sera della scorsa settimana mi è arrivata una mail che diceva che quest’anno quest’onore sarebbe toccato anche a me.
Sono zompata sulla sedia come una molla, e mi sono catapultata al piano di sotto strillando in sordina, per non svegliare la prole, ma dare al tempo stesso la notizia al marito.
E insomma, domenica, al Teatro del Giglio, gremito nonostante io temessi non si sarebbe riempito, ho messo le mie mani sul cemento. Per me è stata una grandissima emozione, e una cosa splendida, per tantissime ragioni. Per la compagnia in cui le mie manine si trovano ora: tutta gente decisamente più grande di me, che quell’impronta là non l’ha lasciata solo sul cemento, ma sull’immaginario di milioni di persone, e sulla cultura tutta italiana e internazionale. Ma soprattutto perché è successo a Lucca, perché quell’impronta lì finirà sulle strade della città. La mia storia di scrittrice è strettamente intrecciata a Lucca Comics & Games. È stata la prima manifestazione a credere in me davvero, tanto è vero che mi invitarono nel 2004, quando ero una signora nessuno, e i miei eventi si tenevano in Sala Ingellis, che all’epoca, quando la fiera ancora non si teneva in città, era ancora più piccola di oggi. C’erano una ventina di persone, là dentro, e Giuliano vestito da Sennar fuori. E poi sono tornata ogni anno, e la Sala Ingellis era sempre più piena, così siamo passati al cinema, e quando anche il cinema non bastava più siamo finiti negli auditorium, sempre più grandi e gremiti. E l’altro ieri, infine, eravamo al Teatro del Giglio. Prima di fare questo mestiere, Lucca Comics & Games per me era una manifestazione mitica, cui disperavo di poter mai andare, perché ero studentessa e non avevo né i soldi né il tempo per una trasferta del genere. E poi, dal 2004, ci sono andata praticamente ogni anno tranne il 2009, quando ero molto incinta e anche un po’ malata, e allora ho preferito rimanere a casa. Lucca È la storia di quel che scrivo, dei miei libri e del mio percorso, resta la mia patria ideale, il luogo in cui, almeno una volta l’anno, mi sento davvero a casa, in mezzo a gente con cui condivido una visione del mondo e della vita, che se mi guarda in mezzo alla strada non è perché mi trova strana, ma perché gli piace la mia armatura, o vuole chiedermi una foto. Per questo è stato così bello pigiare le mani sul cemento, e sto condividendo foto e video dell’evento urbi et orbi da due giorni. Il video è sul mio canale Youtube, ma ve lo incollo qui sotto.
Mi sarebbe piaciuto anche fare una gallery delle foto più belle di questi tre giorni, ma purtroppo non ho praticamente avuto modo di farne. Ne trovate però parecchie sui miei canali social (su Twitter e Facebook), fatte da altri utenti e che io ho condiviso.
È stato tutto fantastico, e non vedo l’ora che ricominci, il prossimo anno.
In chiusura, vi ricordo il prossimo appuntamento: qui a Roma, al Centro Commerciale Porta di Roma, presso la Libreria di Auchan, ore 18.30, per una presentazione con firma copie. Ci saranno altri eventi che poi vi dirò prossimamente. Intanto, godetevi il video della “posa delle mani”
Addendum
Non potevo non aggiungere queste due foto, che credevo di aver perso, ma che sono state postate da Terry Brooks. Sì, siamo io e lui. Per quanto mi sforzi, non mi riesce di trovare un commento all’altezza dell’epicità delle foto
Today is the day!
Ebbene sì, oggi esce il primo libro de La Saga del Dominio, Le Lame di Myra. L’ho preso anch’io, e devo dire che in versione cartacea è ancora più figo che a schermo .
Bon, ieri, per anticipare e al tempo stesso festeggiare la cosa, ho fatto una diretta su Facebook. Se ve la siete persa, don’t worry, eccovi il link
Dentro ci trovate me che leggo, male, un pezzetto del prologo del libro, e poi la risposta a un po’ di domande che mi sono state poste tramite commento durante la diretta.
Già che ci sono, vi ricordo gli appuntamenti del prossimo week end; sarò a Lucca Comics & Games, e potremo vederci alle 11.00 di domenica 30 ottobre, al Teatro del Giglio, per discettare del libro con Sandrone Dazieri. Seguirà firma copie. Il giorno dopo, lunedì 31 ottobre, possiamo vederci nel foyer del Teatro del Giglio per una firma copie, ore 12.00.
Ci saranno poi altri appuntamenti, alcuni li ho anticipati nella diretta, ma comunque troverete tutte le informazioni sul tour qua sopra. Per ora, buona lettura .
Non ho voglia di entrare nel polemicone sul Nobel a Dylan, perché è stato già detto tutto e si è comunque passati alla fase del tifo da stadio e dell’insulto, per cui no, grazie. Però, dopo aver come al solito fatto il test apposito di Zerocalcare , credo di voler fare una riflessione collaterale che ancora non ho letto in giro.
Da un bel po’ di tempo il termine letteratura ha smesso di indicare uno specifico modo di esprimere la propria creatività, ed è diventano un termine di valore. Letteratura è buono, è arte, è bello. Non esiste la cattiva Letteratura; se è Letteratura, è fatto per restare nelle menti e nei cuori per sempre. Non si tratta di raccontare una storia, e farlo tramite le lettere: no, se è Letteratura è immortale a prescindere. Ne consegue che se voglio esaltare il valore di qualcosa, gli devo dare un attestato letterario. Pensateci. Per poter finalmente dire che fumetto è bello, riesce a colpire profondamente il lettore, a farlo riflettere sull’esistenza, a restare con lui per tutto il resto della sua vita, l’abbiamo dovuto candidare al Premio Strega, che è un premio letterario. Per affermare, altrettanto giustamente, che ci sono musicisti che hanno fatto la storia, che i loro testi sono profondi e straordinari, abbiamo dovuto dare a uno di loro il Nobel per la Letteratura. È che non sono “solo fumetti”, non sono “solo canzoni”: sono Letteratura.
Capite l’implicazione di questo discorso? Che di bello e artistico al mondo evidentemente c’è solo la Letteratura. Tutto il resto è un po’ figlio di un dio minore, e ce lo possiamo scordare: tipo la musica per Dylan, o l’aspetto grafico, il tratto e la costruzione della vignetta per Zerocalcare.
Ecco, io mi domano se non sia un filo presuntuoso tutto ciò da parte dei letterati, e se non sia pure controproducente: per la letteratura, ammantata di un’aura mitica che inevitabilmente la porterà lontana dagli occhi e dai cuori del pubblico (e moltissimi dei Nobel per la Letteratura degli ultimi anni sono stati assegnati a scrittori decisamente non famosi, a volte abbastanza oscuri per i più), ma anche per il fumetto, la canzone e tutto il resto. Voglio dire, è giusto prendere una forma d’arte che ha nel suo DNA l’essere anche espressione della cultura popolare e metterci intorno una patina “intellettuale”?
Qualche tempo fa, in un’intervista che trovate in una delle riedizioni più recente de Le Rose di Versailles (il manga di Lady Oscar, per intenderci), all’autrice Ryoko Ikeda fu chiesto cosa ne pensasse del fatto che i manga sono diventati oggetto di studio all’università, e lei rispose così:
“È un’iniziativa che non mi trova molto d’accordo. La forza del manga è anche quella di essere una forma di cultura popolare, e quando si inizia a studiarla e ad analizzarla si rischia di farle perdere questa schiettezza. Quando un famoso museo richiese alcune delle mie tavole per esporle mi rifiutai, perché non ritengo che i manga siano opere da museo: per esempio anche il kabuki, quando cominciò a essere considerato un’arte invece che una forma d’intrattenimento popolare, finì per perdere il suo fascino e solo in tempi recenti ci si è resi conto di questo imperdonabile errore. Non voglio che i manga facciano la stessa fine.”
Uno può essere d’accordo o meno, ma secondo me vale la pena porsi la domanda.
Ve lo dico con un post perché non ci sta in 140 caratteri di Twitter . Stasera, ore 21.10, va in onda su Raidue la prima puntata di un nuovo programma, Nemo. Questo è uno dei promo, per chi fosse curioso. Ebbene, io sarò uno degli ospiti. Mi dovreste vedere in chiusura di programma, con un breve speech – che mi dicono chiamarsi TED – sulla mia visione fantascientifica del futuro, con tanto di excursus su Rosetta e ben due citazioni dal film de Il Signore degli Anelli .
Uso il condizionale solo perché con la tv non puoi mai sapere e perché, come i più vecchi e affezionati tra voi ricorderanno, un po’ di tempo fa ebbi un’esperienza non proprio positiva con La 7.
Comunque, io ho fatto pure le prove, la cosa stavolta dovrebbe andare in porto, via. Le foto su Twitter di ieri e dell’altroieri venivano proprio da Cinecittà, da dove trasmettono il programma.
E niente, spero vi piacerò, ci si vede al di qua dello schermo stasera .
Come promesso, oggi altro pezzettino di anticipazione su Le Lame di Myra. Per il riassunto delle precedenti puntate, vi rimando a questo post.
Dunque, su Twitter avevo detto che vi avrei parlato di un altro personaggio del libro. Faccio di più e ve lo fo vedere. Eccovi infatti il retro della copertina.
Il badassissimo drago che vi dà le spalle perché a lui chejefrega, si chiama Icenwharth. Non ve ne dico troppe, che sennò è spoiler, ma è ovviamente una parte importante della storia. E non potrebbe essere altrimenti, visto che i draghi sono praticamente onnipresenti nella mia vita e nei miei libri.
La frase in cima, invece, è nientemeno che la frase conclusiva del libro. E sì, il libro finisce così. Lo spoiler definitivo .
Infine, vi incollo qua sotto anche la quarta, così sapete anche di cosa tratta il libro.
“Dopo l’apocalisse dei Cento Giorni d’Ombra, il Dominio è stato quasi interamente ricoperto di ghiacci e nevi. Solo le terre più a Sud rimangono temperate e rigogliose, mentre a Nord si muovono popoli in costante lotta per la sopravvivenza, spesso in guerra tra loro. La grande federazione di clan agli ordini di Acrab ha però un sogno molto più grande che la conquista di un pezzo di terra. Lui non vuole solo trovarsi uno spazio all’interno del Dominio, ma vuole rovesciarlo, distruggendo il potere dei maghi detti Camminanti. La loro magia, infatti, sfrutta la sofferenza degli Elementali, che i Camminanti hanno ridotto in schiavitù, mentre Acrab immagina un regno dove umani ed elementali convivano. La strada per arrivarvi, però, passa attraverso la conquista dei numerosi regni che compongono il Dominio, una cruenta battaglia dopo l’altra.
In prima fila nell’esercito di Acrab vi è Myra, che il comandante ha salvato dall’arena degli schiavi e cresciuta come una figlia. La sua abilità con i walud, le spade a forma di mezzaluna, hanno assicurato all’esercito di Acrab la vittoria in più di un’occasione.
Ora, però, Myra ha un’altra e più personale battaglia combattere. A differenza di quanto ha sempre creduto, ha scoperto infatti che la sua famiglia non è stata uccisa per una disputa sulla terra, ma per un segreto che porta alla morte chiunque ne venga a conoscenza.
Myra parte così alla ricerca della verità, in un lungo viaggio attraverso il Dominio con il solo appoggio di Icenwharth, un drago rinnegato dal suo popolo per aver stretto amicizia con un umano. Battaglia dopo battaglia, incontro dopo incontro attraverso lande desolate e città meravigliose, Myra scoprirà così i contorni di una macchinazione destinata a cambiare il destino del suo mondo e, forse, anche a distruggerlo. Con questo romanzo, la regina del fantasy europeo Licia Troisi dà vita non solo a una nuova saga, ma a un vero e proprio universo dove si mescolano avventura e orrore, magia e sangue, con un’eroina che rimarrà per sempre nel cuore di ogni lettore.”
Da oggi potete prenotare il libro, sia in versione cartacea che ebook, un po’ ovunque. Io qui sotto vi metto alcuni dei link, così, vi pungesse vaghezza di pigliarvelo, avete la strada facilitata
Bon, ultimo appunto, abbiamo un’orario per la firma copie di lunedì 31 Ottobre 2016, a Lucca Comics & Games, nel foyer del Teatro del Giglio: ci vediamo alle 12.00.
Alla prossima!
Riassunto per i più distratti: da più di un anno a questa parte sto lavorando su una nuova saga, high fantasy, ambientata in un mondo tutto nuovo. Dopo innumerevoli riscritture, correzioni, lacrime e sangue, da martedì mattina il libro esiste in versione definitiva, e sarà vostro alla fine del mese. Lo presenterò a Lucca, assieme all’immancabile Sandrone senza il quale, al solito, tutto questo non sarebbe possibile. È il primo libro di una trilogia (se non cambio idea nel frattempo ), e oggi voglio farvi respirare un po’ dell’aria del Dominio delle Lacrime, l’allegrissimo posto in cui la storia è ambientata . E farvi incidentalmente fare la conoscenza con Myra, che del Dominio è figlia per molte ragioni, che scoprirete se vorrete seguirmi anche in questa avventura. E insomma, bando alle ciance, ecco a voi la copertine de La Saga del Dominio 1 – Le Lame di Myra.
La copertina è di Corrado Vanelli, e a me piace davvero moltissimo. Non è finita qua, e domani vedrete anche il resto .
Intanto, come promesso, eccovi anche le date dei miei appuntamenti a Lucca Comics & Games.
L’evento principale, in cui presenterò questo libro, è domenica 30 Ottobre, ore 11.00, presso il Teatro del Giglio; seguirà una firma copie.
Il giorno successivo, lunedì 31 Ottobre, in mattinata, firma copie, sempre al Teatro del Giglio. L’orario preciso ancora non lo so, ma ve lo comunicherò a breve.
Bon, tutto qua. Io sono molto elettrizzata: è un progetto sul quale mi sono spesa tantissimo, in cui ho davvero cercato di dare tutto il meglio, e, incredibile a dirsi, mi sembra di aver fatto un passetto avanti. Voglio bene a Myra, raccontarla è stata una grande avventura, e spero sarà anche per voi leggerla. Ci vediamo prossimamente, che ci sono parecchie cose che bollono in pentola .
Ne ho scoperto l’esistenza un po’ per caso, su Twitter, perché ne hanno parlato Amedeo Balbi e Leo Ortolani; capito di cosa si trattava, non ho potuto fare a meno di comprare il primo numero e poi farmi mettere da parte tutti quelli successivi dall’edicolante. Sto parlando de I Manga delle Scienze, serie di divulgazione scientifica a mezzo fumetto che si può acquistare a partire da venerdì scorso assieme La Repubblica o a Le Scienze. Ieri poi mi sono bevuta il primo numero, che si chiama Fisica ma in linea di massima tratta della meccanica classica, e quindi sono pronta per scatenare su di voi la furia del Piccolo Recensore .
Partiamo dal fatto che più che un manga questo è un vero e proprio manuale di fisica. L’intento non è fare divulgazione, ma spiegare, in termini semplici e appassionanti, un argomento invero assai palloso della fisica, ma necessario per capire tutto il resto. Questo non significa che la parte manga sia inutile o un po’ appiccicata là, affatto: significa solo che l’intento è fare didattica. Non divulgazione, didattica proprio. Accanto alla parte manga, infatti, c’è una sezione manualistica nella quale, sempre con un tono abbastanza scanzonato, ma che non manca di rigore, vengono spiegati in termini più approfonditi gli argomenti toccati dal manga, e ci sono anche alcuni esercizi svolti. Insomma, forse sto per dire un’eresia, ma una cosa del genere potrebbe tranquillamente affiancare – in un mondo perfetto direttamente sostituire, se solo toccasse tutti gli argomenti di un corso di fisica 1 – un manuale di fisica delle superiori o delle medie.
Uno dice: ok, vabbè, ma allora sarà una roba pizzosa col manga a fare da contorno. Invece no, perché la parte a fumetti è il cuore dell’opera. Certo, la trama serve più che altro a fare da collante, ma non è assolutamente appiccicata là, e, soprattutto, decide di attaccare la materia con un approccio dialogico, che, lo sapeva pure Galileo Galilei, è il modo migliore per far passare concetti anche complessi.
Abbiamo quindi Megumi, studentessa dedita al tennis negata per la scienza, e Ryota, secchione appassionato di fisica, che decidono di studiare assieme. Il lettore si identifica assai facilmente in Megumi, che condivide un po’ tutti i dubbi che ognuno di noi si è posto la prima volta che ha studiato questa roba, e al contempo Ryota è simpatico a sufficienza per non risultare assolutamente pedante, ma per diventare un ottimo maestro.
Al di là dell’approccio dialogico, c’è un’altra scelta assolutamente vincente: quella di far passare qualsiasi nozione attraverso l’esempio. Ora, questo è il problema della didattica della scienza, e della fisica in particolare, in Italia: che nulla viene mostrato tramite l’esperimento, e la fisica finisce per diventare, e cito Megumi, “memorizzare un sacco di formule”. Ok, lo so che almeno uno di voi avrà avuto il professore illuminato che lo portava in laboratorio; io stessa ne conosco molti che usano questo approccio. Ma è una cosa lasciata all’iniziativa del singolo. La maggior parte degli studenti in Italia il laboratorio lo vede un paio di volte l’anno se va bene, e studia la fisica come un insieme di formule circa cose di cui frega meno di zero nella vita di tutti i giorni: molle che si tirano e punti ideali che si muovono senza attrito, voglio dire…a che pro?
Ecco, Ryota parte sempre dall’esempio di vita reale, mostrando che persino la cinematica e la dinamica, che sembrano tanto avulse dalla realtà, hanno infinite ricadute pratiche.
Dal punto di vista strettamente grafico, nulla di particolarmente sconvolgente; il tratto di Takatsu è piuttosto standard, ma estremamente pulito, e questo è un bene, perché permette di leggere con semplicità l’azione e anche i numerosi schemi che punteggiano il manga.
Insomma, secondo me è un gran prodotto, che innanzitutto consiglio a tutti gli studenti di medie e superiori: la fisica, incredibile, può essere una roba divertente! E poi ne apprezzo soprattutto la capacità di cambiare le regole del gioco. È un modo diverso di intendere la didattica, basato sull’esempio e sul divertimento, che dovrebbe essere applicato più spesso. Mi prenderò sicuramente tutti gli altri, e attenderò con ansia relatività e astronomia. Li voglio vedere, alle prese col tensore di Riemann e le equazioni di campo di Einstein .
Dopo le riflessioni super-cazzolose, torniamo oggi a quel che suppongo sia il motivo per cui visitate questo posto: le date dei miei prossimi incontri.
Dunque, partiamo il 17 settembre, col Wired Next Fest Firenze; l’appuntamento è alle 11.00, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. Assieme a me ci sarà Marco Drago, che, per chi non lo sapesse, è la persona che ha visto per prima le onde gravitazionali; vi rimando al mio vecchio post per spiegazioni al riguardo. Insomma, si parlerà un po’ di scienza un po’ di fantasy. Per partecipare occorre registrarsi (l’ingresso è gratuito), per cui vi rimando al sito.
Poi, il 25 settembre, sarò a Modena per il festival Passa La Parola. L’appuntamento è alle 18.15 nel chiostro della Biblioteca Delfini, ed è una presentazione congiunta con Leo Ortolani. Sì, sono scioccata pure io, dovrò un po’ prepararmi psicologicamente .
Infine, il 28 settembre, sarò a Frascati, al SAPERmercato, in Piazza del Mercato, alle 18.00; vi parlerò un po’ di come letteratura e scienza si possono incontrare e contaminare.
Bon, questo è quanto per questo mese. Le occasioni non mancano, spero di incontrarvi .
Sono giorni complicati e pienissimi di cose. Settimana scorsa, come avete visto, ho fatto tanti eventi. Un altro ci sarà stasera; l’appuntamento è alle ore >>>
I miei prossimi appuntamenti
Venerdì 6 Dicembre – Sabato 7 Dicembre 2019 – Più Libri Più Liberi – Roma Venerdì 6 Dicembre
h 16.00 – 17.00
Firma copie presso lo stand Comics&Science
h 17.00 – 18.00
Firma copie presso lo stand Tunué
Sabato 7 Dicembre
h 14.00 – 16.00
Firma copie presso lo stand Tunué
h 17.30
Presentazione de Il Re dei Rovi di Marcelo Figueras. Interverranno Francesco Troccoli e l’autore in collegamento da Buenos Aires.