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Nautilus 2

Stamattina ho un impegno, per cui ve la faccio estremamente breve: vi ricordo solo che anche oggi mi potete sentire sproloquiare di filosofia su Rai Scuola, canale 146 del digitale o 806 di Sky, nella trasmissione Nautilus, ore 11:30, o, in replica, 15:30, 19:30 e 23:30. Sì, mi fa piacere che mi vediate :)

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Interviste per Nautilus

Breve post di aggiornamento; vi ricordate che qualche settimana fa registrai una serie di interviste per Nautilus, programma di Rai Scuola? Tengo molto a quelle interviste; ho detto molto, rispondendo alle domande, molto di me e del mondo. E, beh, sono contenta che ora le possiate vedere anche voi: andranno in onda a partire da lunedì 16 aprile per tutta la settimana, alle ore 11.30, e poi in replica alle 15.30, 19.30 e 23.30. Poi fatemi sapere che ne pensate!

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Interviste

Oggi sono assente giustificata. Ho fatto un lunga e piacevole serie di interviste per un programma di Rai Scuola, Nautilus. Si tratta di una fascia quotidiana che si occupa ogni giorno di un’area tematica diversa: letteratura, filosofia, arte, economia e teatro. Ogni settimana c’è un ospite che verrà interpellato sui vari argomenti. Ecco, come avrete già capito, per una settimana quell’ospite sarò io. La cosa è interessante perché, visto che ci sono diverse aree tematiche, ho avuto la possibilità di dire un sacco di cose che magari ho già espresso pubblicamente di qua e di là in giro per presentazione, ma mai con questa compattezza, più altre che non avevo mai espresso perché nessuno mi aveva mai chiesto. Metteteci pure che il tutto si è svolto al Reale Istituto Neerlandese, che un posto stupendo al centro di un altro posto stupendo, Villa Borghese, e capirete perché per me sia stata una cosa così piacevole. Vi terrò aggiornati sulla messa in onda, che dovrebbe essere comunque a fine Aprile.
In meantime, per farmi perdonare l’assenza, vi lascio il video della mia intervista di ieri sera a Rainews. Alla fine non ho parlato del sole, visto che c’era in studio chi era nettamente più qualificato di me – per la cronaca, Francesco Berrilli, fisico solare, è stato mio professore durante il dottorato ed era anche nella commissione della mia difesa della tesi – ma è stato comunque piacevole e divertente. Non mi sono ancora vista, per cui non mi commento. Spero di non essere troppo orrenda, comunque :P . Enjoy!

Intervista per Rainews.

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In difesa della mia città

Se mi avessero detto che un giorno avrei scritto un post del genere, probabilmente non ci avrei creduto. Che poi è anche quello che ho detto sabato mattina, quando sono uscita di casa e la mia via era uniformemente coperta da 15 cm di neve. Se me lo avessero detto, non ci avrei mai creduto. Ecco, la neve qui è una specie di miracolo – o una maledizione – e ha conseguenze eccezionali. È che ho letto in giro accuse varie, osservazioni fuori dalla grazia di dio e cose in generale cui vale la pena rispondere. Per cui lo faccio. Sapete che non provo un grande attaccamento per questa città in cui non solo sono nata, ma in cui ho anche sempre vissuto, e non ho alcuna stima per la giunta che la governa ora. Però è pur vero che per una volta tanto mi sembra che ci siano state mosse accuse un po’ ingiuste.

10 cm di neve non sono un’emergenza, io a Vattelappesca sono sotto due metri di neve ma nessuno si spreca in articoli su di me
Beh, nel complesso sarei anche d’accordo, ma le emergenze vanno commisurate sulla normalità. Mi sembra ovvio che 10 cm di neve a Milano non sono niente. Io ho vissuto tre mesi a Monaco di Baviera, e ha nevicato praticamente sempre, e non c’è stata una volta che la città si sia bloccata o i cittadini abbiano risentito delle avverse condizioni meteo. Ma a Roma l’inverno in genere non esiste: abbiamo sei mesi di straziante autunno, con qualche giorno a cavallo di gennaio e febbraio in cui la temperatura si degna di scendere intorno allo 0. Sì, quasi tutti gli anni finge di nevicare, ma non attacca praticamente mai. La neve è un fenomeno estremamente raro a Roma. È quindi ovvio che 10 cm di neve, che per di più rimangono nelle strade per due, tre giorni – mentre parlo qui fuori la situazione è praticamente identica a sabato mattina – siano un evento eccezionale che mette alla prova i meccanismi della città. È anche più o meno comprensibile che la città risponda in modo farraginoso all’emergenza: non credo esistano spazzaneve, e le catene per il romano medio sono quell’oggetto lì che usi per andare a sciare a Ovindoli.

Ma quindi ha ragione Alemanno?
Calma. No, non ha ragione Alemanno. Per due ordini di motivi: innanzitutto, per sapere cosa stava per succedere bastava farsi un giro sui siti meteo. Non servivano i bollettini della Protezione Civile, non servivano quelli dell’Aeronautica, lo sapevamo tutti che avrebbe nevicato, e molto. Che poi non ci credessimo davvero, è un altro paio di maniche: tu, in quanto sindaco, sei pagato per credere all’incredibile, o almeno prepararti ad affrontarlo.
Secondo poi, posso accettare che nelle prime ore dell’emergenza le cose vadano a catafascio. Sono trent’anni che non vedi la neve, posso capire che ci voglia un po’ per carburare. Non posso invece accettare che dopo 48 ore dalla nevicata l’unico sale che abbia visto l’abbiano gettato quelli del centro commerciale qui sotto per permettere l’accesso ai clienti. Degli spazzaneve manco l’ombra, idem per le squadre per spalare la neve. Oggi le vie del quartiere sono percorribili dalle macchine, ma solo perché la natura ha fatto il suo corso: sabato pomeriggio un po’ di neve s’è sciolta, ieri è stato molto secco, le macchine hanno continuato a passare e voilà, le vie ora sono non dico sgombre, ma quanto meno praticabili.

Ok, ma se il comune non fa niente, allora datevi da fare voi
A parte che nessuno ha sotto mano una pala, perché in ventisei anni non ce n’è mai servita una, anche andare ai punti di raccolta per prenderne una non è banale: come ci arrivo, se il municipio dista 10 km da casa mia, e quei 10 km sono strade a scorrimento veloce che non sono state battute? Ma mettiamo anche che abbia la mia pala: di sicuro posso spalare il marciapiede sotto casa mia, con tanta buona volontà forse anche i 300 m della mia via, ma poi? Fino a ieri l’autostrada che mi porta alla civiltà – per la cronaca l’A24, che è l’arteria che più efficacemente, traffico permettendo, ci connette a Roma – era chiusa. E per lunghe ore sono state chiuse una decina di uscite del Raccordo. Lì come ci vado a spalare? E senza sale, se anche ho spalato, quando scende la notte e gela come faccio a non rendere vana la mia fatica?
Roma ha un territorio sterminato, tanto è vero che da me venerdì nevicava, al lavoro da mio padre, 30 km più a sud, no. È resa percorribile da numerose vie che sono praticamente autostrade, vedi il Raccordo, la Tangenziale, alcuni tratti delle Consolari. Sono queste le vene che permettono la mobilità. Se sono intasate quelle, non c’è niente che il singolo possa fare.

Va bene, ma vi siete comunque lamentati per due fiocchi di neve!
Avrei voluto foste con me al parco del quartiere, sabato mattina. Sembrava di vivere in una dimensione parallela. Tutto il quartiere era lì, l’unico suono che si sentiva era quello delle risate dei bambini, e degli adulti, gente che non avevo mai visto mi sorrideva e mi salutava. Per un romano la neve è questo. E considerate anche che un romano è uno che in condizioni normali ci mette anche tre ore per andare e tornare dal lavoro, ogni giorno, che aspetta i mezzi pubblici per tempi biblici, la nostra sopportazione è piuttosto alta. E infatti la gente che si è lamentata aveva le sue buone ragioni: si tratta di chi ci ha messo 8 ore per fare 8 km. Chi ha dovuto farsela a piedi quando i mezzi, dichiarata l’emergenza, hanno fatto scendere tutti e se ne sono tornati al deposito. Chi è rimasto intrappolato sul Raccordo per ore, e per disperazione se l’è fatta a piedi, e parliamo di un’autostrada a tre corsie per senso di marcia più corsia d’emergenza. Questa è la gente che si è lamentata, e a ragione. Viviamo in una comunità, paghiamo le tasse, ci aspetteremmo dei servizi. Che non ci sono. Tutti gli altri, erano fuori sabato mattina a godersi la giornata. Poi, il resto, è tutto vero: c’è gente che è morta, paesi isolati, situazioni ben più drammatiche di quella di Roma. Ma i media ne parlano perché fa notizia la città eterna imbiancata, perché le polemiche sono il pane quotidiano dei giornali, e comunque io ho letto anche tantissimo su i posti in emergenza vera.
Per il resto, qui siamo contenti: dell’inverno vero, della città imbiancata, di essere tornati tutti un po’ bambini. E, lo devo confessare, se fossi sicura che non ci sarebbero altri casini, vorrei continuasse a nevicare così fino a primavera.

P.S.
Vi segnalo una cosa che avevo colpevolmente dimenticato: un po’ di materiale sulla nuova serie a fumetti ambientata nel mondo delle Cronache, completa di intervista a me e agli autori.
Seconda serie fumetti

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Consigli di lettura

Oggi, come mi succede ahimè spesso, mi limito a segnalarvi qualcosa. Si tratta di una mia breve intervista per Bol: parlo un po’ del genere letterario, e del fatto che più passa il tempo meno mi raccapezzo tra le miriadi di generi e sotto generi in cui il fantastico è suddiviso – secondo me tra un po’ ogni scrittore fare un genere suo, che poi probabilmente è la classificazione più onesta da proporre al lettore – e vi do qualche consiglio di lettura, limitato al fantastico. Trovate il tutto qui. Enjoy!

Addendum
Mi avvisano or ora che c’è anche un altro pezzetto di intervista su Bol che mi ero dimenticata :P . Questa volta si parla più specificamente de Il Sogno di Talitha, e, credo per la prima volta, spiego anche la dedica, alla quale, confesso, tengo molto, anche se è orrenda come tutte le dediche. Quando si tratta delle emozioni dei personaggi, non ho mai problemi, ma quando si tratta delle mie le cose diventano enormemente più complicate. Trovate il tutto qui.

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Cose delicate

In teoria, l’ho fatta per la sera della Vigilia, che trascorrerò a casa di mia suocera. Per altro, gli stampi per realizzarla me li ha regalati lei per il mio compleanno.
Il problema è che al 24 mancano tre giorni, che mia suocera vive a 60 km da casa mia, e che questa casetta è molto, molto delicata. Così, faccio un uso privatistico del blog, e posto le foto a futura memoria. È che temo che la casetta non arriverà intera a casa di mia suocera, e allora voglio ricordarla così, com’era. Mi rendo conto che non è bella neppure la metà di quelle che si vedono in giro, fatte da gente brava, ma il pan di zenzero non è venuto male, via.
Domani il sospirato post su Spartacus che voglio scrivere da tipo tre giorni.

P.S.
“Christmas” Egg :P : un’intervista un po’ diversa dal solito.

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Ennesima comunicazione di servizio

Mi dispiace molto rifarmi viva solo per una comunicazione di servizio, ma per me è appena iniziata la tre giorni di fuoco. Domani Irene fa due anni, e il programma prevede torta al grano saraceno (fatta, ma manca la farcitura), decorazione della stessa con marzapane e pasta di zucchero (e stavolta mi do alle cose complicate, infatti speriamo bene…), festicciola con tutti i numerosi nonni & parenti, poi domenica gitarella fuori porta e lunedì, a cavallo del pranzo, difesa della tesi in inglese. L’ho già ripetuta un miliardo di volte, onde ottenere due effetti: essere il più fluente possibile con l’inglese, MA non fare l’impressione di una che s’è imparata tutto a memoria e se la fermi è perduta. Non è facile, ve lo assicuro. In tutto questo c’è anche il Natale di mezzo, per cui, nulla come al solito sto facendo un sacco di cose e non mi fermo un attimo. A volte vorrei avere un cervello che non lavorasse sempre a due miliardi di giri al secondo, ma tant’è, ognuno fa quel che può con quel che si ritrova.
Comunicazione di servizio, si diceva. Stasera, a meno delle solite catastrofi e/o cadute di governo e/o morti di ulteriori personaggi famosi dovrebbe andare in onda la mia intervista per il TG2, durante l’edizione delle 20.30. L’extended version, tipo Il Signore degli Anelli, andrà in onda in Mizar sabato notte, sempre su Rai2. Tutto qua. Buon week end, non vi dico ci sentiamo lunedì, perché quel giorno lì tutte le mie risorse saranno impegnate a non intrecciarmi la lingua mentre pronuncio “RR Lyra stars”. Ci si vede prossimamente!

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Intervista TG1

Brevissimo post di servizio: a meno di imprevisti (guerre, dimissioni, cadute di governo et similia), oggi alle 13.30 andrà in onda la mia intervista per Billy del TG1. In seguito, potrete rivederla sull’apposito sito.

Aggiornamento
Come promesso
Intervista extended version

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Segnalazioni varie

Al solito, scusate la lunga assenza. E anche l’ora tarda, direi, ma sono reduce dalla visione dell’ultimo episodio di Game of Thrones, di cui parlerò presto. Anyway, scrivo per tenervi un po’ aggiornati.
Ho fatto un paio di interviste per il Tg1 e il Tg2. Mi spiace, purtroppo non so dirvi esattamente quando andranno in onda, forse quella del Tg2 è già passata, quella del Tg1 potrebbe passare questa domenica. Comunque, se mi vedete da qualche parte, fate un fischio.
La mattina del 13, invece, verso le 8.10 o giù di lì sarò ospite della trasmissione Buongiorno Cielo, che passa, appunto, sul canale satellitare Cielo. Infine, la prossima settimana registrerò un breve podcast per la trasmissione di Radio2 Io, Chiara e l’Oscuro; lo troverete disponibile lì sul sito e sulla pagina Facebook del programma, poi vi fornirò i vari link.
Tutto qua. Settimana prossima è importante anche perché mi dedicherò anima e corpo alla preparazione della fatidica difesa della tesi di dottorato, che avverrà il 19 ad orario imprecisato: si comincia alle 10.30, siamo otto candidati e se si va in ordine alfabetico a me toccherà a notte, ma tant’è, i problemi del fare Troisi di cognome.
Ultima nota, non me ne sono bullata prima, me ne bullo ora: in quel di Milano, durante la presentazione che ho fatto alla fnac, ho conosciuto Paolo Attivissimo. Meraviglie del digitale, l’ho salutato come se tipo lo conoscessi da una vita. Anyway, proprio ieri ho finito di leggere il suo libro Luna? Sì, ci siamo andati!. Ora, il complottismo lunare non mi ha mai sfiorata manco di striscio per ovvie ragioni, e diciamo che nella mia testa si colloca nella scala di assurdità giusto sotto le scie chimiche. Ma diciamo che capisco che un profano possa lasciarsi tentare. In passato mi lasciai vagamente interessare dal complottismo sull’11/9, poi mi sono informata e morta lì. Ma, ripeto, posso capire che uno possa avere dei dubbi. Comunque, pur non essendo una che andava convinta di alcunché, ho trovato il libro veramente un sacco piacevole. Certe cose le sapevo, soprattutto quelle che attengono più specificamente al mio lavoro – per un po’ ho avuto a che fare coi satelliti, per dire, e ho amici che ci lavorano tutt’oggi e mandano astronauti nello spazio – certe altre no, ed è stato un piacere scoprirle. Ce n’è per tutti: aneddoti sulla corsa allo spazio, stralci di storia del periodo, curiosità di vario genere, ma anche spiegazioni chiare e divertenti su problematiche fisiche, chimiche, ingegneristiche. L’andamento a domande e risposte della seconda parte del libro rende il tutto molto snello e divertente. E poi ne viene fuori l’immagine netta e precisa di un momento storico, forse l’unico momento che davvero invidio alla generazione prima della mia: avrei pagato per vedere la diretta dell’uomo che metteva piede sulla luna. Mi accontento comunque dei neutrini superluminali, sempre se altri esperimenti confermeranno la cosa. Ma qualcuno dirà che era un complotto dei fotoni :) .
Insomma, io ve lo consiglio: è per gente curiosa, e curiosi lo siamo un po’ tutti, no? È la curiosità che muove la scienza, e in ultima analisi il mondo.
Bon, vi lascio, sperando di essere un po’ più presente la prossima settimana.

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Interrompiamo le trasmissioni…

…della mia domenica dolce-far-nulla per un breve avviso: stasera, ore 19.30, su Radio2 dovrebbe andare in onda una mia breve intervista. Se vi va di sintonizzarvi potrete sentire la mia voce à la Ruggero.

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