Figata. E qui potrei chiudere direttamente il post.
No, vabbeh da dire ce n’è ovviamente. E sia mai che io mi tiri indietro di fronte alla prospettiva di scrivere qualcosa 
Dunque, per qualche ragione, è stata la più bella Lucca di sempre per molta gente. Me compresa. Probabilmente un ruolo l’ha giocato il fatto che per una volta ho avuto addirittura tre ore o giù di lì per girare la fiera. Ho visto e comprato delle cose, e in sette anni di Lucca è la seconda volta che mi capita, e la prima da quando la fiera si tiene nelle mura cittadine. Comincio quindi col dirvi gli acquisti. Sul fronte fumettistico, mi confermo una Lady Oscarista persa, visto che mi sono comprata i due volumi di Berubara Kid: trattasi di versione comica superdeformed di Lady Oscar. Ho iniziato a leggerlo ieri, e mi sembra davvero pregevole, anche grazie ai testi che collegano le strisce al fumetto e agli episodi storici. Poi, allo straordinario prezzo di 5 euro, ho preso l’art book di Rurouni Kenshin, un fumetto che adoro (almeno fino alla prima serie, dopo, ahimè, scade). Bellissimo. Colgo l’occasione per consigliarvi Meiji Kenkaku Romantan – Tsuioku Hen, in italiano Kenshin Samurai Vagabondo – Memorie dal Passato, una miniserie di quattro puntate molto, molto bella. Poi, ho preso l’immancabile Eriadan, tutto quel che non avevo, e una minierei a fumetti, Kagemusha, che Giuliano dice essere molto bella.
Sul fronte video, ho preso il film di Escaflowne e la versione italiana, che per altro non ho mai visto, di Una Tomba per le Lucciole. È un film che vi consiglio caldamente, il miglior film di animazione di sempre, ma guardatelo quando siete molto su di morale, o l’effetto depressione è garantito, è un film estremamente intenso.
Comunque, l’acquisto più ragguardevole è stato quello di un set pugnale, mantello e corsetto di cuoio, che ho poi sfoggiato alla presentazione di Paolo di domenica. Ebbene sì, per mezza giornata sono tornata al cosplay. È stato straordinariamente piacevole. Io non so spiegare chiaramente questo desiderio di travestimento che mi porto dietro da sempre: da bambina adoravo il carnevale, e ancora oggi, se posso, a carnevale e ad Halloween cerco almeno di truccarmi in modo buffo. Forse ci vorrebbe uno psicanalista, non so, ma andare in giro col mantello che sventolava dietro di me mi ha trasmesso una sensazione strana, piacevole. Ogni tanto ho bisogno di mettermi in contatto così col mio immaginario, di tornare ad essere fruitrice di storie, di confondermi con la folla cui appartengo da sempre.
Per il resto, le presentazioni mi sembra siano andate bene nonostante il mio evidente malessere. Tra l’altro, passato il mal di pancia, ora ho il mal di gola, ma tant’è. È sempre bello vedervi, sentire le vostre voci, vedere i cosplay. E poi ho l’impressione che la partecipazione generale all’evento Lucca Comics & Games, quindi non solo alle presentazioni cui ho partecipato, è stata superiore al solito. Vedere una città vissuta così intensamente, quasi trasfigurata da questa folla di gente strana, tra la quale, ça va sans dire, io mi trovo incredibilmente a mio agio, è qualcosa di straordinario, che però, purtroppo, solo noi nerd possiamo assaporare appieno. È la fantasia, la creatività, l’originalità che si prendono la loro rivincita, e per cinque giorni il mondo cambia in qualcosa di colorato e chiassoso. E in questo, Lucca è unica. Senza contare che la città è meravigliosa, se non ci siete mai stati, andateci.
Tutto qua. Si riparte con la valigia piena, e si è già pronti al nuovo conto alla rovescia. Arrivederci, Lucca.