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Tentativi pop

Ieri ho comprato MDNA. Il ragionamento che mi ha portata all’acquisto è piuttosto complesso, per cui seguitemi.
È un po’ di tempo che non mi vergogno a dire che mi piace Lady Gaga. Arrivo ad ammettere, tiè, che si è presa un bel 30% di tutti i miei ascolti quest’anno. Voglio dire, ormai ho trent’anni e sono scesa a patti col fatto che in quanto a consumi culturali l’eclettismo dei gusti è l’unica cosa che mi definisce davvero, per cui non ho problemi a dire che ieri mi sono stordita con i Nightwish, il giorno prima con Bach e oggi con Lady Gaga. Sarò schizofrenica, non lo so.
Ora, visto che questa svolta dance nei miei gusti musicali da principio mi ha lasciata spiazzata, ho pensato di aprirmi un po’ al genere, e visto che Madonna s’è inventata il pop femminile per come lo conosciamo oggi, perché non ascoltarla? Tanto più che quando la mettono su in palestra mi ci diverto molto.
Confesso di non aver mai avuto particolare simpatia per il personaggio, non so perché. L’ho riscoperto con la biografia dell’esimio Francesco – che vi consiglio, mi è piaciuta molto, interessante e di piacevole lettura – ma l’unico disco che ho, Hard Candy, non sono mai riuscita ad ascoltarlo fino in fondo. Per cui, l’unica reale ragione per cui ho preso MDNA è perché, ragazzi, la regina del pop, se ti piace il pop la devi ascoltare. Un po’ come Tolkien col fantasy (adesso qualcuno mi lincia).
Qui finisce la lunga premessa, atta principalmente a mettere le mani avanti per il prosieguo :P .
Non starò qui a fare recensioni dell’album, non mi sento abbastanza ferrata sull’argomento. Dirò che non mi ha entusiasmata, che alcune cose m’hanno lasciata basita, ma che ci sono anche alcuni pezzi molto belli: Best Friend, per dire, Falling Free, I Fucked Up, e la splendida Masterpiece. Fosse stato tutto il disco così, probabilmente sarebbe schizzato in cima alla mia personale classifica del momento. Ma non è così. La cosa mi stimola due riflessioni.
La prima è che ognuno fa la musica che vuole, e se ha voglia di ballare come una forsennata a 54 anni fa benissimo a farlo, perché non deve certo essere l’età a definirci. E poi ci metterei la firma ad avere un fisico che risponde così a quell’età lì. Ma quando in svariate canzoni insisti a definirti “girl” e canti una cosa come Superstar, che parla d’amore come si può fare alle media e giù di lì, siamo ben oltre il “non mi faccio definire dai miei anni”, siamo proprio alla negazione. Mi fa lo stesso effetto di Adele che canta – ma almeno quella era una cover – “whenever I’m alone with you/you make me feel like I’m young again” e, essendo Adele ventiduenne o giù di lì, uno se la immagina che sta col suo boy e inizia a lallare come quando aveva due anni.
È triste a dirsi, ma c’è un momento per dire ogni cosa. Non sarei più in grado – per fortuna – di scrivere le orrende poesie che componevo a tredici anni, perché non vedo più il mondo in quel modo lì. La vita passa e vivaddio ci cambia. È per questo che un artista è interessante a vent’anni come a sessanta. Ma insistere a dire cose che si dicevano dieci anni prima, e con lo stesso tono con cui le si diceva dieci anni prima, non so, mi suona quasi falso.
Comunque. La seconda riflessione è che a me, con ogni probabilità, non piace il pop o la dance. Per oscure alchimie, mi piace Lady Gaga e stop. E vabbeh, basta saperlo :) .

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the power of carnazza

Come vi dicevo qualche tempo fa, sono tornata su Flickr. Ho selezionato alcune foto vagamente guardabili del mazzo di migliaia che ho – escludendo le uniche degne di condivisione, che puntualmente ritraggono primi piani di Irene, e abbiamo deciso che sarà lei, con l’età della ragione, a decidere se e quando farsi vedere in rete – e le ho pubblicate. Un paio non dico che mi soddisfano, ma mi fanno meno schifo delle altre. Vedo però che i miei gusti non coincidono con quelli dei visitatori. Perché, più o meno dal momento in cui ho pubblicizzato il mio account Flickr con online, è partita un’agguerritissima lotta tra due sole foto: questa, e questa. Sono in assoluto quelle con più visualizzazioni. E si capisce anche il perché.
È il potere della carnazza. Uno è infatti mio marito, senza maglietta, che dorme, l’altra sono io a schiena nuda. Ok, magari la foto di me a schiena nuda è anche carina – e infatti l’ha scatta mio marito – ma quella di Giuliano al massimo al massimo è tenera per me che sono la moglie. No, è proprio la dittatura dei centimetri di carne scoperti. Il testa a testa è emozionante: un giorno salgo su io nelle visualizzazioni, poi arriva qualcuno che apprezza di più le grazie maschili e sale Giuliano, e così via da una settimana e passa. Al momento in cui sto scrivendo questo post siamo in perfetta parità: schiena michelangiolesca 335 visualizzazioni, bell’addormentato 335 visualizzazioni. Neanche Miss Italia, davvero.

P.S.
Il titolo è ispirato ad una nota canzone, di una nota cantante, la cui biografia sto leggendo con gusto in questo periodo, scritta da un’altra nota conoscenza di chi frequenta questo blog…

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