Sono cresciuta coi cartoni animati giapponesi, come gran parte delle persone della mia generazione. Ricordo che fin da piccolissima la cosa che mi colpiva di più erano i colori dei capelli dei personaggi; quelli che vedevo intorno a me (biondo, castano, moro…) erano la minoranza, a fronte delle frotte di personaggi coi capelli verdi o blu. E non si trattava solo di alieni o gente che viveva in mondi fantasy: tutti avevano i capelli di colori strani, anche le persone normali. Ovviamente, ero invidiosa: sarebbe stato bellissimo se anche nel mondo reale fossero esistiti capelli di tutti i colori.
Questa cosa apparentemente banale e anche un po’ stupida evidentemente ha scavato in me assai più profondamente del previsto, perché alla fine credo sia alla base della mia scelta di mettere nei miei libri personaggi con colori di capelli improponibili. Quando mi trovai di fronte alla costruzione del mio primo personaggio vero – non conto quelli dei miei racconti d’infanzia o delle robe che ho scritto prima delle Cronache – ci volli mettere tutto quel che mi attirava di più. Così, Nihal si ritrovò coi capelli blu e gli occhi viola, altro mio feticcio.
Dopo il successo delle Cronache, l’idea di farmi i capelli blu mi ha accarezzata parecchie volte. A trattenermi ci sono state ragioni di volta in volta differenti: la paura di rendermi ridicola, il congresso vicino, per il quale volevo sembrare possibilmente una persona seria, e via di scusa in scusa. Scuse, appunto, perché vengo da un mondo che mi ha sempre insegnato che l’apparenza, tutto sommato, conta relativamente, e la tinta dei capelli non qualifica la persona.
Da due anni sono sostanzialmente una libera professionista che lavora in un campo in cui l’eccentricità è all’ordine del giorno. Ho trentatré anni e ho finalmente fatto i conti col mio corpo e la percezione che ne ho. E, soprattutto, quest’anno fanno dieci anni che Nihal non è più creatura solo mia. Anzi, a dire il vero da un bel po’ praticamente non mi appartiene più, e vive piuttosto nel cuore e nella fantasia dei lettori che l’hanno amata. Insomma, era giunto il momento.
Finalmente, ho portato i cartoni animati nel mondo reale, e ho realizzato un’ambizione che avevo da bambina. È stato un processo lunghissimo, in parte, devo dire, pure un pochino doloroso, per cui non so se lo rifarò a breve, ma per un mesetto andrò in giro come da foto. Quindi, nelle prossime presentazioni, se ci faremo delle foto, saranno limited edition
. Un’occasione in più per incontrarci, ad esempio sabato 14 Giugno, ore 18.00, a Rimini, in occasione di Mare di Libri, presso la Sala dell’Arengo. Prenotazioni qui
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