Lo so, il titolo l’ho già usato. Ma, capitemi, vengo da un weekend di assoluta nullafacenza, i cui effetti sto risentendo anche stamattina. Per questo, oggi semplice segnalazione. Ricordate la app dedicata all’illustrato delle Cronache? Ebbene, arriverà a breve, e per breve intendo da qui a pochi giorni. Dentro ci troverete testi e illustrazioni del libro, ma anche interviste inedite e contenuti speciali, tra cui un po’ di chicche sui personaggi.
Per ingolosirvi, allego trailer 
creature_nuovo (iPhone e iPod)
Avevo pensato un post elegiaco sui cimiteri della Val Gardena, avevo già pronti testi e foto. Solo che poi, niente, mi sono ricordata della promessa, e ho pensato che forse è meglio andare dritti al punto e dirvi in cosa consiste il progetto top secret.
Donc, l’indizio rivelatore nel primo post al riguardo, come colto da uno di voi, era la tag melamania. In effetti il progetto ha a che fare con la Apple. Vi ricordo che c’entra Paolo Barbieri, che è una cosa in un certo senso già vista, ma completamente rivisitata.
Ok, siete pronti?
Davvero davvero?
Non volete aspettare, che so, un altro paio di giorni, e io intanto vi parlo di cimiteri? No?
…
…
Ok, via, basta giocare. In un futuro per nulla remoto – presumibilmente già l’autunno – sarà disponibile una app per iPad delle Creature del Mondo Emerso.
La cosa mi esalta a dir poco, perché da quando ho l’iPad non faccio che pensare che quest’oggettivo, più che per leggerci libri, è nato per metterci su fumetti e libri illustrati. Non avete idea di quanto più belle siano le immagini di Paolo in formato digitale: non c’è di mezzo la stampa che modifica i colori, sono esattamente come le ha pensate lui, i colori sono straordinariamente brillanti…insomma, una gioia per gli occhi.
Ma pensare di mettere su iPad semplicemente il contenuto dell’attuale Creature è una cosa riduttiva. Il formato elettronico permette tutta una serie di contenuti speciali che la carta ovviamente preclude. Tipo animazioni delle illustrazioni. Tipo interviste e contenuti multimediali di vario genere. Che infatti ci saranno.
Ho visto un paio di anteprime, che magari più in là mostrerò anche a voi, e penso che sarà una cosa davvero molto, molto bella. È un modo intelligente e “giusto” di sfruttare questo nuovo modo di fruire contenuti.
Tutto qua.
Comunque, il post sui cimiteri della Val Gardena non l’avete scampato, non credete
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Da oggi sono in ferie. Più o meno. Ma credo ci si sentirà lo stesso. Magari con minore frequenza, per quanto di recente ho trascurato un po’ questo posto. Anyway, penso che ci sarò, dai.
Intanto, oggi Irene fa un sacco di da da da, ieri ha fatto il suo primo bagno in una piscina seria e tra qualche giorno andrà per la prima volta all’estero fuori dalla mia pancia.
Vi lascio con due pensieri.
Il primo è un’anteprima su un progetto futuro. Donc, in un futuro non troppo remoto c’è l’intenzione di unire insieme due mie passioni in un prodotto particolare, che aggiunge grosse novità ad una cosa che avete già visto. Criptico, I suppose. Vuole esserlo
. Scatenatevi pure in ipotesi e congetture, che settimana prossima vi do qualche news ulteriore. Ah, ha a che fare con nuovi media.
Infine, altro giochino dell’estate: secondo voi cos’è l’oggetto della foto qui sotto? Si astenga ovviamente chi l’ha già visto sul mio profilo Facebook.
Piccolo indizio: ha a che fare con la piscina di cui testimonianza fotografica qui.
Soluzione
L’oggetto del mistero è un calamaro motorizzato: lo metti in acqua e nuota. È un giocattolo per il bagnetto che Giuliano ha portato a Irene da Cambridge. Lei lo adora, in piscina dà il meglio di sé 
Per il progetto top secret, invece, dovrete aspettare…
Ieri c’è stato il mio primo evento Apple. Cioè, ce ne sono stati altri, ma ieri è stata la prima volta che ho seguito la diretta. È che il tablet mi interessava, pensavo potesse tornarmi utile. Ok, in futuro viaggerò meno di quanto ho fatto in passato, ma mi capiterà ancora di scrivere in treno e in aereo, e mi piace stare sul divano a navigare. Una cosa ultraportatile mi stimolava.
Vabbeh, bando alla ciance, via con la recensione.
Il nome è orrendo. Giuliano fa notare che iPad fa tanto iPod tarocco made in China, Zucconi ci ricorda che pad sono gli assorbenti femminili.
L’aspetto è abbastanza così. È un iPhonone di dimensioni colossali. A prima vista pare una mega cornice per foto, di quelle elettroniche che abbiamo usato in ospedale per fare vedere Irene ai parenti che non ce l’avevano fatta ad arrivare in orario apertura nido.
Ma poi arriva la botta. 10 ore di batteria. Ora. Magari non saranno proprio dieci. Magari saranno 8, 7, tié. Ma 7 ore fanno un Roma Torino senza alta velocità. È un sacco.
Io posseggo un Air, lo sapete. E mi piace. Tutto bello sottile, tutto d’alluminio (non saprei più rinunciare all’alluminio, una volta che lo provi diventi dipendente), lo porto ovunque, non pesa. Ma ha due problemi: è un po’ lento e la batteria dura poco. Quello della batteria è un grosso handicap. Ed ecco qua che arriva l’iPad, con una durata ottimale della batteria e che sembra pure accessoriato con un processore molto reattivo, almeno a stare a certi filmati che girano.
E quindi, niente, mi sono innamorata. Già mi ci vedo, sul mio bel trenino, che ci scrivo su. Già mi ci vedo, sull’aereo per il congresso, che metto a punto la presentazione per il mio intervento. Già mi ci vedo, spaparacchiata sul divano, che ci navigo. Lo voglio.
Probabilmente ormai sono semplicemente una fangirl Apple. Oppure Steve Jobbs è davvero il più grande venditore di tappeti della storia del marketing. Ma io ‘sto iPad non vedo l’ora di vederlo in vendita all’Apple Store sotto casa mia.