Ho viaggiato insieme a Giulietto Chiesa. Sono stata tentata di chiedergli se secondo lui anche in quel momento stavamo irrorando, ma mi sono trattenuta.
Sono stata sui tacchi per un giorno e mezzo, girando per altro per la Fiera come una trottola impazzita. Ho i piedi a pezzi, ma ho tenuto botta.
Su trentadue ore a Torino, ho avuto solo due ore libere. Le ho occupate leggendo Kick Ass. Giudizio: bella idea, ma Wanted era meglio.
Mi son sentita dare della gnocca, e, detto da un amico, ogni tanto fa anche bene alla scarsissima autostima. Che, ça va sens dir, è tornata bassissima tipo due secondi dopo.
Ho conosciuto Marco Presta, che avevo incrociato su un paio di voli in passato, ma cui non mi ero mai presentata causa la mia patologica incapacità di interagire con persone che non conosco direttamente, ma che stimo. Ci siamo immortalati, ci siamo scambiato libri e dediche, e, niente, sono stata contenta, perché lui e Antonello Dose mi hanno fatto splendida compagnia per un numero infinito di mattine col loro Ruggito del Coniglio.
Ho fatto un piacevole viaggio in macchina con un vecchio amico, e ho rimpianto di non aver potuto passare con lui più tempo.
Ho ritrovato Sandrone e ho fatto una presentazione con lui. E non c’è bisogno di aggiungere altro.
Ho parlato, ho stretto mani, ho sorriso e ho firmato fino ad essere esausta. In compenso, ho visto svelato un segreto. E, adesso, l’avete visto anche voi.