Ieri, con un ritardo di un paio di giorni, mi sono vista la quarta puntata di Terra Nova. Parliamo subito degli aspetti positivi: faccio un sacco di esercizio con l’inglese. Sì, perché ci sono attori americani, attori inglesi, tanti accenti…Fossi un insegnante di inglese lo farei vedere in classe. E poi…e poi basta. Fine aspetti positivi.
È che questa quarta puntata è stata davvero brutta, sotto molteplici punti di vista. Il problema è che, visto che siamo ancora alle battute iniziali, uno si aspetterebbe una tensione alta, e un bel po’ di riferimenti alla mitologia della serie. Invece niente, siamo già alla minestra riscaldata. La puntata sostanzialmente ricalca la precedente: se si sostituisce il virus misterioso con la pappa ai feromoni otteniamo la 1×03. Pensateci. La struttura e le tematiche sono identiche: problema, dottoressa + amichetto di vecchia data che collaborano, marito geloso, colpo di genio che porta alla risoluzione del tutto. Con l’aggravante che anche qua i personaggi iniziano a fare cose assurde: per esempio, Elisabeth nota subito che Jim non sta male, ma si dimentica la cosa per tutto il resto della puntata, salvo ricordarsene alla fine. Vogliamo dire che era rincoglionita dal morbo? Insomma, visto che lavora sul vaccino con un certo successo. E magari il marito potrebbe anche farle notare che tirargli un po’ di sangue e capire perché lui non si ammala è un buon punto di partenza. Comunque, qui il problema è più profondo: la serie non capisce quali sono i suoi punti di forza, e continua a concentrarsi sugli aspetti meno interessanti del tutto. Innanzitutto, qualcuno mi spieghi a cosa servono i dinosauri. Ho capito che se ne va un milione di dollari ogni volta che un dinosauro entra di striscio nell’inquadratura, ma se non puoi permetterteli, be’, non ce li metti. Misfits è tutta fatta con due lire, con effetti speciali risibili, ma è quanto di meglio abbia visto nell’ultimo anno. Se decidi invece di metterci i dinosauri, me li devi sfruttare. Perché, diciamoci la verità, la gente ha iniziato a vedere Terra Nova per quello: si aspettava qualcosa stile Jurassic Park, si aspettava tensione, casini a non finire. Invece sulla terra di Terra Nova – perdonate il bisticcio – ci sono meno dinosauri di quelli che c’erano sull’isola di Jurassic Park, e quelli che ci sono o sono dei rincoglioniti o sono innocui. Pensate agli ovosauri che, dovendo scegliere tra una leccata di nichel e un marines pronto a essere divorato, preferiscono…il nichel. Ci fosse mai un tentativo da parte di un carnosauro di sfondare la barriera di Terra Nova. Anche quando i nostri escono dal perimetro sembra che la cosa che li spaventi di più siano i Sixties. Allora, ripeto, non ce li mettere, i dinosauri. In ogni caso, l’ambientazione non è sfruttata per niente. Per dire, siamo nella terra di 85 milioni di anni fa, un posto molto diverso da oggi, che, si suppone, pulluli di virus con cui l’uomo non è entrato mai in contatto. Quindi, se proprio vogliamo parlare della malattia misteriosa, il topos dei topoi degli stereotipi della fantascienza, basta che mi fai starnutire un dinosauro vicino ad un uomo. Voilà la malattia. E invece no. Ci dobbiamo inventare il centro di ricerche che conduce esperimenti illegali sul DNA. Non si capisce poi perché siano illegali, visto che il tizio che li conduceva stava cercando una cura per una specie di Alzheimer. Cos’è, a Terra Nova per legge occorre schiattare per il morbo di Gordon o come cappero si chiama?
Infine, a fronte di spettatori che vogliono sapere cos’ha fatto Taylor nei mesi in cui è stato solo su Terra Nova, che fine ha fatto suo figlio, chi sono i Sixties e cosa sono soprattutto i geroglifici, gli autori perdono tempo intorno al triangolo più telefonato della storia. Non ce ne frega niente di Jim geloso, non ce ne frega niente che la moglie non si ricordi di lui e dei figli. E l’inglese deve morire male, malissimo, perché è il personaggio più irritante del mazzo, e ce ne vuole, perché sono più o meno tutti insopportabili. Taccio su Josh e Skyes, davanti alla scena del bacio Giuliano ha invocato l’arrivo di un tirannosauro. E come dargli torto…
Patetici, infine, i tentativi di richiamare Lost. A parte l’idea di partenza e alcuni particolari simili – pochi umani in un contesto alieno, gli Others/i Sixties, i mostri nella jungla – stavolta hanno cercato di rifare la hatch. Con risultati patetici. Lost è passato, e non tornerà mai più. È stato sicuramente un momento importante nella storia della televisione, ma per fare Lost ci vogliono molte idee, bravi sceneggiatori, ottimi attori e anche una faccia di bronzo non indifferente. Qui manca tutto: gli sceneggiatori lavorano al minimo sindacale, non si vede un’idea neppure a pagarla e gli attori…a parte Stephen Lang è la fiera del basito, soprattutto per quel che riguarda Josh e Jim. Che poi anche sul casting avrei da ridire. Tutti bellissimi. Anche Maddy, che dovrebbe essere la secchiona complessata del mazzo, è una stocco di ragazza che buttala. Ok, anche in Lost erano tutti fighi, ma c’era anche gente normale, che andava in giro per altro sbattuta, zozza e senza trucco. A Terra Nova, invece, è tutto pulito, lindo e perfetto.
Insomma, altro buco nell’acqua. Inizio a credere che la grande stagione dei telefilm americani si stia avviando al tramonto. Qualche anno fa avevi l’imbarazzo della scelta su cosa seguire: c’era Lost, c’era House, c’era Dexter, c’era Californication, Carnivale e via così. Adesso, a parte i sopravvissuti di quel periodo, io vedo il deserto creativo. Idee vecchie riciclate. Mentre invece sul fronte europeo le cose sembrano migliorare (anche se in effetti Borgia l’ha fatto Tom Fontana, che è americano, ma il resto, a partire dalla produzione, è europeo).
Credo che continuerò in ogni caso per qualche puntata. Innanzitutto per l’esercizio con l’inglese, e poi perché ho bisogno di qualcosa che mi sgombri la mente, di sera, e in mancanza d’altro…Ma andiamo male, molto male.